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CITAZIONE (Jocund @ 19/1/2021, 22:35) CITAZIONE (IlReRosso @ 8/1/2021, 13:48) Per me questo albo è quello in cui Castelli rivoluziona senza clamore Martin Mystère, facendo nascere il cosiddetto BVZM: il lavoro di analisi e di introspezione del personaggio scolpisce una figura che, accogliendo tutto il suo retroterra esistente senza rinnegare nulla, cresce psicologicamente ed emotivamente, affermandosi come novità che scaturisce coerentemente da tutte le esperienze pregresse. Questo Martin (un riflesso di Castelli) è un "signore" in tutti i suoi modi di essere; pacato, sobrio, razionale, autocritico, capace della autoanalisi più spietata ma estraneo a isterismi, sentimentalismi effettistici e sensazionalismi. La sua cultura non è un mero serbatoio nozionistico di fatti e citazioni colte, ma è parte integrante del suo essere, del suo stile di vita, del modo in cui si relaziona con Java, Travis e Diana, i quali a loro volta riflettono la sua maturità di adulti che affrontano la vita con l'intelletto, la ragione, l'umanità e la civiltà, anche di fronte alle peggiori disgrazie. C'è non solo una sobrietà di fondo, ma una dignità impareggiabile nel loro modo di essere, che è anche una forma di altruismo, perchè non importa quanto possano soffrire, essi non sfogheranno mai il tormento per le loro disgrazie sul prossimo o sulle persone care. Si tratta di una caratterizzazione profonda, atipica, esemplare e soprattutto ammirevole, perchè Castelli sceglie di descrivere un Martin che è come lui stesso si sforza di essere: invece che un personaggio falsamente consolatorio in quanto "è come noi", il suo Martin è un esempio idealizzato, anche nei suoi difetti, a cui Castelli come tutti noi non riesce a giungere, ma a cui ambisce, per migliorare se stesso e ciò che lo circonda. Ottima analisi, mi trova naturalmente d'accordo.Leggendo cronologicamente la serie si può notare una crescita di Martin in questo numero. Apprezzata molto anche il ruolo di Diana, che ancora fino a questo momento oscilla tra caratterizzazioni più interessanti e mature come in questo albo, o altri in cui si ripropone un cliché di gelosia ed isterismo. Bellissima storia, adoro mr jinx e Freghieri è uno dei disegnatori che apprezzo maggiormente. Ho preferito "Tempo Zero", forse per la novità o non saprei cosa, ma questa storia è anch'essa da ritenersi un capolavoro. Sono curioso anche io di vedere l'evoluzione di Orloff di cui si è fatto cenno in un altro commenti (al momento ho i primi 100 quindi non so se basteranno). Sicuramente recupererò i numeri successivi se la serie dovesse mantenere ancora questi livelli! Andando verso il 100 stanca un po', ma dal 121 (e dai primi due giganti) il fumetto si rivoluziona ancora e torna a livelli ragguardevoli, con un diverso Martin, mysteri di altro genere, nuovo spessore ai personaggi.
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