| Devo dire che quello sui vampiri, proposti da cinema, serie TV e fumetti in tutte le salse, è un argomento talmente abusato che difficilmente mi trascina all’entusiasmo. Ma è una saturazione sul “genere” tutta mia, che prescinde dalla bontà della storia messa su carta. Su Martin Mystère, poi, da tempo faccio squadra coi fan del vampiro prodotto dall’ingegneria genetica atlantidea in qualità di supersoldato, oggi costretto a vivere in clandestinità per sfuggire alla big pharma odierna. Quello classico che teme aglio, frassino e (per fortuna qui evitato) oggetti consacrati lo trovo ancora romantico, ma di difficile digestione. Anche se il Vampiro Alfa al vertice del branco, col suo look iconico, mi ha piuttosto stuzzicato, e sono curioso di vedere dove andrà a parare. Ma la parte che fa galleggiare il vascello, e che adoro da sempre, è la commistione che abbiamo fra questi è il cinema pionieristico dei tempi d’oro. Su Dampyr sono stati creati fior di gioiellini sul genere, e le rivelazioni fatte su questa pagina inedita del cinema horror mi hanno altrettanto deliziato (effetto già ottenuto con la storia passata su Georges Méliès). Ben caratterizzate anche le 2 sagome autori di Extranerdinary, che ho trovato davvero fantastici. Strano personaggio il commissario, ovunque e con un’apertura mentale e un menefreghismo per le apparenze da risultare curiosamente sospetto (ma con che ruolo?). Vediamo come evolve. Sarei sul discreto, ma non essendo contemplato, mi vira più sul sufficiente.
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