Tra il 2015 ed il 2017 (ultima uscita USA Aprile 2017, ora l'intera serie è disponibile in volumi anche qui) è uscita in dodici fascicoli Providence scritto da Alan Moore, serie horror di stampo Lovecraftiana ambientata nel New England del 1919. L'illlustratore è stato Jacen Burrows per tutti i numeri.
Prima che uscisse, tutti a chiedersi: sarà il
Watchmen dell'Horror?
Per me sì, è un capolavoro assoluto.
Come Watchmen, la struttura è complessa ma in modo diverso. A fine di ogni numero ci sono una serie di pagine del diario di Robert Black, il protagonista della serie, che ci spingono a rileggere le precedenti pagine a fumetti sotto una luce diversa, e poi naturalmente ancora, dopo il grande colpo di scena degli ultimi volumi.
La storia ha una miccia lenta, molto lenta. Ero entusiasta dei primi volumi (anche perché ci sono dei contenuti esoterici, Moore se ne intende dell'argomento, esempio nelle pagg. 7-9 del numero 12) verso il settimo-ottavo incominciavo a ricredermi e poi - zam! - la bomba esplode nel finale del decimo.
E che bomba!
Quindi vi consiglio di leggerlo.
Un'altra osservazione:
Nell'epoca di "stanca" mi ero posto delle domande tipo: perchè non usa i nomi originali, tipo il Necronomicon o quello delle varie città "Lovecraftiane", tutti ribattezzati come anche i nomi dei protagonisti delle storie di H.P.L.?
Bene, prima che arriviate alla fine della serie, abbiate fiducia che il terzo volume italiano ne varrà la pena (se avete apprezzato i primi due), e le domande saranno risolte.
Ultimissima cosa, il rito di magia rossa che si vede nella pag. 15 del volume IX e' lo stesso che Aleister Crowley esegui' un secolo fa nel deserto del Sahara per completare il pellegrinaggio oscuro, uno dei pochi umani ad avere mai completato questa forma abbietta e pericolosissima di discesa nelle tenebre. Mi chiedo se questa citazione da parte di Moore sia intenzionale, ma visto che Crowley viene apertamente citato dopo, credo di si'.