Ottant'anni fa, Martin Mystère n. 375

Più di una volta Martin ha parlato della serie che gli hanno dedicato in Italia, anche se su due piedi non so dire in che occasione (forse prima dei Mysteri Italiani, e magari nella vicenda del Tesoro di Peter Stuyvesant?).


Considerando che ormai Martin è nell'universo di Wold Newton, deve fare questo sforzo di incontrare altri come lui.

O le riempivano di fuffa imbarazzante: ricordo di aver contato le pagine del n. 350, per la recensione, in cui un tizio inutile si sparava le sue elucubrazioni interminabili sulla pubblicità delle merendine per bambini... mentre io aspettavo una ricostruzione storica approfondita del famoso esagono centrale. E quando non c'era quello, c'erano le penose scene d'azione di cui non poteva importarmi di meno.

Dark star, è evidente che non mi sono spiegato bene. Allora, io sono sempre stato ipercritico per le storie uniche da 160 pagine, spesso riempite di fuffa, e poi magari concluse frettolosamente. E su questo non ci piove. Ero anche soddisfatto del ritorno alla mensilità, ma ingenuamente mi ero illuso che si trattasse di un ritorno all'antico (in realtà lo sapevo benissimo che non sarebbe stato così, ma ci ho provato fino alla fine).
Il mio discorso sul numero delle pagine, mica era rivolto al fatto che dovevano essere tutte di una singola storia, magari allungata appositamente. No, io dico che (prendendo ad esempio l'ultimo numero), se la storia finiva a pag 82, ok, benissimo. Ma a pag 83, mi inizi un'altra storia, che può concludersi nel numero successivo (o magari no, se ha bisogno di più pagine). Stop.
Prova a prendere il numero 46 di MM (il signore delle tempeste): finisce (guarda caso) a pag 82. E a pag 83 inizia Il fuoco che uccide, 16 pagine-bomba che fanno da preludio a Tempo zero. Mica c'era il romanzo... Poi, se volete sostenere questa cosa perchè vi piace, perchè è chic, perchè è di nicchia, perchè è per intellettuali e tutto quel che vuoi aggiungere, nessun problema. Buona lettura.
A me viene il dubbio opposto, e cioè che la storia finisca a pag 82, per lasciare spazio a tutto il resto.
Certo che poi si possono fare tutti i ragionamenti che si vogliono, ma se la qualità delle storie è bassa, non è il numero di pagine (in più o ni meno) che salverà la situazione. Ma nemmeno (secondo me almeno) la presenza del romanzo. Tutto qui. Ed è per questo che "mi sono dato" 4 numeri di tempo per valutare.
Spero di aver chiarito sufficientemente.

Mah.

Non il fumetto, alla fine e' divertente e si incastra bene con il numero di pagine, ma e' un fumetto autocelebrativo e quindi non puo' essere preso ad esempio per la "nuova serie" appena iniziata.

Mah per le pagine che NON sono un fumetto: troppe, decisamente un numero assurdo.
Se voglio leggermi un romanzo compro un romanzo, non me lo becco volente o nolente a rubar pagine alla storia principale.

Idem i redazionali... eoni fa occupavano una paginetta, da due decadi circa ormai occupano tre pagine e personalmente mi inserisco tra quelli che le hanno praticamente sempre giudicate troppe. Spessissimo le ho saltate dopo poche righe. E adesso mi becco sei pagine di note magari nemmeno inerenti la storia del fumetto principale.
Sinceramente, le tre pagine le avete sempre lette con interesse?

Zio Boris poi e' una spina nel posteriore da quando e' stato inserito... urendo davvero, sembra di leggere le vecchie vignette del Cucciolone.
I Bonelli Kids sono l'equivalente marketing della Coca Cola salata: qualcosa che nessuno ha mai desiderato eccetto i creatori. Per pieta', non costringeteci a leggerli facendoceli pagare a forza :-(
In Dragonero a suo tempo avevano _parlato_ sella saga Adventures ma questa e' sempre rimasta extra sulla sua collana, qua proprio no.
Manca il colpo di grazia: tre pagine di Omino Bufo che, checche' ne pensi Castelli, e' davvero terrificante. Roba che una pagina ogni dieci anni fa sorridere ma BASTA, per favore.

Vediamo i prossimi numeri e spero in bene ma se a Castelli e alla Bonelli questo sembra un modo per salvare la testata, beh purtropo a me sembra puntare esattamente verso il contrario.

Leggo Martin Mystere piu' o meno dal numero venti e vedendo questo albo e' la prima volta in cui mi viene in mente che una delle possibili soluzioni e' smettere di acquistarlo.

E questo mi mette una grande tristezza :-(

Con "kammit" non è possibile condividere neppure una virgola.

Fino a che punto si può perdonare a Martin l'incertezza sul ruolo di Adam a bordo del Voyager? Diciamo che, avendo lui potuto solo ascoltare il racconto del signor White in condizioni non ideali per memorizzare i dettagli e prendere nota, è legittimo che scambi Adam per il comandante del mezzo?