Agarthi - Il Forum di Martin Mystère


Con la coda dell'occhio
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Con la coda dell'occhio, Martin Mystère n. 315

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SEMTEX
view post Posted on 11/6/2011, 13:22 by: SEMTEX
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Vecchio Saggio

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Solo 6 per me (strano, perché Recagno non mi è mai sceso sotto il 7).
Il tema sarebbe anche interessante, e il ritorno dalle prime pagine del "mai dimenticato" Von Ericksen aveva addirittura impennato le aspettative...
Ma secondo me c’è poca carne sul fuoco: aspettavi una grigliata e ti accolgono con un tramezzino.
Voglio dire...mi è mancato (ma io sono mysteriano per questo aspetto) quel "mattoncino" di cultura storica o scientifica servita calda dal nostro logorroico erudito professore. Se infatti togliamo 2 battute sulla teoria del Superspettro e la piacevole rievocazione della storia di Peter (è l’unica parte del racconto che mi ha davvero generato emozioni e curiosità)...il resto mi sembra poco interessante. Per dire: io sono stato uno dei pochi ad essere soddisfattissimo sulla storia dei Cavalieri di Malta, perché "culturalmente" apprezzata.
Ah...I disegni marvelliani degli EB sono sempre fantastici. Non vedo l'ora di rivedere le forme degli Asgardiani!

P.S
C’è un errore, tuttavia, che continua a ripetersi su molti Bonelli (su Martin in particolare), e che non c’è verso di defenestrare: l’inutile "spiegone".
Io non capisco come, nel 2011, ancora vengono proposte soluzioni narrative anni '50 dove, o il cattivo racconta "la storia della sua vita" alla vittima nel momento della resa dei conti, oppure, come in questo caso (Malcolm davanti a V.E), quando cioè egli si confronta con il suo collega raccontandogli fatti del passato, neanche avesse davanti un cretino con problemi di Alzaimer.
In una situazione normale V.E gli avrebbe certamente detto...<<guarda che c’ero anch’io quel giorno, vecchio pazzo!>>.
Per mettere il lettore al corrente del passato sarebbe bastato "stringere il campo" sul volto di un Malcom serioso e preoccupato, e far partire il flashback dei ricordi. Altrimenti , come in questo caso, si crea una situazione surreale.
Viceversa, lo spiegone diventa necessario e giustissimo quando i protagonisti confrontano le loro informazioni, proprio come nella situazione in cui hanno riesumato la storia di Peter Schlemihl.
E’ lo "spiegone superfluo" che fa cadere le braccia, e rende tutto non credibile.
(boh...lo dico da anni inutilmente).


Edited by SEMTEX - 11/6/2011, 19:06
 
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