Devo dire che il senso di inquietudine l'ho provato anche io leggendo questa storia e ho pensato subito che, se l'avessi letta quando sarebbe uscita, avrebbe suscitato sensazioni anche più forti.
Davvero d'impatto l'inizio, quando il nostro spiega come perdano interesse dopo solo un anno argomenti che hanno rischiato di cambiare la nostra storia!
CITAZIONE (MaxBrody @ 3/9/2007, 18:40)
la staticità della scena (è un racconto di una ragazza a Martin tratto da un diario del padre di lei) non si sente per nulla, tanto è appassionante...
Io invece ho accusato il colpo! Quando è finita la storia, mi sono detto "E Martin?". Mi ha dato l'idea di un immenso prologo e sinceramente la cosa non mi è piaciuta molto. Considerando che aveva degli spunti enormemente interessanti, si è risolto tutto con delle chiacchierate...
CITAZIONE
anche il complotto che c'è dietro a tutto è assolutamente credibile e inquietante, ben più (e qui parte la mia piiiccolissima critica)di quelli orditi negli ultimi tempi da Morales, le cui storie, belle e comunque interessanti, presentano tuttavia gli stessi elementi, rimescolati in maniera più o meno abile. Insomma, ok Morales, ma questa storia mostra cos'è un 'complotto ordito dai potenti'...
Ma che ti ha fatto Morales!
Anche in questo caso, secondo me, ci troviamo di fronte a due autori che vedono il complotto in maniera diversa. Castelli la butta senza troppi ma e troppi se sulla politica; parla dei governi, dei capi di stato (qui crea una bella motivazione per l'eliminazione di Kennedy). Morales a volte non svela neanche chi c'è dietro il complotto, però si sofferma sui danni che ha fatto e che potrebbe fare (facendo uscire fuori il "sentimentalismo" per le vittime e i protagonisti). Quindi direi una sfida alla pari.
