Scrivo di primo pugno la recensione, voglio che sia più sincera e genuina possibile, senza condizionamenti dalla lettura delle altre recensioni:
mi ritrovo ad iniziare questa storia nel cuore della notte, spinto a leggerla non tanto dalla curiosità del titolo, che tra l'altro non mi diceva molto (sarà una storia di un singolo albo, ho pensato), quanto dalla poca voglia di prender sonno.
introduzione:
mentre scorrono immagini oscure, riti oscuri e inquietanti, sangue, urla e frasi farneticanti all'interno di una casa, una voce fuori campo prova a dare la definizione di "persona normale";
improvvisamente ci si sposta al numero 3 di washington mews e la descrizione continua, fino a quando scopriamo che la voce fuori campo è una citazione dell'opera "doppio sogno" di schnitzler.
Non ho mai letto doppio sogno, ma conosco qualcuno che ha preso le mosse da quest'opera, ossia stanley kubrick, da cui ha "quasi" fatto un film, il suo ultimo film, di cui lui stesso non ha potuto vedere l'uscita, a causa della sua morte improvvisa.
Il film in questione è eyes wide shut, ovviamente.
la cosa mi ha incuriosito e subito dopo fatto pensare:
"il film è uscito verso la fine del 1999 credo, "d'improvviso una notte" è dell'aprile del 2000, temo di sapere come vada a finire"
la mia perplessità si attenua quando vedo del gelo fra diana e martin,
ma quando viene fatto il nome di Aldridge
la perplessità viene spazzata via.
Non so come come continuare la recensione: seguire un filo logico o emotivo?
Propendo per la seconda opzione.
Entrare nella mente di Martin e Diana è come varcare una soglia proibita:
è successo altre volte di trovarci in una situazione del genere, sempre a seguito di crisi fra i due, ma mai come questa volta entrarci dentro ci mette davanti ad un realtà difficile da ammettere:
anche loro, come noi, hanno dei punti deboli, sono vulnerabili:
per correre dietro a un istinto stimolante, per un attimo, metterebbero a repentaglio una relazione, una vita insieme, dopo tutto quello che hanno passato.
La vicenda prende i tratti di un giallo psicologico che si trasforma in dramma: vecchi personaggi, legati a vicende passate, tornano e sconvolgono più che mai (Alina) la vita di Martin e Diana:
nuovi personaggi, pittoreschi, affascinanti, ma non per questo meno importanti (tutt'altro) fanno altrettanto
Tutto ciò che succede in questa vicenda scatena un trasporto emotivo, un'empatia che per me ha eguali solo in altre 3 vicende, precedenti a questa.
Farò un'ulteriore recensione per i dettagli (uno, solo, a dir la verità) deboli della storia
Una recensione così lunga per me implica che non basta dire "capolavoro", bisogna anche motivare un giudizio del genere, per quanto è possibile coi mezzi a disposizione