Storia completamente all'altezza delle aspettative, con un Castelli che riprende il suo personaggio con la verve dei tempi andati e allo stesso tempo con coraggio innovativo.
Mistero degno dei tempi di
Operazione Dorian Gray e
Il ritorno dei Kundingas che dà la sensazione di voler riallacciare tante sottotrame in qualche modo lasciate appese e idee disseminate negli ultimi mesi, con numerosi rimandi a diversi classici del BVZM. Man mano che si procede con la lettura, la vicenda sparpaglia indizi e spunti che portano il lettore Mysteriano consumato a prefigurarsi le più svariate spiegazioni a quello che sta accadendo, rimanendo solo con una certezza: i prossimi 60 giorni è bene che passino in fretta.
Non ho intenzione di fare spoiler, perché le ipotesi che si possono fare su ciò che sta accadendo sono veramente innumerevoli, ma una frasetta buttata lì mi ha dato da pensare!
Da che mondo e mondo, in nessun mistery un cadavere di un vagabondo senza nome non è importante: sono sicuro che la risposta che Travis dà a Martin al telefono enumerando i casi di routine su cui sta lavorando NON è casuale...
Soprattutto, finalmente un racconto che non sta largo nelle 164 pagine, che volano e subito dopo chiedono una rilettura. Peccato per i disegni dallo stile diseguale e a volte un po' affrettato (soprattutto Ongaro), altro motivo per cui il ritorno alle 80-90 pagine sarà una benedizione.
Speriamo davvero che quando questa minisaga si concluderà, il nuovo corso riesca a tenere la qualità prossima a questo livello (senza il bisogno di eventi così sconvolgenti)
Ottimo!
