8) caro GGP, Morales ha spazzato via sia l'ipotesi classica che quella leggendaria. Ne prendo atto, anzi sono contento quando un autore è così gentile da fornirci una data precisa. Sappiamo che le date egizie sono suscettibili di un'oscillazione in un range fino ad una ventina d'anni, a seconda della fonte storica, come si può vedere anche in Wikipedia. Ma noi atteniamoci a quanto viene detto negli albi di MM sull'antico Egitto, per cui rimando al punto 12 della
discussione su Mosè.
Bene, andiamo ad analizzare chi può essere il faraone. Comunque la si approssimi, il 1350 a.C. è l'epoca della XVIII dinastia.
- Ipotesi a: Amenofi IV detto Ekhnaton, il faraone eretico. Costui è il ri-fondatore (il primo fu Phe-Aton 700 anni prima, vedi MM 133) della Religione unica cui aderirà anche Mosè (MM 104-106) ma secondo l'indice Analitico del 241 morì nel 1362. Se avete letto anche "
Nea Heliopolis" però saprete che Berlitz pone la sua morte (MM 133 pag.24)
intorno al 1354. Per cui passiamo al suo successore.
- Ipotesi b: Ad Amenofi IV succede una certa Ankhtkheperura (che dovrebbe essere la moglie Nefertiti) la quale governò per 3 anni ma essendo donna non può essere il nostro caso.
- Ipotesi c: poi, e arriviamo all'anno 1351 ascende al trono il fanciullo Tutankhamon, che come sappiamo in maniera certa, aveva 9 anni, quindi non può essere il principe adulto che vediamo a pag.9.
- Ipotesi d: all'età di diciotto anni Tutankhamon viene fatto fuori, ufficiosamente dai congiurati Ay e Horemheb. Ay governa quattro anni, non abbastanza per vedere sette vacche grasse e sette magre, quindi scartato.
- Ipotesi e: Haremhab, ultimo faraone della XVIII dinastia governò per una trentina d'anni. Beh, potrebbe essere proprio lui. Finalmente l'abbiamo trovato. Certo, questo faraone si è storicamente insediato nel 1325 a.C. ma dato che Kaplan e l'Arca Aronne l'avevano retrodatato al 1341, possiamo fare un ulteriore sforzo e arrivare al 1350. In effetti Belzoni (MM 180 pag.53 prima vignetta) attestò che
intorno al 1354 Horemheb conquistò il potere. Bene! Mistero risolto? Macchè! Arrivo a pag.116 e il mio caro vecchio archeologo mi disfà tutta l'impalcatura logica sigillando nel mondo mysteriano la recente teoria storiografica secondo cui il patriarca Giuseppe sarebbe
Tanto di cappello. Ne prendo atto, però, come Martin stesso ci ricorda, costui era il braccio destro di Amenofi IV, nonchè primo profeta di Aton. E sappiamo bene, sia nella Storia che nel Mondo mysteriano, che il faraone eretico e tutti i suoi seguaci furono spazzati via dai Restauratori di Amon-Râ. Horemheb non lo avrebbe mai tenuto come ministro.
Quindi Morales conferma l'ipotesi a: il faraone è Ekhnaton. Ma allora Berlitz si sbagliò? Belzoni disse una panzanata? Insomma credo sia dovere degli autori chiarire la questione. E se qualcuno ritiene non lo sia, mi confuti il seguente ragionamento.
Se uno scrittore scrive una miniserie per fatti suoi può fare quello che vuole.
Se invece si avvale di un avviamento pluridecennale (e quindi di royalties garantite anche dallo zoccolo duro dei lettori), dovrebbe quantomeno andarsi a rileggere gli albi correlati, nella fattispecie quelli sull'Antico Egitto. Se poi comunque dice: "io scrivo la storia, poi la Bonelli valuta se pubblicarmela o no", credo sia dovere della redazione farci capire perchè nei primi albi c'erano intrecci e riferimenti continui ed ora ogni autore può scrivere quello che vuole, condizionato semplicemente al libero mercato. Il consumatore può solo scegliere se comprare o non comprare l'albo? Ciò oltre ad essere poco poetico, è in contrasto con l'essenza della Serie. A questo punto uno potrebbe scrivere una storia su Martin gay oppure far parlare Java come se nulla fosse, oppure dire che la catastrofe atlantidea è avvenuta ai tempi di Gesù, o stravolgere qualsiasi altra cosa. Non credo che BVZA & C. lo permetterebbero. Non credo nemmeno però che il metro di misura sia l'importanza dell'avvenimento, per cui i dettagli "secondari" possono essere calpestati e quelli primari no. E di certo, la data di una vicenda non è certo un dettaglio. Ogni evento accaduto nella Serie non può essere ignorato nel nome di "Ognuno scrive quello che vuole, poi se ti sta bene te lo compri, se no non te lo compri". Allora a che sono serviti anni e anni di fedeltà?
Scusate lo sfogo, so di rappresentare una esigua minoranza, però anche la maggioranza che se ne strabatte della continuity dovrebbe ricordarsi che ci sono alcuni capisaldi che Castelli ha fissato e nessun autore può ignorare. Morales disse che vuole analizzare il lato emotivo di Martin e se ne frega di Atlantide, Grandi Antichi, Esagoni etc. Bene, ma se scrive un racconto in cui Diana muore, il BVZA non gliela fa pubblicare di certo.
Oppure se si inventa un figlio di Martin, Castelli dice "Stop, il protagonista non ha figli, se te lo faccio passare, poi avrò problemi a gestirlo". Se invece il dettaglio è "minore" ci possiamo "passare su". Ma che modo di ragionare è questo? Allora non ce la mettere proprio la data, così avrei potuto sollazzarmi in diverse teorie. Invece ora sono qui con l'albo davanti e non riesco a capacitarmi che Morales abbia scassato un altro pezzo del mio giocattolo preferito. Quando Beretta scrisse l'ottavo Gigante, ad esempio, Ombra lo accusò di aver scassato la continuity dell'arma di fine mondo. Siccome l'argomento era "importante" Vincenzo gli rispose, nel suo topic, e tutto si rimise a posto col ragionamento e col confronto.
Ora, siccome la data non è importante (cosa? E allora perchè Martin è nato precisamente il 26 giugno 1942?) Morales ce la sbatte in faccia e se la ride (mentre io mi arrovello) col beneplacito redazionale. Tutto questo è la mia personale opinione, dell'ultimo fesso che si compra MM, però permettetemi di arrogarmi il diritto di rappresentare il 2% dei lettori a cui sta a cuore la Dea Coerenza, nel rispetto del lavoro degli autori che stimo per la loro capacità narrativa. In altri topic ho avuto modo di lodare Morales per il coraggio e le capacità artistiche, le quali rimangono, in quanto l'albo ha una trama abbastanza lineare IMO. Il restante 98% dei lettori ha altre pretese per cui in democrazia funziona così. Però almeno la facoltà di chiedergli a quale scopo piazzarmi quella data in prima pagina ce l'ho? O devo semplicemente accettare tutto ciò che mi propina senza nulla eccepire? Ora lapidatemi, ditemi che sono pignolo, pedante, chiamatemi con i più volgari epiteti
però datemi una soluzione, vi prego!
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10) C'è poi un'altra questione. Ben venga l'abbraccio della continuity alla recente teoria Giuseppe =
Quando si dicono cose chiare a me non può che far piacere. Però sappiamo che nel XIV sec. a.C. mysteriano già operava Mosè. Forse Giuseppe era il terzo nome dell'allievo di Mosè (comparso nell'ultima vignetta di pag.57 dell'albo 180) cioè Varun-Aronne? Forse, ma così dobbiamo quindi assumere che la maggior parte della genealogia biblica non abbia riscontri nella fantastoria mysteriana. Personalmente mi può anche stare bene.
11) Però mi sono appena ricordato che c'è un altro patriarca apparso nella Serie oltre a Giuseppe e Mosè, ed è Abramo. In una data precisa (2100 a.C.) egli trovò la pietra di Fal (Gigante n.1 pag.27-30). Come ho ricordato al punto 7 già prima che uscisse l'albo in edicola, un mese fa, tra lui e Giuseppe passano solo tre generazioni che Morales ha ulteriormente allungato a 750 anni! Ne consegue che Isacco e/o Giacobbe abbiano campato diverse centinaia di anni prima di figliare! Come si spiega? Erano immortali? E grazie a quale intruglio?
12) Un'altra implicazione è che tutti i discendenti di Giuseppe non esistano (nel mondo di MM) anteriormente a Mosè. Non vorrei che un giorno ad esempio un autore trovasse la tribù di Efraim o di Manasse (figli biblici di Giuseppe) tra le dieci scomparse ad Agarthi (MM 182-183-184) prima del 1350 a.C. Ricordiamo che ne "Il tesoro di Peter Stuyvesant" si dice che queste tribù portarono la pietra di Abramo (una delle sette pietre di Fal) ad Agarthi e poi a New Amterdam = New York. Se aprite l'albo 184 a pag.57 leggerete che dopo Abramo, gli ebrei passarono molto tempo a venerarla (nella prima vignetta si vede pure l'Arca
), finchè Melchisedek e le Dieci Tribù Perdute la portarono ad Agarthi. Dalla Bibbia sappiamo che il re di Salem era contemporaneo di Abramo quindi ne consegue che anche lui avrà vissuto centinaia di anni, come ipotizza GGP al punto 16 di quella
discussione.
13) E poi potrebbero esserci altri personaggi biblici apparsi nella Serie, che ora non ricordo, che potrebbero distruggere gli ultimi neuroni cronologici nel mio già bacato cervello. Ne ricordate altri?
14) Martin individua così l'identità storica di Giuseppe però non si ricorda di Ekhnaton e di tutta la storia che apprese nel gennaio 1991, la quale si accavalla temporalmente a questa. Mah.
15) La
Fonte del Futuro è
un oggetto fisico (pag.58).
Ora, nel dialogo con Nadia, Martin si ricorda chiaramente dei Graal che ha cercato. Pertanto si è ricordato anche di quelli che ha
trovato, su tutti quello di Gisors, e logicamente del racconto su Mosè che apprese sia da Kaplan che dall'Arca-Aronne (MM 104-106).
16)
CITAZIONE (MaxBrody @ 10/2/2011, 18:50)
non ci dovrebbero essere contraddizioni ([...] peraltro alla fine si cita l'akaschi)
già, ciò significa che il "contenitore psichico" sia un'altra definizione del databank universale. Martin quindi si è ricordato anche di Jaspar, dei Re Magi, etc. anche se non dice nulla esplicitamente.
17) Sull'Ushabti di Tauret (la moglie di Aper El) Martin nota scritte appartenenti al Libro dei Morti (pag.140) e
vede il probabile futuro.
In quali altro albo abbiamo trovato questo libro? Non ricordo, ma mi pare avesse una funzione diversa.
18) Martin comincia la dissertazione (pag.39) parlando di
chiavi magiche. C'è un motivo preciso o è solo una figura retorica?
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NOSTRADAMUS
19) Morales stabilisce che (nel mondo mysteriano) le profezie di Nostradamus abbiano
un mero approccio probabilistico.
Questo assunto è chiaro e perfettamente in linea con il tanto decantato libero arbitrio e filosofia agarthiana del Bene e del Male.
20)
Michel de Notre-Dame viene in possesso di antichissimi testi egizi (pag.55).
Il modo in cui li relaziona Martin nella terza vignetta di pag.56 mi ricorda il testo che Rudolph Preskett trovò nella biblioteca degli UiN (MM 197). Potrei ipotizzare una correlazione?
21) Del resto uno che getta i libri nel fuoco fa molto "Uomo in Nero".
22) È curioso che il suo quasi contemporaneo Leonardo da Vinci abbia visto i possibili futuri di Milano prima di lui, e tra di loro non vi siano collegamenti. Il genio eclettico usò i leys, come sappiamo.
23) Quando
Nostradamus bruciò i manoscritti egizi
si sprigionò una luce accecante (pag.55 quinta vignetta). Diverse volte una luminosità straordinaria e non naturale ha tracciato un mystero sulle pagine di MM. Questa volta Martin la collega a
Lucifero (pag.151).
Ora, Morales ci lascia in un brodo di dubbi cosmogonici. Come si inserisce "il portatore di luce" nel pantheon mysteriano?
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24) Clemente Vinci appartiene alla Fraternitè Sacerdotale San Pio X di monsignor le Febvre, a cui (ho visto in Wikipedia) è stata recentemente revocata la scomunica. Lui è rimasto scomunicato o se ne è andato in pace dalla Chiesa? Insomma è un prete spretato o cosa?
25) Visto che fa il semplice archivista, non credo sia ricco. Ma allora
chi gli ha dato i soldi per organizzare la gigantesca manovra? Gli Uomini in Nero?
26) Perchè Jerome si punisce? Prima si punge il palmo della mano con uno spillone (pag.27) poi si spegne la sigaretta sul braccio (pag.101). Per quel che ho capito non è sadismo ma autoflagellazione per i propri peccati. Giusto?
27) Uccidono e contemporaneamente chiedono perdono a Dio.
Ma che razza di confessione religiosa è? Da come parla Clemente a pag.150 deduco sia calvinista.
28) Guardate bene Jerome Lamarck, freeclimber. Già l'ho visto in un altro albo. Sono sicuro, disegnato uguale.
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SCENEGGIATURA
29) Nel mese di febbraio, all'una di notte (pag.15 ma anche altre) i giovani romani girano per strada... in canottiera! Anche i turisti hanno nient'altro che un giubbino di mezza stagione. Martin ha solo giacca e cravatta, senza soprabito.
Forse la vicenda si svolge nell'estate 2010? No, non c'è nessun riferimento temporale quindi per convenzione bonelliana si assume che l'avventura sia contemporanea all'uscita in edicola. Ma allora, qual è la spiegazione?
30) Nella prima vignetta di pag.31 la voce di Nadia esce dalla quarta finestra. Nell'ultima vignetta di pag.34 esce dalla prima finestra. Accidenti, deve essere una suite gigantesca!
31) Morales è molto attento nei dettagli medici (pag.63) e preciso nella ricostruzione logica. I vestiti di
vengono
catalogati e sigillati. Bene, usa un plot razionale e incalzante. Ma allora come mai non c'è la Scientifica
32) pag.65 seconda vignetta. Martin tocca la porta a mani nude!
Perchè Nadia non si è portata i guanti? E poi accusa Fangio di superficialità! Bah.
33)
Vinci e Martin alla fine si trovano in territorio vaticano. Come fa la polizia italiana a intervenire?
34) Come ha fatto Jerome a sapere che al cadavere
mancava l'orologio?
35) Non ho compreso un passaggio a pag.131. Clemente Vinci aveva finanziato il Museo Gregoriano Egizio
prima che Mercalli si mettesse in contatto col Museo del Cairo.
36) Ha prestato i reperti al Museo, a quanto ho capito. A quale scopo ha organizzato una mostra su
37) Poi la mostra è finita e i reperti sono tornati al Vaticano (pag.139). Giusto?
38) I
diciannove vasi canopi e i due Ushabti (che vediamo nella quinta vignetta di pag.131) provengono tutti dalla tomba
39) Quelli di pag.139 sono quindi i medesimi due canopi visti prima a pag.132 però su quello di destra (l'unico che si vede) ci sono geroglifici diversi.
Perchè?
40) Qualcuno sa tradurli?
41) Per finire con uno spunto: non credo che gli UiN lasceranno stare quella statuetta nel museo del Cairo. Che ne pensate?
Edited by Sergej Orloff - 15/2/2011, 19:26