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| Costui ne ha combinate più di Carlo in Francia! http://archiviostorico.corriere.it/1995/di...120210425.shtmlTre miliardi di tangenti furono pagati alle tesorerie nazionali di DC e PSI Portello sud nella bufera Chiesti 11 rinvii a giudizio per l' area accanto alla Fiera
------------------------- PUBBLICATO ------------------------------ Tre miliardi di tangenti furono pagati alle tesorerie nazionali di Dc e Psi TITOLO: Portello sud nella bufera Chiesti 11 rinvii a giudizio per l' area accanto alla Fiera - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - Una richiesta di rinvio a giudizio per tre miliardi di tangenti a Dc e Psi riapre l' annosa questione del Portello Sud: l' area industriale dismessa che dovrebbe ospitare grattacieli, alberghi e uffici accanto alla Fiera. L' indagine di Mani pulite, chiusa nei giorni scorsi dai magistrati del pool dell' edilizia, getta infatti nuove ombre sulla regolarita' del cammino amministrativo del maxi progetto approvato dal Comune, tra l' 89 e il ' 92, a favore della societa' pubblica Sistemi Urbani (Iri Italstat), alla quale sono poi subentrate due cordate di imprese private: Vianini e Leblon dei fratelli Caltagirone e "Milano Sviluppo" di grossi gruppi come Ligresti e Lodigiani. Dopo un lungo contenzioso con il Comune, le aziende si sono viste riconoscere dai giudici amministrativi il diritto alle licenze edilizie. Ma ora l' inchiesta dei pm della Procura torna a ipotizzare il reato di "corruzione per atti contrari ai doveri d' ufficio". Per le presunte mazzette del Portello Sud i pm Fabio Napoleone, Giovan Battista Rollero e Claudio Gittardi chiedono di processare undici imputati. L' ipotesi dell' accusa e' che quell' operazione sia stata concordata con i partiti a livello nazionale, escludendo cosi' gli amministratori comunali anche dal giro di tangenti. Tra i politici, dunque, compaiono solo l' ultimo tesoriere della Dc, Severino Citaristi, accusato di corruzione aggravata, e il suo braccio destro Enrico Boreatti, imputato invece di ricettazione. Come presunto gestore finale di 1.600 milioni versati tra l' 89 e il ' 92 dal costruttore Francesco Gaetano Caltagirone (oggi anche editore) tramite il fratello Leonardo. La Procura ha proposto invece l' archiviazione per l' ex sindaco Paolo Pillitteri e l' ex assessore all' urbanistica Attilio Schemmari: non c' e' prova che abbiano intascato tangenti, perche' l' unica chiamata di correo e' un dubbio "de relato" dell' ex manager Alberto Zamorani (Iri). Il secondo raggruppamento di imprese avrebbe invece corrotto il Psi, versando 1.400 milioni all' ultimo cassiere nazionale del garofano, il defunto Vincenzo Balzamo. I magistrati dell' accusa considerano tangenti solo i 700 milioni raccolti tra l' 89 e il ' 90 dal capocordata Vincenzo Lodigiani fra altri sei dirigenti d' impresa: Filippo Milone, Luciano Betti, Alfredo Castelli, Emanuele Romanengo, Riccardo Meregaglia e Mario Marcora. Altri 700 milioni, versati sempre al Psi da un dirigente della Sistemi Urbani, poi defunto, furono pagati dall' imprenditore Paolo Perotti, ma tutti confermano che quel manager pensava di dover versare "un anticipo per spese impreviste di costruzione" di una delle due future torri del Portello Sud. L' inchiesta era nata dalla presentazione spontanea in Procura della vedova di un ex manager della Sistemi Urbani, che in piena Mani pulite, decise di rivelare a Di Pietro e compagni i segreti che pesavano sulla coscienza del marito.
Biondani Paolo
Pagina 51 (2 dicembre 1995) - Corriere della Sera
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