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| Articolo sul Covid-19 che inizia citando vignette e testi de "Il nemico invisibile".
Nella finzione del fumetto ci troviamo a New York, nell’estate del 1996. Vi si svolge il «XXXV Virology Congress» della Johns Hopkins University. Nel suo intervento conclusivo la dottoressa Wise afferma: «Le ragioni per questo risveglio virale sono complesse, e in parte non ancora comprese, ma ha senza dubbio un ruolo importante la pesante alterazione degli equilibri naturali subita nell’ultimo secolo dalle regioni tropicali del nostro pianeta. Per fare un esempio, la deforestazione delle foreste pluviali e la creazione di nuovi territori agricoli hanno portato uomini e animali domestici a contatto con nuovi habitat, molti dei quali estremamente ricchi di forme virali finora sconosciute. Tali virus sono spesso ospiti di animali o parassiti, che, entrati a contatto con la “civiltà”, possono raggiungere rapidamente aree lontanissime del pianeta grazie anche allo sviluppo della moderna rete dei trasporti. Oggi, infatti, nessuna città del mondo dista più di ventiquattr’ore di volo da qualsiasi altra. Data la natura delle malattie virali, non è sufficiente affrontare ogni epidemia quando emergerà. L’approccio corretto deve includere una sorveglianza globale del problema»
Intervento di oggi da parte dello sceneggiatore Vincenzo Beretta su Facebook:
Incuriosito dall'attuale situazione sono tornato a rileggerMI un mio racconto che non riguardavo da più di vent'anni, "Il Nemico Invisibile" (anche perché oggi questa frase la usano tutti). Beh, rivedere tre pagine della parte iniziale mi ha un po' inquietato...
Premetto che non si trattò di genio. Il libro che usai per documentarmi si intitola "The Coming Plague: Newly Emerging Diseases in a World Out of Balance" di Laurie Garrett. È ancora oggi disponibile per Kindle, e più che mai attuale...
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