Agarthi - Il Forum di Martin Mystère

Continuity, stato di salute e altro ancora, Commenti e mal di pancia sulla situazione della serie

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Prof. Mystère
view post Posted on 2/9/2012, 15:20




CITAZIONE (IlReRosso @ 2/9/2012, 15:07) 
CITAZIONE (Prof. Mystère @ 31/8/2012, 21:07) 
Tuttavia, al momento, l'urgenza è più leggere una bella storia...

Anche questo è vero, ma il mio approccio selettivo per fortuna mi salva: ci sono altre offerte interessanti altrove, per il resto del tempo libero...e anche rileggere i classici della serie aiuta parecchio.

Leggo anche io altrove (sempre in Bonelli con rare escursioni fuori) e noto che mentre altre testate storiche si sforzano di dare ai lettori qualcosa di "nuovo", come il viaggio in Sud Africa per Zagor o la guerra dei mondi in Nathan Never, col BVZM navighiamo in acque ferme. Ora mi si dirà che la bimestralità non consente saghe, ma si possono fare anche episodi autoconclusivi fortemente legati tra loro (la doppia su Java e Maria è stata perfetta da questo punto di vista). Ma il problema è che, saghe o non saghe, gli ultimi albi non mi hanno mai catturato troppo. Devo andare al 2010 per trovare un paio di buoni albi.
 
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view post Posted on 2/9/2012, 16:07
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Vecchio Saggio

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CITAZIONE (Prof. Mystère @ 2/9/2012, 16:20) 
Leggo anche io altrove (sempre in Bonelli con rare escursioni fuori) e noto che mentre altre testate storiche si sforzano di dare ai lettori qualcosa di "nuovo", come il viaggio in Sud Africa per Zagor o la guerra dei mondi in Nathan Never, col BVZM navighiamo in acque ferme.

Quello che ti dico io è che è un fatto grave e, a mio avviso, parzialmente auto-lesionista. Ma ovviamente io non sono un esperto di marketing e non so quale sia il target di MM: so solo che come lettore non mi sento attratto dalla politica attuale. E quando rileggo i classici, mi accorgo con dispiacere di quante cose affascinanti siano state abbandonate negli anni.
E' anche per motivi come questi che spazio (molto) al di fuori di Bonelli e mi godo i volumi delle saghe della DC Comics comprandoli direttamente in lingua. Nonostante l'universo venga ri-avviato ogni tot anni, in quell'ambito la "continuità" non è ancora una parolaccia.
 
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view post Posted on 2/9/2012, 16:32
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Vecchio Saggio

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Il fatto è che già la bimestralità è controproducente per l'interesse sul fumetto. Si vede anche sui forum, nelle prime tre settimane circa dopo l'uscita dell'albo se ne discute e quindi ce ne si ricorda, dopo l'interesse scema. Ma normalmente dovrebbe iniziare l'interesse per il numero dopo, cavolo manca solo una settimana... Se il fumetto è un bimestrale però mancano 40 giorni ed è difficile mantenere il senso dell'attesa per tutto quel tempo.
Quando si passò alla bimestralità c'erano più numeri fuori serie e di fatto c'era comunque un'uscita mensile, con la morte di maxi e gigante siamo alla bimestralità effettiva e il lettore si disaffeziona perchè ha altro da fare, perchè tanto le cose da leggere sono tante, le proposte si moltiplicano...
Io penso che invece avere numeri più collegati aiuterebbe perchè restituirebbe quel senso di attesa che altrimenti va scemando.
 
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Prof. Mystère
view post Posted on 2/9/2012, 17:21




CITAZIONE (GGP @ 2/9/2012, 17:32) 
e il lettore si disaffeziona perchè ha altro da fare, perchè tanto le cose da leggere sono tante, le proposte si moltiplicano...

...e la qualità bassa che ormai è quasi una costante. Perchè, diciamoci la verità, si nota a km di distanza che ci si trova di fronte a prodotti molto deboli (parlo sempre e solo del BVZM, ovviamente), pur non negando assolutamente la professionalità con cui vengono prodotti. Quello che ne viene fuori, con sempre più rare eccezioni, è solo un compitino ben scritto; però tutto cervello e niente cuore. Manca una rotta, è come se gli autori non sapessero dove andare di preciso...
Bisognerebbe costruire un percorso diverso e con più attenzione, un po' come è stato fatto con la grafica. Lì si sono applicati e hanno rivoluzionato in meglio copertina e frontespizio (diventando un unicum in Bonelli). Vi ricordate come erano prima le copertine? Colori indicibili, sempre le stesse prospettive.... e poi si è iniziato a fare sul serio fino al bravo colorista assunto da poco. Ecco, si deve fare lo stesso lavoro anche con le storie.
 
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view post Posted on 3/9/2012, 17:02
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Vecchio Saggio

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Si, volevo dire che con la bimestralità non bastano nemmeno le storie "buone", o sforni capolavori uno dopo l'altro o dai una continuity che tenga col fiato sospeso.
E forse non basta, vedi Magico Vento
 
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icon5  view post Posted on 24/10/2012, 08:29
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Vecchio Saggio

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CITAZIONE (Carlo Recagno @ 9/10/2012, 17:54) 
CITAZIONE (Aldous @ 9/10/2012, 17:30) 
se diamo per scontato che Mistake sparasse panzane per tutto quel denso albo ("La Città impazzita")... allora potremmo dire, ogni volta che non ci troviamo, che i vari villain della Serie hanno detto bugie o stupidaggini e si perderebbe il senso epico del mistero. Non credo che sia questa la soluzione

Infatti la soluzione non è quella. Oltre a "fare asserzioni dogmatiche" e "sparare panzane" esistono anche altre possibilità. Per esempio, che il personaggio in questione stesse dicendo quello che lui riteneva essere vero (ma che non per questo deve esserlo per forza). Ci sono anche le semplici convinzioni errate, insomma.

Carlo, ti ringrazio delle indicazioni, ma in questo caso... il lettore in che modo deve leggere un albo?
Se un personaggio durante la trama fa delle asserzioni in dogmatica guisa, ma è in errore, sarebbe opportuno poi smentirlo.
Insomma... non credi che l'autore dovrebbe chiarirlo nell'epilogo?
Se dovessi assumere che ogni villain possa dire falsità, si crea l'anarchia totale. Tutto si può spiegare tacciandoli di mendacità.
Cercherè di spiegare meglio cosa voglio dire entrando nel dettaglio.
Nella fattispecie di Mistake (MM 152 pag.65) egli parla in modo assiomatico, e tiene il lettore col fiato sospeso ad attendere le sue spiegazioni.
All'uopo ti sarei grato se volessi rispondere ai punti 37 e 38 di quella discussione.
Comunque sia, dopo quelle pagine in pompa magna, e con i risultati che ottiene, e con i riferimenti ad altri albi ( il libro del Comando)... dobbiamo assumere che sia tutto (o in parte) falso?
Allora debbo pensare che sia TUTTO privo di Logica, e questo fa perdere IMHO l'afflato indagativo-elucubrativo di questo fumetto (caratteristica precipua che me lo ha fatto amare negli anni).
Lo dico solo per evitare confusione nel lettore, altrimenti si crea un senso anarchico di lettura per cui qualsiasi spiegazione va bene.
 
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Sergej Orloff
view post Posted on 24/10/2012, 09:44




@ Aldous: mi inserisco nella discussione anche se - me tapino, me sventurato :cry: - ancora non sono riuscito a recuperare quest'albo. Comunque, io credo che la soluzione consista nel considerare ciò che un personaggio dice come l'espressione del punto di vista di quel personaggio e non come una verità assoluta, scolpita nella pietra ed immodificabile. Nel caso specifico, Mistake de La città impazzita spiega la teoria alla quale è giunto in base ai suoi studi e lo fa in assoluta buona fede; ma essendo una teoria e non un dogma, è suscettibile di essere ampliata, modificata o addirittura ribaltata: pensa a quante volte cose simili sono successe nella storia dell'umanità e che, se così non fosse stato, saremo ancora all'età della pietra!
 
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view post Posted on 24/10/2012, 13:53
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Druido

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Aldous, Martin è realistico e la realtà non è manichea!
Non c'e' (nella realtà) la vera verità (o meglio: nessuno la conosce).
Analogamente non c'e' in MM la verità vera, e se c'e' nessuno la conosce.
Come nella realtà/realtà.
Ogni personaggio dice ciò che crede, che non è detto sia vero, o almeno, non è detto sia l'unica verità.
Ma non solo i cattivi! Persiono i buoni non possono che fare teorie ed esprimere la loro.
Qualcosa si può dire nelle rubriche finali, ma non spetta allo sceneggiatore spiegarti cosa ci sia di vero e cosa credono soltanto sia vero.
Sennò, oltre che sbagliato, verremo a leggere un libro di testo
 
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Carlo Recagno
view post Posted on 24/10/2012, 19:01




Aldous, sia myster jinx che Sergej Orloff hanno risposto alla questione in maniera a mio parere chiara ed esauriente, e quindi non credo di poter aggiungere niente di più. Posso però raccontare un aneddoto di quando frequentavo il liceo (cioè l'anno scorso. Ah! Ah! No, purtroppo no, è già passato un po' di tempo).
Dunque, studiavamo i filosofi greci. Un giorno una ragazza si lamento' con l'insegnante (anzi, con "la Prof", non so se si dica ancora; come ho detto, è passato un po' di tempo) perchè non ci capiva niente, non riusciva a capire chi avesse ragione.
"Come, chi ha ragione?" chiese la Prof
"Sì, perchè leggo un filosofo che spiega la sua visione del mondo, e mi sembra convincente, penso che abbia ragione. Poi ne leggo un altro, e anche questo lo trovo convincente. E poi un terzo, un quarto...insomma, a chi devo credere?"
"Credi a chi di loro ti sembra il piu' convincente. Oppure a nessuno, se nessuno ti convince davvero."
Ecco, questo per spiegare che quando leggo di personaggi che fanno "asserzioni dogmatiche" io spalanco gli occhi e mi perplimo sempre un po', perchè, per quanto mi riguarda, nessuno dei personaggi di Martin Mystère (buoni, cattivi e tutto quanto sta nel mezzo) fa mai "asserzioni dogmatiche". Tutti quanti dicono quello di cui sono convinti. Se poi sia anche oggettivamente vero, chi lo sa? Ma è importante?

CITAZIONE (Aldous @ 24/10/2012, 09:29) 
Carlo, ti ringrazio delle indicazioni, ma in questo caso... il lettore in che modo deve leggere un albo?

Nel modo che meglio crede (lo so, sembra una frase fatta, una risposta di comodo, ma non lo è)

CITAZIONE
Se dovessi assumere che ogni villain possa dire falsità, si crea l'anarchia totale.

Perchè?

CITAZIONE
Tutto si può spiegare tacciandoli di mendacità.

Certo, ma, come ho detto sopra, non è questo il punto. Il mondo non si divide in persone che dicono la verità e persone che mentono, neanche il mondo di Martin Mystère. Mistake ha detto quello di cui lui era convinto, e che lui riteneva essere vero. Le cose stavano davvero come diceva lui? Ai fini della storia, non è importante

CITAZIONE
All'uopo ti sarei grato se volessi rispondere ai punti 37 e 38 di quella discussione.

CITAZIONE
37) Per impadronirsi del segreto del Sator Mistake ha impiegato vent'anni di studi. Su quali libri???

Non ne ho la benchè minima idea. E' importante?

CITAZIONE
38) Nella quarta vignetta di pag.65 abbiamo un importantissimo assioma dell'universo mysteriano: il quadrato del Sator è alla base di tutte le cosiddette "formule magiche".

No, non è un assioma, è la conclusione alla quale era giunto Mistake alla fine dei suoi vent'anni di studi.

CITAZIONE
Comunque sia, dopo quelle pagine in pompa magna, e con i risultati che ottiene, e con i riferimenti ad altri albi ( il libro del Comando)... dobbiamo assumere che sia tutto (o in parte) falso?

No, non "dobbiamo", non siamo tenuti. "Possiamo" ritenere che sia tutto (o in parte) falso, se non ci convince.

CITAZIONE
Allora debbo pensare che sia TUTTO privo di Logica, e questo fa perdere IMHO l'afflato indagativo-elucubrativo di questo fumetto (caratteristica precipua che me lo ha fatto amare negli anni).

Perché?

CITAZIONE
Lo dico solo per evitare confusione nel lettore, altrimenti si crea un senso anarchico di lettura per cui qualsiasi spiegazione va bene.

Cos' è un "senso anarchico di lettura"? E perché sarebbe una cosa negativa?
 
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view post Posted on 24/10/2012, 19:44
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Non me ne voglia nessuno, giuro che non è riferito a nessuno.
Ma ho appena finito di leggere Medda...
Be... Qui quello che scrive (e che non condivido, almeno nei toni) (e anche nelle conclusioni: io sono sempre per il dialogo) (anche se conoscendo Medda, mi sa che quello che l'ha fatto "sclerare" non merita davvero pietà ^_^ )
http://www.michelemedda.com/index.php?opti...d=13&Itemid=116
 
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view post Posted on 24/10/2012, 21:02
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Druido

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No no, scusa, volevo solo far vedere la differenza tra Carlo che risponde ai lettori e Michele che si era arrabbiato.
Tra l'altro (e qui la chiudo) non a torto sembra.
Leggevo i post che avrebbero dovuto essere alla base della sua arrabbiatura e ce n'è uno pensantissimo.
Anche per noi lettori: "La gabbia a sei vignette è noiosa. Quindi rassicurante. Il lettore medio dei fumetti Bonelli è un po’ stolido e semianalfabeta. Non legge fumetti. Legge storie disegnate. Tanti dialoghi e didascalie distribuiti così: una vignetta, poi un’altra vignetta. Andando sempre verso destra. Poi A capo. Una vignetta, poi un’altra vignetta. Poi a capo. Una vignetta, poi un’altra vignetta. Poi giri pagina."
 
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view post Posted on 25/10/2012, 08:14
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Vecchio Saggio

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stimo molto Carlo, innanzitutto per la pazienza e la disponibilità. Ciò mi stimola a fare domande piuttosto che chiudermi nella rassegnazione.
CITAZIONE (myster jinx @ 24/10/2012, 14:53) 
Qualcosa si può dire nelle rubriche finali, ma non spetta allo sceneggiatore spiegarti cosa ci sia di vero e cosa credono soltanto sia vero.
Sennò, oltre che sbagliato, verremo a leggere un libro di testo

Non mi sono spiegato bene. Io non intendo la realtà in cui viviamo. Mi riferisco (sempre e comunque, salvo espressa indicazione) alla realtà mysteriana, cioè al modo in cui funziona il mondo di MM. È di fantasia, ma ha la sue regole. Regole stabilite in vari albi.
Ora, se devo pensare che tutta sia opinabile, devo pensare che anche le cose che dice Kut Humi siano opinabili e quindi tutte le spiegazioni fornite a fine di ogni albo potrebbero non essere "vere" in senso mysteriano. Con anarchia intendo etimologicamente la mancanza di regole. Una regola ad esempio è: nel 8512 a.C. è avvenuta la catastrofe di Atlantide a Mu. Questo è un punto fermo. Una regola.
Oppure: 180 milioni di anni fa i TDD depositarono i 6 esagoni. È un regola. Non potete venire un giorno e dire: "no, era la sua opinione"
In pratica se tutto è opinabile, non si può giungere ad alcuna conclusione, e quindi questo fumetto non avrà mai nessun epilogo, nemmeno parziale. Ora tutti ci auguriamo che MM duri anche dopo la nostra morte, mia, di Recagno, e di tutti i lettori, però non ho diritto di avere delle risposte ai tanti quesiti mysteriani che sono in essere? Mica camperò in eterno?
Spero di aver saputo spiegare il senso... :(
 
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Carlo Recagno
view post Posted on 25/10/2012, 09:33




CITAZIONE (Aldous @ 25/10/2012, 09:14) 
Con anarchia intendo etimologicamente la mancanza di regole. Una regola ad esempio è: nel 8512 a.C. è avvenuta la catastrofe di Atlantide a Mu. Questo è un punto fermo. Una regola.
Oppure: 180 milioni di anni fa i TDD depositarono i 6 esagoni. È un regola. Non potete venire un giorno e dire: "no, era la sua opinione"
In pratica se tutto è opinabile, non si può giungere ad alcuna conclusione, e quindi questo fumetto non avrà mai nessun epilogo, nemmeno parziale. Ora tutti ci auguriamo che MM duri anche dopo la nostra morte, mia, di Recagno, e di tutti i lettori, però non ho diritto di avere delle risposte ai tanti quesiti mysteriani che sono in essere? Mica camperò in eterno?
Spero di aver saputo spiegare il senso... :(

A dire il vero, non vedo perchè Martin Mystère dovrebbe avere per forza un epilogo, anche nell'infausta eventualità di una chiusura (che anch'io mi auguro naturalmente avvenga in un futuro molto, molto lontano). In ogni caso esistono le regole ed esistono le opinioni. Confesso che non ricordo, al momento, in quale storia sia citata la data della distruzione di Atlantide, nè chi la menzioni; comunque, se il dato proviene da un personaggio della serie, allora potrebbe essere opinabile. Teniamo presente che si tratta di un evento remoto, che appartiene a una civiltà scomparsa il cui ricordo è divenuto leggenda e la cui stessa esistenza non è nemmeno dimostrata (le prove esistenti sono state tutte occultate dagli Uomini in Nero, oppure sono state cancellate dagli innumerevoli crolli di caverne). Quindi sì, in teoria è sempre possibile che in qualche storia futura possa venire detto, per qualche motivo, che la datazione è errata, e che l'evento va collocato "in realtà" dopo quella data (o prima).
Per gli esagoni, invece è diverso: a dire che si tratta di un fatto avvenuto centottanta milioni di anni fa è, subito nella prima pagina di Martin Mystere Gigante n.1, la "voce" impersonale dell'onnipotente (e onnipresente) narratore, NON di un personaggio. E quindi sì, quello è un punto fermo, una regola (e se per caso in qualche albo futuro qualcuno dovesse dichiarare un'altra data, perchè gli autori (e i redattori) sono stati distratti, allora la spiegazione sara', banalmente, che quel qualcuno avra' torto).

Edited by Carlo Recagno - 25/10/2012, 11:05
 
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Sergej Orloff
view post Posted on 25/10/2012, 10:36




L'anedotto di Carlo mi ha fatto tornare in mente una cosa che il mago Aldous dice alla fine della storia La caduta dei draghi (Zona X 39) a proposito della magia e che si può ben applicare al discorso che stiamo facendo sulle formule magiche: riassumendo, Aldous dice che se chiedi ad uno sciamano cos'è la magia, ti darà una risposta di un certo tipo, se lo chiedi ad un druido te ne darà un'altra, se lo chiedi ad uno stregone della tradizione ermetica te ne darà un'altra ancora e così via. A questo punto Aldous si chiede "chi ha ragione?" e si risponde dicendo che una risposta ultima non è ancora stata trovata e che non è nemmeno sicuro che esista; tuttavia, la cosa certa è che la magia è "un perenne percorso di crescita e di ricerca" o, per dirla in altri termini, che non si finisce mai di imparare. :) Io credo che uno degli aspetti intriganti di Martin Mystère consista proprio nel poter scoprire dettagli sempre nuovi del mondo mysteriano, per cui - ad esempio - il fatto che un personaggio crei un formula magica basata sui principi del sator non esclude che in futuro un altro personaggio possa lanciare incantesimi basati su principi completamente diversi.
 
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view post Posted on 25/10/2012, 11:02
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Il Dybbuk

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CITAZIONE (Carlo Recagno @ 25/10/2012, 10:33) 
CITAZIONE (Aldous @ 25/10/2012, 09:14) 
Con anarchia intendo etimologicamente la mancanza di regole. Una regola ad esempio è: nel 8512 a.C. è avvenuta la catastrofe di Atlantide a Mu. Questo è un punto fermo. Una regola.
Oppure: 180 milioni di anni fa i TDD depositarono i 6 esagoni. È un regola. Non potete venire un giorno e dire: "no, era la sua opinione"
In pratica se tutto è opinabile, non si può giungere ad alcuna conclusione, e quindi questo fumetto non avrà mai nessun epilogo, nemmeno parziale. Ora tutti ci auguriamo che MM duri anche dopo la nostra morte, mia, di Recagno, e di tutti i lettori, però non ho diritto di avere delle risposte ai tanti quesiti mysteriani che sono in essere? Mica camperò in eterno?
Spero di aver saputo spiegare il senso... :(

A dire il vero, non vedo perchè Martin Mystère dovrebbe avere per forza un epilogo, anche nell'infausta eventualità di una chiusura (che anch'io mi auguro naturalmente avvenga in un futuro molto, molto lontano).

Entro in tackle nella discussione per proseguire le mie punzecchiature (affettuose, giuro). A dire il vero trovo curioso il fatto che questa discussione si faccia nel topic di questo albo ai limiti della perfezione e non, ad esempio, in quello dei Trentasei Giusti, un albo che presenta davvero un paio di falle logiche e che è una sorta di sintesi dei problemi della serie attuale.
Problemi fra virgolette, ovviamente; un'altra cosa che trovo curiosa è che dopo ormai un lustro (e più) di frequentazione forumistica ancora non si sia "capito" Aldous. Sappiamo che gli piace fare il melodrammatico ed estremizzare volutamente i concetti che vuole esporre (perdendosi talvolta in un bicchiere d'acqua). Concetti che tuttavia non sono insensati, se sfrondati delle pignolerie nerdistiche (che, sono convinto, per lui non sono altro che un gioco): ad esempio, dove Aldous parla di "epilogo della serie privo di risposte" io non vedo una totale esagerazione apocalittica: perché, immediatamente, mi vengono alla mente i)saghe abbandonate, ii)personaggi di cui vengono annunciati ritorni che poi non si concretizzano, iii)una funzione (se mi concedete questi termini) didattico-educativa della serie che sta pian pian svanendo sullo sfondo e, soprattutto, iv)una sequela di albi - della serie regolare - fini a sé stessi, privi di legami evidenti l'uno con l'altro. Dico "evidenti" perché con la fantasia noi lettori possiamo fare tutto. E, a tal proposito, se è vero che Aldous talvolta è eccessivamente pignolo, è vero pure che le sue pignolerie forniscono tanti spunti per, chessò, ricerche, approfondimenti, o, semplicemente, un "allenamento" mentale, un modo per usare la fantasia. Detto questo, non è giusto che tutto-tutto debba essere giustificato e inventato a posteriori da chi legge. Nella serie devono esserci delle coordinate. Perché "devono" e non il più democratico "possono"? Perché la presenza di coordinate il più possibile precise (non assolutamente precise, ma il più possibile) è sempre stata una delle caratteristiche della serie! Non è che Aldous, o io, ci siamo alzati una mattina e abbiamo deciso che MM dovesse essere così perché così ci girava: MM è sempre stato così, e io, personalmente, me ne sono innamorato per questo motivo. Se prendo un qualsiasi numero (regolare e non) pubblicato fra il 1982 e grossomodo il 2009 trovo didascalie "Anno xxxx, mese tal dei tali" o "vedi albo n.xxx". Ma, soprattutto, al di là della presenza o meno di didascalie, prendendo l'albo di cui sopra, avverto una bellissima sensazione: mi sembra che esso, oltre che una storia autonoma, sia anche un tassello di un enorme puzzle, cioè che MM nella sua integrità sia un'enorme storia, composta da tante storie, è vero, ma praticamente sempre coerente con sè stessa. Di un fumetto che sforna una storia eccezionale, tengo la storia eccezionale (che, a questo punto, è una eccezione), e butto via il resto. Di MM, invece, ho sempre tenuto tutto, anche le storie meno riuscite, in quanto anch'esse "calate nella serie". Una caratteristica che da un paio d'anni a questa parte non avverto più. Perlomeno per quanto riguarda MM. Storie da Altrove, invece, è paradossalmente più mysterioso di MM, nel senso che lo "spirito della serie" è più vivo qui che in MM. Ma ciò, credo, non è un bene (da qui il timore dell'"epilogo senza risposte", sicuramente eccessivo in questo momento, ma d'altronde è un timore, quindi è passionale e irrazionale). Dopotutto, se posso dirlo, a sostenere l'idea della serie di MM come una enorme "saga" (epica e fiabesca come questo e gli altri numeri di SdA) erano gli autori in primis: la trovata di Castelli dei 4 oggetti e delle divisioni in sette, e poi degli esagoni, non era altro che la rappresentazione concreta di tale metafora. Oggi Carlo è bravo quanto Moffat (così gli rispondo a quanto ha scritto su Facebook :) ), ma mi sembra che anche lui, come già Castelli da mooolto tempo (e di Morales non ne parliamo), abbia cambiato idea e non abbia più questa visione della serie. Tuttavia il trittico costituito dall'ultimo speciale, da Congiura nei cieli e da I Trentasei Giusti potrebbe essere solo una momentanea pausa di riflessione. Io lo spero.

(Urka come sono OT!)
 
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