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| CITAZIONE (ophiucus75 @ 13/5/2019, 01:25) Un po' è stato gestito male a mio avviso a livello di marketing. Forse ai tempi dell'esplosione dei romanzi alla Dan Brown (che ho sempre trovato assai inferiori a livello qualitativo del "nostro" fumetto) bisognava difendere meglio l'originalità del prodotto. Secondariamente, da un certo momento in poi anche i gloriosi Almanacchi sono scaduti, forse per attirare un pubblico più giovane si è perso lo zoccolo duro dei primi lettori, bibliomani, variegati e forse non tanto adolescenti. E comunque sì, il passaggio al cospirazionismo del nuovo millennio e a internet si è fatto sentire molto, e almeno dal 250 o giù di lì il fumetto gira a vuoto. Magari anche la stanchezza del buon Castelli conta, ma è più un'aria di rassegnazione quella che domina da tempo, quando secondo me, potenzialmente, potrebbe essere un fumetto da 35-40.000 copie e il passaggio alla bimestralità e albo unico non ha giovato affatto, tranne forse per riuscire a farlo sopravvivere economicamente, ma gli ha tolto fiato, ritmo etc. Cosa ci vorrebbe a riprendere la tradizione delle 2-3 storie da zona X che si faceva un tempo, o ad aggiornare la vecchia Enciclopedia dei Mysteri? Poi, altra cosa illogica, almeno provare a "riaggiornare" le vecchie storie troppo condensate o venute male, perdendo quel senso plumbeo e di negatività distorta, o riambientandole addirittura negli anni '80 come "cold case" o vecchi casi usciti da qualche floppy disk? Io sono sicuro che di potenzialità ne avrebbe ancora parecchie, magari con un curatore più motivato per le parti noiose e Castelli come battitore libero (limitandone però a volte gli esibiti eccessi logorroici e disfattisti). Condivido anche le virgole. Nella speranza di accedere a un mercato post-adolescenziale di fanatici di complottismo e di amanti dell'avventura da videogioco, si è snaturato l'equilibrio e la complessità delle storie di MM. Questo ovviamente si è notato nettamente con le Nuove Avventure, ma anche sulla serie classica ha inciso molto, insieme a uno stanco perpetuarsi di situazioni "moralesiane" che senza Morales hanno perso la gran parte del loro fascino. Sembra insomma che 1) ci sia una certa estraneità tra il genere di approcci che si vuole perseguire e il modo di scrivere degli autori; 2) ci si trascina in modo stanco su storie sempre uguali, come se non si dovesse far altro che assolvere al dovere di mandare avanti una baracca che nessuno apprezza più; 3) si voglia abbandonare i vecchi lettori per accogliere i nuovi, ma non si ha né il coraggio del fantino (sparare al cavallo vecchio e correre con uno nuovo, a colori) né il coraggio della coerenza, forse perché si ritiene che improvvisamente i lettori colti che leggevano MM non siano più interessati. La cosa più preoccupante poi è che molto dell'abbassamento della qualità di MM è dovuto alla pubblicazione di storie "da cassetto", estemporanee o scritte in fretta e dunque comprensibilmente di minore qualità, che nel cassetto dovevano restare per essere smaltite in caso di ritardo, e che invece stanno costituendo da tre anni l'unico sostentamento della serie. Ora, al di là dell'abbassamento netto conseguente della qualità (ma su questo dovete giudicare voi, visto che io da quasi due anni ho smesso di leggere la serie), la cosa più preoccupante è capire cosa avverrà dopo.
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