Delle prime meravigliose storie UBC fa solo un
elenco sommario.
CITAZIONE (Sergej Orloff @ 17/1/2010, 11:55)
Dietro le quinte
Soggetto e sceneggiatura: Pier Carpi e Alfredo Castelli
Innanzitutto ringrazio il BVZA per aver finalmente denunciato la scorretta deontologia delle serie TV le quali lasciano lo spettatore nell'
angosciosa suspense dei mancati collegamenti (pag.107 terza vignetta). Purtroppo anche il mio amato/odiato LOST segue tale abietto clichè.
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STORICIZZAZIONE
1) Sappiamo bene che le storie sono immaginarie, però riportano eventi reali con precise datazioni storiche, a cominciare dall'attentato a Palmiro Togliatti del 14 luglio 1948 per finire alla storia di Francia, in particolare con la biografia dei quattro Napoleone. In ciò il BVZA svolse un'importante funzione didattica per le generazioni dell'epoca, e cioè far amare la Storia. Apprendere da un fumetto che Napoleone III era carbonaro con le passioni e le sfumature che solo Castelli sa trasmettere permette ad un ragazzo di assumere un approccio diverso verso le materie scolastiche ancora oggi presentate in modo pedante dai noiosi e malpagati insegnanti di ruolo.
2) Inoltre la Sinarchia di Agarthi (pag.114-115) è un elemento fondante della continuity. Ad ogni modo la storia oggetto del racconto inizia a pag.116 per bocca di Martin; potremmo considerare i fatti fino ad allora da lui stesso narrati come strutturali al suo universo? Credo di sì.
3) Il leit-motiv di questo racconto è però il sottile filo che separa il Destino dal Libero Arbitrio. Generazioni di filosofi si sono arrovellati per trovare una coerenza tra le due manifestazioni dell'agire umano, ma il dono della sintesi lo hanno avuto in pochi, tra questi il grande Alfredo.
4) L'articolo di Clara Valenzano "La Sfinge svela i suoi misteri" uscito su La Repubblica del 9 ottobre 1994 sembra riportato quale fatto reale, però non ho trovato alcunchè a riguardo in rete.
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Pier Carpi ha curato la parte riguardante Cagliostro, a quanto si dice nella presentazione a pag.102. È stato quindi il primo a trattare di questo fantomatico personaggio. La parte biografica, riportata nella suddetta rubrica, sarà ripresa e inserita nella continuity da GianDomenico Gandolfi (solo in parte) nel tanto bistrattato "Fantasmi a Malta". Andiamo ad analizzare tale personaggio:
5) pag.123 Cagliostro ricopre le posate con oro, argento e diamanti. Possiamo classificare la sua magìa quale illusione ottica o potrebbe avere poteri agarthiani?
6) Il ritratto del conte di Cagliostro (e anche di sua moglie Lorenza poi Serafina, e del cardinale De Rohan) è in tutto e per tutto aderente alle fonti storiche. Di ciò non posso che compiacermi. Ad esempio egli era effettivamente Gran Copto della Loggia di Rito Egizio (pag.137). Il suo ritorno a Neuylle nel 1787 (pag.136) è perfettamente incastrabile nella sua biografia.
7) Come ho detto sopra, la figura del conte Alessandro di Cagliostro sarà "contestualizzata" nel numero 257 della serie regolare. Pertanto debbo essere portato a considerare in continuity le vicende relative alla sua vita, che come ho detto sono in perfetta attinenza a ciò che riporta la storiografia ufficiale, almeno fino a pag.149. Siete d'accordo?
8) Se lo siete , si potrebbe tentare di inserire anche la sua caratteristica di immortale (pag.161) in una delle varie categorie del genere già incontrate dal nostro detective, ad esempio come Casanova. Nell'albo su Malta, Mamugnano (descritto quale suo "maestro") era un semi-immortale. Perchè non potrebbe esserlo anche il Conte?
9) Anche la sua capacità di predire il futuro (pag.128) potrebbe essere inclusa in uno dei gruppi già esaminati.
10) Di sicuro c'è che il finale è immaginario, come dichiara lo stesso Martin, e qui nulla questio... anche se si potrebbe fare un parallelismo tra Li Voxian, il cui corpo mortale era solo un involucro che ospitava chissà quale divinità, e ciò che asserisce Cagliostro nella settima vignetta di pag.193.
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11) Diverse sfingi comparvero a New York già nel 1986 (MM nn.51-52). Dato che l'autore fu Sclavi, la detta apparizione può essere sintomatica della scelta del nome del gatto di DD n.18 (Cagliostro!) e generare una ridda di deduzioni invocate nei punti 4 e 5 di
quella discussione ma che mai nessuno farà.
12) Quegli esseri potrebbero essere stati emanazioni del potente Dio evocato in questo albo?
13) Peculiare è il fatto che dal 1982 ad oggi questa sia l'unica (la precedente "Sette uomini venuti dal Nulla" aveva un dubbio substrato onirico; per la parte egizia comunque le Sfingi parevano essere mere allucinazioni di Martin quindi non la tengo in considerazione se siete d'accordo) occasione in venga trattato il mistero della
Sfinge egizia. Per studiarne l'ontologia mi servirà d'aiuto l'indice analitico del 2002. Mentre alla voce CAGLIOSTRO, il suo potere di controllare i destini del mondo è dichiaratamente definito immaginario, la SFINGE DI GIZAH viene inquadrata nell'
universo narrativo di MM quale
apparecchiatura vivente evocata dal dio Toth. Ciò che dice quindi nell'ultima vignetta di pag.117 (
Io... sono colui che sarà sempre) può, anzi deve, trovare una precisa collocazione nella cosmogonia mysteriana. Chi la vuol fornire?
14) Uno spunto di indagine può partire dagli
antichi meccanismi che vi si trovano all'interno (pag.135).
15) Altro paragone da tenere in considerazione è quello con il Fato (pag.162). Esso è la Sfinge
signora della vita e della morte.
16) L'amuleto di pag.134 potrebbe essere una "semplice" chiave energetica o forse di più...
17) Himhothep fu convocato da Horus, dio della Luce, per costruire la Sfinge (pag.164). Egli è il famoso architetto di Zoser, non il faraone (che verrà cinque secoli dopo) della storia "Nea Heliopolis" (
MM 133-134, vedi dissertazione di GGP circa i punti 9-10).
18) "Mille e mille anni fa" (pag.163) stavolta sta per neanche cinquemila, quindi meno di diecimila, come supposi in un altro topic.
19) Per quanto riguarda Horus, estrapolando tale leggenda dalla storia immaginaria di Cagliostro, per inserirla nel pantheon mysteriano, può essere sintomatico quello che dice nella quinta vignetta di pag.163. Egli parla in nome degli Dèi.
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20) Parigi 1769. Nell'ambientazione di pag.125 l'arciduchessa non aveva ancora compiuto 14 anni, ma già dimostra un carattere regale. Mi suona un po' strano che già a quell'età avesse ricevuto la proposta di matrimonio (rifiutata) di un vizir. Ma tant'è.
21) Ella sa anche mentire bene. Mi pare poco verosimile che una come lei non abbia
mai visto oggetti tanto eleganti e preziosi come afferma nella terza vignetta di pag.126.
22) Chi è storicamente la signora di Maison Rouge?
23) Il tenente Napoleone Bonaparte che caricò
da solo gli Zulù (pag.189) sarebbe quel Napoleone IV (
vedi questo link) così considerato dai bonapartisti?
Non mi pare che Eugene abbia combattutto sotto la bandiera inglese. Effettivamente andò in Africa ma in qualità di osservatore non di ufficiale inglese. Però la biografia sembra corrispondere. In particolare pensavo che il fatto che avesse affrontato da solo i facinorosi indigeni fosse un'invenzione, ed invece... è tutto vero.
Ecco cosa vuol dire quando la realtà supera la fantasia!
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24) Il canovaccio del racconto non fa una piega. C'è qualcosa però che non mi torna.
25) Le cannonate alla Sfinge sono state perpetrate dai soldati all'insaputa dell'imperatore. Qual è stata allora la colpa di Napoleone? Appena l'ha saputo li ha puniti. Cos'altro avrebbe potuto fare per prevenirli? Nulla. E allora il Destino era ineluttabile?
26) Nella vicissitudine dello scandalo della Collana (pag.139), Giuseppe Balsamo si difese... in Parlamento. E perchè mai? Mica era un deputato? Non avrebbe dovuto farlo in tribunale?
27) Si dice anche che "sbeffeggiò" la Regina. Ma una tale azione l'avrebbe condotto alla forca, no?