| Buon albo che celebra degnamente il quarantennale, ma d'altronde da una coppia di autori come Castelli e Alessandrini (quest'ultimo aiutato da Orlandi e Torti) non si poteva rimanere delusi. Partendo dalla storia, devo dire che il BVZA ha saputo crearne una piuttosto intrigante con molta carne al fuoco; forse addirittura troppa, contando che le pagine a disposizione erano poche e infatti ogni tanto si percepisce un po' di verbosità e la storia diventa pesantuccia da leggere. Ma comunque il racconto val la pena di essere letto: finalmente, dopo 40 anni, Castelli si decide a raccontare la vicenda del "Fantasma del Topkapi" e l'attesa è stata ben ripagata. Molto buona l'idea del Terzo Occhio che permette l'attivazione del varco. Una delle parti per me più interessanti è quella con Antoine Galland e Antun Yusuf Hanna Diyab che mostra come sia nata la raccolta de Le Mille e una Notte. Molto piacevoli i vari riferimenti culturali (da quelli sul numero quaranta a quelli sulla situazione turca) che rendono molto più piacevole e realistico il tutto. Spettacolare il finale, con continue trovate originali e colpi di scena. Ottime, in particolare, le ultime due tavole, che fanno capire quanto questo racconto sia stato ben ideato e congegnato. Buona la parte grafica, nonostante Torti, a differenza dell'ottimo Orlandi, abbassi un po' il livello dei disegni, secondo me. Alessandrini, certamente non nella sua prova migliore, si dimostra lo stesso ancora un valido narratore grafico di storie a fumetti. Non mi è piaciuta molto la copertina, con quelle figure nere viste di spalle che non mi dicono nulla, ma, anzi, denotano, secondo me, una certa pigrizia nella realizzazione del disegno. Ottimo invece il "cameo" di Castelli e Alessandrini.
Storia: 8+ Disegni: 7
P.s. Nonostante abbia notevolmente apprezzato il riferimento alla carta di Piri Reis, devo però tirare le orecchie a Castell per due motivi: 1. La carta NON mostra il Nord America, ma la costa orientale del Sud America. 2. Non si puo' dire che la carta mostri le coste "prima della scoperta di Colombo", perché fu realizzata nel 1513 (fatto che comunque non ne sminuisce il mistero).
|