Soggetto e sceneggiatura:
Alfredo CastelliDisegni:
Franco BignottiCopertina:
Giancarlo AlessandriniGià dal primo “annual” estivo, Martin Mystère e Java fanno la conoscenza di Angie, la svampita spogliarellista che sarà la coprotagonista quasi fissa degli Speciali del Detective dell’Impossibile. In questa avventura, i nostri eroi si dedicano alla ricerca, nel cuore della giungla indiana, del leggendario Cobra d’Oro e fanno la conoscenza di un santone dagli straordinari poteri che li conduce verso un incredibile mystero di origine extraterrestre.----------------------------------------------------------------------------------
Nel 1984, nonostante la qualità delle storie, MM non navigava in buone acque (commercialmente parlando).
Fu così che il BVZA tirò fuori dal cilindro un'altra idea delle sue:uno speciale "fuori serie" con in allegato uno sfizioso libricino che oggi non lo trovi nemanco in capo al mondo.
Lo speciale ebbe un buon successo, divenne un appuntamento fisso per le estati a venire e l'iniziativa si estese anche ad altre testate (pressochè tutte). Diavolo d'un BVZA!
Ma com'è questo pezzo di storia bonelliana?
Beh, è un po' la parodia del "Tempio maledetto" spielbeghiano, e, non per niente, qui Martin è praticamente Indy.
Fa lo scavezzacollo, il marpione e il burlone, ma diversamente dalla serie regolare:si capisce chiaramente che lo scopo di Castelli è prendere in giro gli stereotipi del genere avventuroso (nel quale ricade proprio il MM dell'epoca, ed ecco l'autoironia).
Anche il mystero prescelto è un mystero 'leggero', e non un enigma di quelli grossi; ad un lettore giovane del 2008 potrà apparire un po' idiota, ma io ho apprezzato moltissimo
il rendere la cagnetta Laika, la prima ad andare nello spazio, un essere parlante e senziente, tra l'altro esaltandone il lato drammatico nel finale, in cui chiede di tornare un normale cane
Interessante, per la continuity, notare come
il laboratorio trovato non sia di Atlantide, ma di Mu. Credo che fosse una delle prime volte, se non proprio la prima volta nella serie
Ultimo punto, Angie. C'è fin da subito, ed è estremamente antipatica. Ecco, qui credo che sia effettivamente l'unico albo in cui si comporti proprio da oca, ma non nel senso di "stupida", bensì in quello di "vanitosa combinaguai", sebbene, nel finale
decida di aiutare Laika a tornare un normale cane e di adottarla.
Ma fino a quel momento Martin sospetta di lei!
Bignotti continuo ad apprezzarlo parecchio, proprio in virtù del suo tratto datato che fa tanto anni '80 e che tanto mi affascina.
Nella posta dell'Extra n.1 Castelli (o comunque la redazione) afferma di essere stato tentato di modificare Angie, ancora stilisticamente diversa da come la conosciamo oggi (
ma neanche tanto, ndMax) ma di non averlo fatto per rispetto del disegnatore, prematuramente scomparso. Ma non chiarisce se i disegni gli piacciono! Sembra quasi di no.
Considerazioni sugli SpecialComunque in questo e nel secondo speciale emerge chiaramente il lato parodistico della collana, con Martin calato nei panni di Indiana Jones e James Bond in situazioni mirate a sfruttare i clichè del genere; nei seguenti, invece, pur rimanendo siparietti ironici, si passerà a toccare temi sempre più grandi, a partire dalle piramidi di Giza (sp.3), passando per l'introduzione di Altrove, degli UiN fenici, la distruzione di New York e i complotti governativi, Colombo, il Golem e culminando in Avalon (sp.11), per poi virare decisamente sul lato comico (con un paio di eccezioni).
Ammetto che il lato comico e parodistico mi diverte, ma quello più 'serio' è quello che preferisco, con mix di azione e gag poco invadenti nella tradizione del miglior film d'avventura.
Edited by GGP - 1/7/2013, 13:11