Soggetto:
Lucia StrufaldiSceneggiatura:
Lucia Strufaldi e Carlo RecagnoDisegni:
Rodolfo TortiCopertina:
Giancarlo AlessandriniE' tempo di una nuova avventura italiana per Mystère, che si trova precipitato nel bel mezzo della battaglia di San Romano (1432), nei pressi di Firenze. Martin si ritrova intrappolato dentro il quadro di Paolo Uccello “La battaglia di San Romano”.-------------------------------------------------------------------
Eccoci nell'ennesima dimensione alternativa che non ha rapporti con le altre. L'unica novità è la presentazione del tesseratto la cui ontologia tornerà soltanto nella storia di fine millennio. Il fatto appurato accademicamente già dal XIX secolo che il nostro cervello tridimensionale non sappia visualizzarli ma che almeno in teoria gli ipercubi
esistano, mi intriga molto. E penso pertanto che data la notevole mole di mondi alternativi comparsi nella serie, si debba/possa approfondire di più tale argomento in chiave esplicativa-correlativa.
I cavalieri
sanno di vivere in un mondo chiuso, un mondo che non è limitato solo ai tre quadri di Paolo di Dono ma anche dal castello e dalle sue segrete, non certo disegnati dall'artista rinascimentale. Quindi tale dimensione esisteva già e ne dà prova lo stesso Paolo quando paventa nell'ultima vignetta di pag.18 che distruggendo i quadri avrebbe
condannato per sempre in questo luogo gli sfortunati discepoli e avventori.
La domanda n.1 quindi è:
1) chi creò questa dimensione? Non certo Robert Heinlein (pag.15) che ha scritto "La Casa Nuova" secoli dopo.
2) Stavolta il corpo fisico rimane nel mondo reale e la mente viene proiettata in una realtà virtuale che somiglia a quella di Korg. Che ne pensate?
3) Paolo Uccello ha teorizzato le regole di un mondo a quattro dimensioni. La quarta è
connessa con il tempo (pag.32). Quindi il tempo è una quinta dimensione?
4) Che Martin sia tornato indietro nel tempo non c'è dubbio. Lo attesta anche Annaleia. (
msg 648). Paolo e Jacopo sono tornati indietro di 20 anni rispetto alla propria epoca. Ognuno di loro poi dovrà tornare nella
propria era (pag.36 seconda vignetta).
5) Il lettore Alessio Romano ricordò (
vedi questo messaggio) la storia "il sorriso venuto dal passato" (MM n.101-102). Molto strano che invece Martin nella quarta vignetta di pag.88 non ne abbia
proprio idea.
6) Sempre secondo il lettore semi-omonimo della battaglia
il racconto è in contraddizione con le regole dei viaggi nel tempo. Non posso certo dargli torto. Lo stesso Martin alla fine si rende conto del "paradosso temporale" e dà una sorta di giustificazione a pag.46, anche se nell'ultima vignetta si vede lui stesso dipinto nel quadro: alla faccia!
La
risposta di Mario che il "tempo è una linea flessibile" andrebbe perfezionata. Vogliamo cercare di emendare le sue parole? O vi sta bene così?
7) Nella terza vignetta di pag.28 il cavaliere nero asserisce:
è stata la seconda in poche ore.
Quindi il tempo scorre in guisa lineare anche nel quadro.
8) Quanto tempo è passato dalla cattura di Paolo Uccello (pag.19) all'arrivo di Martin? 500 anni? E come mai non è morto intanto?
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9) Più volte Martin cerca di convincersi di trovarsi in un incubo. Come mai tale scelta narrativa?
10) I pannelli vengono montati a triangolo. E perchè?
11) Martin e Lucia hanno saputo riprodurre perfettamente le
particolari angolazioni necessarie per accedere alla Battaglia. Sarebbe bastato variare un
piccolo punto (pag.38 prima vignetta) perchè non funzionasse.
12) Anche Lucia userà il tricordo per entrare. Quindi hanno spostato il corpo svenuto di Martin dalla sedia.
13) Il passaggio resta aperto per tutto il tempo di durata della battaglia (pag.35 ultima vignetta).
14) Paolo ha
aperto (pag.17) anche il varco per tornare indietro.
15) A pag.97 Martin, appena entrato, si trova effettivamente nei pressi di
una grande roccia. Però l'
albero cui farà riferimento nella quarta vignetta di pag.24 dov'è?
16) Perchè Jacopo ebbe
una particolare difficoltà a rientrare?
17) Anche Piero (pag.54) entrerà nel Tricordo?
18) I personaggi del quadro sono stati
creati dal pittore. Essi anelano al libero arbitrio (che non hanno). Possiedono un'anima?
19) Perchè l'ingresso di un nuovo visitatore
spinge i soldati a combattere una nuova battaglia? Visto che sanno pure
come va a finire... cosa li costringe?
20) Il cavaliere sa che Martin non viene da Firenze (pag.28). Suppongo lo deduca dal modo in cui è vestito. Fatto sta che in effetti il nostro detective si trovava proprio nel capoluogo toscano! Mah.
21) Il documento di Maso di Giovanni detto Pialla (pag.65) riporta in calce il sigillo del notaio Faldini. Vediamo un giglio in una pergamena e una penna apposta sulla parte superiore. Ora, non per fare il pignolo, ma la stessa Lucia quando fa il disegno con la piuma (erroneamente in mezzo al giglio) a pag.77 ammette che
non è perfetto. Che io sappia, un marchio ha valore in quanto riprodotto fedelmente in ogni suo particolare. Invece a pag.82 troviamo lo stemma del casato in oggetto con
gli stessi elementi, certo, ma disposti su uno scudo in modo (e numero!) diverso. Da ignorante ricordo che il giglio appartiene al lignaggio anche degli Angioni e chissà quante altre schiatte, perciò la posizione è importante se non decisiva. Ma anche ammettendo che sullo stemma possa essere diverso, a pag.85 ritroviamo tale emblema disegnato come lo ha fatto Lucia in modo "non perfetto", quindi diverso dal documento scritto da Maso di Giovanni. Si potrebbe arguire che uno dei due fosse un falso?
22) Le
autorità accademiche di cui parla Lucia nella prima vignetta di pag.67 sono UiN?
23) In tal caso come mai non sono intervenute col solito braccio armato?
24) Nella quinta vignetta di pag.46 direi proprio che Martin si comporti peggio di un Uomo in Nero!
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25) Da quanto leggo in Wikipedia una spanna = 15,24 cm e non 20,2 cm come sul taccuino della quarta vignetta di pag.78.
26) L'Hotel Busi (pag.86) in cui soggiorna Pinelli a Firenze esiste davvero?
27) Nel volgare rinascimentale (pag.26) esisteva la parola "toilette".
28) Stavolta non posso che quotare in toto la
recensione di UBC, però quando era il capo Giovanni Gentili a farle, ogni rilievo era ponderato e mirato. Mi chiedo vieppiù quale sia stato l'apporto di Recagno alla sceneggiatura. Il gentilissimo Carlo non poteva dimenticarsi dei due scagnozzi di Pinelli. Sicuramente ci sarà una spiegazione.
Edited by Stormur - 10/8/2023, 12:55