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CITAZIONE (DarkStar @ 15/12/2014, 12:46) CITAZIONE (Sergej Orloff @ 15/12/2014, 11:51) Secondo me, quando Martin dice "tu non esisti" sta dicendo al suo avversario una cosa del tipo "tu non hai potere su di me, perchè ora la mia volontà è più forte della tua" e questa segna la sconfitta di Njingpo: nello scontro tra le due volontà, Martin trionfa su Njingpo. CITAZIONE (GGP @ 15/12/2014, 12:07) Secondo me il "tu non esisti" è parte della mistica del libro tibetano dei morti. Mi pare che precedentemente venisse detto che tutto quello che l'iniziato vede nell'Aldilà è illusorio e inesistente, se non quanto appartiene alle parole del testo stesso Sono giuste le cose che dite entrambi, ma da qui a sconfiggerlo ce ne corre ! Come è esagerato - ma comunque plausibile in un fumetto di MM - quello che Njingpo riesce a fare prima, condizionando chiunque passi per l' aldilà, ho trovato davvero troppo semplicistico farlo fuori (la sua anima scompare ? in che senso ?) solo dicendo due parole ! Una cosa è quello che vede Martin e sono d' accordo, ma secondo me non può avere effetti sul suo avversario. E' proprio il meccanismo "ultraterreno" che non mi convince proprio ! Come fa Kut Humi, o Kunanjun, a influire sulla realtà su scala globale? E' un discorso di "potere personale" (per dirla alla Castaneda) che è sempre stato implicito alla saga. Ragionando in termini di logica occidentale del XXI secolo non ha senso, ma se applichi un'altra logica funziona. Per assurdo, come fa il faraone egiziano a "diventare una stella" dopo la morte e da lì ad avere un'influenza sulla sfera terrestre e sui destini dell'intera umanità? Se ci fosse una storia che seguisse la logica intrinseca dei testi delle Piramidi egiziani dovremmo accettare queste premesse per quella storia, così come in questa possiamo accettare la logica del Libro dei Morti tibetano come prevalente su quella occidentale.
Lo scongiuro "tu non esisti" pronunciato da Martin fa poi parte delle tradizioni sacre di tutto il mondo (spesso nella forma "tu appartieni alla non-esistenza"), dall'Australia all'Egitto, passando per il Tibet e lo sciamanesimo, ma arriva quanto meno fino alla filosofia di Parmenide (VI secolo a. C. , greco di Elea, ora Velia) che afferma al culmine del suo viaggio nella terra della verità "il non essere non è e non può essere"). Insomma Martin è pur sempre un iniziato in possesso del Terzo Occhio, nonchè probabile reincarnazione di un guerriero muviano capace di usare armi connesse karmicamente alla sua persona, che usi logiche "diverse" mi pare cosa puramente naturale.
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