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Io non so giudicare questi vuoti normativi e come risolvere le contraddizioni, però mi sento di esprimere la forte empatia che ho trovato in questo racconto attraverso i sentimenti profondi che ha provocato in me leggere la sofferenza di Martin Mistere ancora oggi per la morte del padre, un evento da cui non si è mai emancipato. Lo dico perché personalmente condivido la solitudine che lo attanaglia ancora oggi. Anch'io ho perso mio padre alcuni anni fa e mi sento come lui disconnesso da tutto e da tutti.
Condivido anche l'anestesia emotiva di cui parla Desiree Dalmat alla pagina 57 dell'albo. Ecco, mi sentivo di esprimere ciò, grazie. |