Agarthi - Il Forum di Martin Mystère


La diabolica invenzione
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La diabolica invenzione, Martin Mystère Special n.4

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Aldous
view post Posted on 11/4/2008, 11:42 by: Aldous
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Vecchio Saggio

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Soggetto e sceneggiatura: Alfredo Castelli
Disegni: Giampiero Casertano
Copertina: Giancarlo Alessandrini

Chris Tower, capo della base segreta di Altrove, chiede aiuto per la prima volta a Martin Mystère, facendolo prelevare dalla sua abitazione di Washington Mews e inaugurando una consuetudine che si ripeterà spesso. Le scoperte dello scienziato Nikola Tesla hanno permesso ai sovietici di realizzare un trasmettitore di onde ELF, in grado di trasportare potenti messaggi extrasensoriali. Adesso, qualcun altro è entrato in possesso della macchina e vuole impiegarla per soddisfare le proprie ossessioni.
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Grande sceneggiatura (eh, non ci sono più gli Special di una volta). L'espediente del Bon Ton per far liberare Java (pag.126) è la ciliegina sulla torta di una storia architettata in modo magistrale, azzarderei... quasi un giallo. Ergo ritengo si poteva fare a meno di stridere a pag.54 dove Martin contamina la scena del crimine! :o: Del resto noi sappiamo che non di rado è poco ortodosso circa la deontologia del detective ma non è in linea col suo profilo la sua reticenza verso le forze dell'ordine, particolarmente in un altro paese. La polizia di Taiwan avrebbe potuto (dovuto) arrestarlo con l'accusa di essere un sabotatore occidentale. Insomma credo che Martin si atteggi a deus ex machina, degno rappresentante dell'americano medio che crede giusto "esportare" così la propria democrazia come la più alta e insindacabile espressione di società civile. :sick: In parole più concrete: le autorità di Taipei gli avrebbero potuto eccepire a tutta ragione: "Signor Mystere ma lei chi si crede di essere per indagare e giudicare il prossimo in un paese straniero di cui è ospite?". :chair:
Spero di aver spiegato il mio modo di vedere la cosa.
A rinforzare la polemica :iol: dirò ancora di più: l'ultima frase di Martin sarà: "Nulla, neppure la più immensa cultura, è prezioso quanto il libero arbitrio... o forse no?".
Per "arbitrare" occorre conoscere bene la natura delle cose su cui si decide, ovvero chi sguazza nell'ignoranza crede di sapere molto più di chi sa (non vorrei però essere troppo socratico ora).
Insomma siamo tutti d'accordo col concetto di libertà, ma allo stesso modo più ci si erge nella Sapienza e più ci si rende conto che questa parola ha un concetto relativo al momento storico, all'ambientazione geografica e soprattutto alle singole percezioni di ognuno di noi! Io potrei sentirmi schiavo :cry: a dover lavorare rinchiuso otto-dieci ore ogni giorno nello stesso ufficio quando per un disoccupato argentino solo l'idea di sedersi alla mia scrivania lo farebbe volare al settimo cielo. :huh: Il problema è: chi di noi può ergersi talmente in alto per decidere il significato assoluto delle parole GIUSTIZIA o libertà in un coacervo globalizzato di interpretazioni relative? Un nome, un grido: Martin Mystere.

Ed ora passiamo a qualche domandina:
- pagg.38-42 Il figlio del Drago è un Grande Antico? Come si classifica nel "bestiario" mysteriano?
- ci sono alcuni personaggi secondari meritevoli IMHO di tornare in prossime storie per approfondirne la conoscenza: il dottor Strange che fine ha fatto? Ha rapporti con Mister Mind? E Mei Hing che lavoro fa ora?

Edited by GGP - 1/7/2013, 13:14
 
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