Posts written by Rubicante

Non conoscevo la storia della Quijada de burro e devo dire che Matteuzzi riesce a realizzarci intorno un discreto racconto.
Solido, con una struttura lineare e chiara, anche se in un paio di punti un po' sbrigativo.
Interessanti i collegamenti col mito di Sansone e la spiegazione delle origini del rastafarianesimo e ben fatti i flashback sull'Imperatore Selassié.
Il contesto etiope può apparire minore ma, come vediamo in questo albo, è in grado di offrire spunti intriganti, avendo, questo popolo, una tradizione di tutto rispetto.
Anche i personaggi che animano la storia sono ben rappresentati, con delle personalità chiare fin dall'inizio, a partire dal trio di vecchietti giamaicani che accompagna MM nell'impresa.

I disegni di Foderà non mi sembrano affatto male, magari non rientra fra i miei preferiti ma mi sembra sicuramente uno dei più validi visti ultimamente.

Voto: 6,5 (sufficiente)

Intanto mi unisco ai complimenti per Darkstar riguardo alla scelta della colonna sonora, mi sa che abbiamo dei gusti abbastanza simili in fatto di musica.

Per quanto riguarda la storia, invece, direi che più che Fantasmagoria avrebbe dovuto chiamarsi Confusionaria (magari con l'accento sulla i).
Una seconda lettura la considero sempre utile ma in questo caso è stata necessaria.
Sembra che l'autore abbia voluto un po' strafare, dando alla "lampada magica" troppi poteri e un comportamento non proprio lineare, creando, appunto, confusione nel lettore.
Oltretutto, arrivati alla fine, diventa doveroso un ulteriore sviluppo per spiegare il vero legame fra MJ e MM di cui si dibatte giustamente in questa discussione perché il modo in cui è rappresentato il ragazzo (praticamente come se fosse un figlio...che poi diventa un avo?) e il legame passato di MM con la madre Mélanie danno ad intendere che ci sia un collegamento fra i due personaggi.

Sui disegni Orlandi mi piace e non ho niente da appuntargli, soprattutto Diana, in questo albo, è veramente sopra la media.

Voto: 5,5 (mediocre)

Sono abbastanza indeciso nel giudicare una storia così.
Sicuramente la lettura mi ha divertito, è piacevole ogni tanto leggere un racconto un po' meno serioso e dal ritmo brillante e MM in versione buffa che fa ingelosire Diana mi ha fatto sorridere.
La pecca è che tutto questo è andato a discapito della credibilità, che almeno 4 volte nel corso dell'albo, cede clamorosamente.

Prendendola quasi come un divertissement, un'una tantum un po' più leggera del solito, può anche andarmi bene.
Magari, la prossima volta, eviterei scene troppo assurde come quelle che si vedono qui, anche perché l'argomento di base e le sue origini erano pure interessanti.

Sui disegni Venturi non mi dispiace, ha uno stile che si adatta bene a storie dal taglio più umoristico come questa.
(Mi sbaglierò ma il frate che a pag.47 tenta di manipolare la massa assomiglia ad un certo autore di fumetti a noi noto)

Voto: 6 (sufficiente)

Una buona storia celebrativa, in attesa della prossima per il numero 400, che riprende elementi vecchio stile unendo piuttosto bene riferimenti storici, letterari e di fantasia, sempre con il fil rouge del numero 40, ovviamente, che ricorre spesso e sempre in modo azzeccato.
L'incontro di MM con l'entità "geniale" nell'ultima parte della storia permette a Castelli di creare l'espediente per allungare ancora la vita alla propria creatura (e di questo gliene siamo grati).
Sui disegni il mio gradimento va in primis ad Alessandrini, in secundis a Orlandi mentre per Torti, ahimé, non posso parlare di gradimento.

Interessante Operazione Arca in versione Doc Robinson.
Un ripasso delle storie più vecchie, pur con nomi e ambientazioni diverse, è sempre cosa buona e giusta, nostro dovere e fonte di salvezza.

Voto: 7 (buono)

Quando la copertina già ti fa capire come sarà la qualità dell'albo...
La storia è più che valida, d'altronde, con un protagonista come Michelangelo, sarebbe difficile realizzare un racconto moscio o poco interessante.
Bravo Matteuzzi ad orchestrare il tutto intrecciando la vita dell'artista con gli Uomini in Nero, il monumento a Giulio II, il Giudizio Universale e naturalmente MM.
Il tema dell'Albero della Conoscenza è senza dubbio interessante e affascinante come pochi.
Io stesso mi sono chiesto più volte come sarebbe sapere tutto di ogni cosa presente, passata e futura, di ogni evento, di ogni personaggio, di ogni popolo passato sulla Terra, comprendere com'è nato l'Universo intero, cosa c'era prima del Big Bang, com'è nata ogni cosa e mille altre domande.
Sono sicuro che siano curiosità comuni per molti degli autori di MM, figuriamoci per Castelli, onnivoro com'è di conoscenze...
Nella storia,
Siamo quindi costretti, almeno in questa vita, a fantasticare su come sarebbe possedere la Conoscenza Totale di cui parlano gli atlantidei a fine albo.

Non mi sento di dare un voto troppo alto sempre per la solita questione del numero, a mio parere, ristretto di pagine.
Anche una storia così avrebbe meritato più spazio e sono certo che Matteuzzi l'avrebbe sfruttato bene.

I disegni, invece, non mi hanno impressionato più di tanto ma mi sembrano comunque sufficienti.

Voto: 7 (buono)

Edited by Stormur - 14/5/2022, 01:16

Le mie speranze che la storia si concludesse con una seconda parte all'altezza della prima sono state abbastanza soddisfatte.
Purtroppo la comunicazione con l'aldilà era un bluff ma ho comunque trovato il numero interessante e mai noioso.
Certo, Eccher la tocca piano, puntando addirittura ad un tentativo alieno di controllo dell'intera specie umana o quasi, tramite lo stratagemma del Ritus (il che mi andrebbe pure bene come trama), però non viene spiegato né chi siano né da dove vengano questi esseri sconosciuti.
Rimane un po' tutto in superficie, senza approfondire, con MM che riesce, almeno temporaneamente, da quello che suggerisce l'epilogo, a sventare la minaccia con la collaborazione del cattivo/non cattivo Firthmore.
Direi che almeno un'altra storia per spiegare meglio la vicenda sia dovuta...

Per i disegni mi sono già espresso nella prima parte.

Voto: 6,5 (sufficiente)

Molto indeciso fra Orlandi e Velardi, bravi entrambi.
Vado su quest'ultimo perché le sue tavole sono piene, dettagliate e ricche di particolari, come piacciono a me, però, MM, per come viene disegnato da Orlandi non è facile da trovare.

Il Maestro Castelli mi perdonerà ma, nonostante la chicca su Dante e il suo Satana, un vero gioiellino che spero non rimarrà da solo, voto lo Speciale di Artusi /Zilio.

"Pape Satàn Aleppe!" till I die!!! Stupenda.
E poi voglio rimanere fedele al mio avatar...

Considerando l'anticipazione della trama e soprattutto la copertina (di solito non mi pronuncio mai su Alessandrini perché lo apprezzo sempre ma in questo caso penso che avrebbe potuto fare di gran lunga meglio, fa un po' sorridere la scena per com'è rappresentata, menomale in 2^ di copertina c'è il Dr. Karl che viene in aiuto ), non ero tanto fiducioso ma per fortuna mi devo ricredere.
La prima parte è interessante e ben architettata nei suoi avanti/indietro con il tempo reale della narrazione e la tematica che è alla base della storia, la comunicazione con un'altra dimensione, quella dei morti, mi affascinerà sempre. Spero che venga sviluppata e chiusa nella seconda parte con una spiegazione all'altezza. Intanto abbiamo un aggancio ad una questione riaperta pochi mesi fa (Orloff) ed è già qualcosa.

Una nota dolente, invece, sempre per mio gusto personale, riguarda i disegni di Piacentini.
Nelle NaC li avevo trovati buoni, forse perché aiutati dal colore e dal computer ma qui, fin da subito, li ho trovati, specialmente nella raffigurazione dei personaggi, troppo schiacciati, piatti, "troppo 2D", e non parlo di Slumberland in cui ci può stare che la definizione delle figure sia diversa, essendo un mondo incorporeo, ma della realtà in cui si muove MM.
Anche i volti in certi casi non mi convincono (per Martin soprattutto) mentre devo dire che Diana appare in splendida forma dall'inizio alla fine, con un viso e un fisico da trentenne e un paio di outfit niente male...

Nel riassunto del prossimo numero si dice apertamente che Java subirà un attentato che lo ridurrà quasi in fin di vita. Ma non è un po' troppo? Avrei preferito scoprirlo leggendo, non così.

Voto: 6,5 (sufficiente)

Finalmente un po' di tempo libero e ricomincio con gli Speciali da dove ero rimasto.
"La quarta caravella" riprende e "obbliga" a leggere o rileggere diversi albi precedenti, albi che, essendo fra i primi 100 o poco più, valgono veramente la pena, anche per i pigri cronici come me, sia per la continuity che per la qualità in sé delle storie.

L'intreccio fra i primi viaggi occidentali oltreoceano (esclusi i vichinghi), Bernardo di Chiaravalle, la cupidigia della Chiesa, la leggenda di prete Gianni, i Templari più Altrove, MM e lo zampino di Angie dà luogo ad un racconto interessante oltre che piacevole, con diversi spunti storici da approfondire.
Avercene di storie così oggi...

Voto: 7 (buono)

Piccola favola natalizia che scorre agevolmente sui binari di una trama facile facile.
Varie citazioni qua e là, l'ispettore/sovrintendente/padre non so più cos'altro, Bloch di Dylan Dog a capo dell'Acme Logistics, i Ghostbusters, il Grinch in copertina e magari anche altre che non ho colto.
Bella idea la presenza di Angie che movimenta la storia ed è sempre un gran bel vedere (complimenti per il reggiseno col fiocco )
Mi piacerebbe saperne di più su questo "plasma cacciatore" protagonista dell'albo.
I disegni non mi sono piaciuti ma con Sforza mi capita spesso.

Voto: 6 (sufficiente)

È vero che si tratta di una seconda parte prettamente "investigativa" ma a me non è dispiaciuta.
Scorre bene, con i tempi giusti, non mi è sembrata pesante, poi, però, arrivano le ultime 3 pagine e ti lasciano con un sopracciglio alzato almeno un paio di metri per come si chiude la vicenda.


Per i disegni confermo quanto detto nel numero precedente, questa volta ho notato di meno le tavole con fondale bianco. Per il resto, secondo me, Orlandi disegna Martin in maniera praticamente perfetta (vedi la terza tavola di pag.57 o l'ultima di pag.68).

Voto: 6 (sufficiente)

Come prima parte ci siamo.
Ben realizzati gli antefatti in Scozia e anche il personaggio di Thomas che attira subito simpatia fin dalle prime battute. Interessante pure leggere qualche verso in antico scozzese.
La parte odierna sembra svilupparsi bene anche se ovviamente bisogna vedere come si concluderà nella seconda metà, sperando che non sia un altro fiasco come nel numero dei vampiri di due mesi fa.

I disegni mi lasciano un po' interdetto. I personaggi sono disegnati molto bene, MM è praticamente perfetto (anche se sembra molto più giovane degli anni che avrebbe ma chi se ne frega), ma spesso agiscono su un fondale bianco, senza niente dietro.
Non so se rientra nello stile di Orlandi o se è dovuto alla fretta ma così sembra che le tavole siano incomplete.
Comunque promosso.

Voto: 6,5 (sufficiente)

Anch'io avrei fatto a meno della retorica sull'intolleranza razziale, il prologo a NY mi è sembrato abbastanza forzato e fuori luogo.
Al di là di quello, la storia è ben fatta, basata su una ricostruzione storica precisa e ben documentata che incuriosisce il lettore e lo invoglia a saperne di più (almeno nel mio caso) e già questo è un buon segno.
In almeno un paio di punti ho avuto l'impressione che gli autori abbiano come accelerato lo svolgimento e qualche tavola in più non ci sarebbe stata male secondo me.
A mio parere quello classico di 98 pagine è un formato perfetto per la maggior parte delle storie ma non decido io quindi me lo faccio andar bene.

I disegni di Velardi li apprezzo sempre, sono curati, ben definiti e mai approssimativi o tirati via.
E grande Java che porta a casa i 3 punti!!!

Voto: 7 (Buono)