CITAZIONE (myster jinx @ 9/4/2016, 14:56)
Premesso che non leggevo Dylan e dunque non posso giudicare Gualdoni...
Nemmeno io lo leggevo, ma parlano i dati oggettivi: grosso calo a livello di vendite mensili e sostituito per disperazione come curatore.
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Forse concorderei con te se non sapessi cosa c'è dietro.
Castelli ha messo molti "paletti" e ha presieduto a tutte le riunioni fatte finora per la progettazione.
Ha sempre l'ultima parola grazie alla supervisione.
Cioè il suo ruolo non sarà quello di Bonelli nell'epoca Toninelli, sarà sermpre attivo, sul pezzo. E Alf ascolta sempre i suoi lettori (ricordate che il seguito della storia di Anabel Lee naccque da noi?).
Ma ci mancherebbe che non abbia messo dei paletti, mica discuto questo. Ogni curatore dà a uno sceneggiatore un'indirizzo di come dovrà essere improntata la serie e che la sua visione del personaggio deve essere rispettata, ma lo stile non può imporlo. Può consigliare di riscrivere una scena, ma i dialoghi verbosi, i personaggio monodimensionali e vari difetti di uno sceneggiatore si percepiscono e vengono fuori alla fine: quelli non mutano
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E comunque Gualdoni si occuperà solo del reboot
E ci mancherebbe. Però era una miniserie concepita nell'ottica del rilancio di Martin Mystere, e chiamare chi viene da una gestione disastrosa su Dylan Dog mi sembra una scelta infelice.
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Riflessione su Toninelli: è vero che le sue storie su Zagor non incontravano il gusto dei lettori. Ma senza di lui Zagor avrebbe chiuso e non avremmo ora l'Era Burattini. Quando anche le brutte storie aiutano
Il merito di aver retto la baracca dopo l'addio di Nolitta è stato di Sclavi(che è venuto prima come gestione e che ha avuto il merito di reggere il gravoso impatto dell'addio di Nolitta), non certo di Toninelli. Altri 3 anni con la gestione Toninelli avresti chiuso, Bonelli stesso si era stufato e le vendite colavano a picco, in un periodo in cui i fumetti spopolavano che li leggevano anche dal parrucchiere.