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| CITAZIONE (DarkStar @ 15/10/2022, 17:02) L' albo precedente avevo praticamente sospeso il giudizio, in attesa di conoscere i dettagli di questa meravigliosa invenzione dimenticata di due secoli fa, e purtroppo sono stato deluso. Speravo sinceramente in una soluzione di altro tipo, che tirasse in ballo che so, l' alchimia, ma anche qualcosa di magico-atlantideo sarebbe stato meglio ... e avevo scritto che non avrei accettato una spiegazione meccanica. No davvero, non basta assolutamente dire che il rullo abbia una configurazione "dinamica" e paragonarlo così ad un cervello biologico, dove parliamo di qualcosa che ha miliardi di neuroni plasticamente interconnessi tra loro ... Già è assolutamente improbabile un' idea di intelligenza artificiale che nasce da qualcosa di puramente meccanico, ci vorrebbe qualcosa (sempre se sia possibile, io credo di no) di una complessità inimmaginabile ... comunque di certo non come l' oggetto in fin dei conti "banale" che vediamo raffigurato nel fumetto ! Di COSCIENZA non ne parliamo neanche ... Peccato perchè ho apprezzato almeno la struttura del racconto, la scrittura, un MM dal sapore antico, avventuroso al punto giusto, e mi ha fatto piacere vedere Diana protagonista, ma il mystero centrale per me non sta proprio in piedi. 5neurobiologicamente è proprio così come dici, ma sulla base delle mansioni a cui era deputato, a me è comunque sembrato abbastanza credibile: non dico ad un uomo di oggi, ma di sicuro per uno dell'800 era notevolissimo, fino alla stregoneria appunto CITAZIONE (SEMTEX @ 15/10/2022, 16:20) L'avevo detto. Centro su tutta linea. Il rullo era proprio parte di un server (serveau) antidiluviano, i cui client erano costituti dagli automi, se non dalla casa intera, e alimentato dall'energia meccanica prodotta dall'acqua. Un capolavoro di molle, contrappesi e ingranaggi nanometrici. E' il mio genere quello dove si tenta di riprodurre la nostra tecnologia con i mezzi limitati di un'epoca precedente. Chissà se nella narrativa fantastica esiste il termine "springpunk" (adesso vado a depositare il neologismo), spaccato di quel mondo mostrato in questa storia... Il secondo tempo del racconto è anche superiore al primo, con una trama alquanto elaborata, risposte esaustive e livello di azione coerente col pericolo corso. E' perchè la storia è stata bilanciata bene, con una parte iniziale dove l'interessante spiegone alza il sipario sul mystero, e una seconda parte dove la corsa contro il tempo per fermare lo Skynet dei secoli scorsi desta emozioni e fila via senza situazioni imbarazzanti. Peccato che SDA sia defunta. Me lo sarei proprio gustato un prequel dove Tatin ci mostrava la sua creazione al massimo dello splendore. neologismo stupendo comunque complimenti per il nickname, solo dopo anni ho finalmente ho capito a cosa si riferisce
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