Ho votato buono: la storia ha il giusto mix di azione, intrigo e mystero e l'accoppiata Anderson/D'Annunzio funziona benissimo. Inoltre, Recagno si dimostra particolarmente abile nel tessere collegamenti nella continuity mysteriana: così, nella stessa storia vediamo all'opera la cacciatrice di tesori Kate (probabile madre di Sergej Orloff), il paladino Malagise (che avrà un ruolo fondamentale nel meraviglioso gigante Il re rosso) e Casanova (che rivedremo a breve). Sempre pregevole il lavoro di Giardo ai disegni.
@ Aldous:
7) Il consorzio non esiste più: Monegario è morto e dei suoi complici si sono occupati i rispettivi governi (cfr pag. 149).
9) Per come l'ho capito io, il potere in questione è una forza naturale (che Keely definisce "energia vibratoria dell'etere" e che la Blavatsky chiama "Mash Mak"): l'olifante e la macchina di Keely sono costruiti in modo tale da sfruttare e incalanare questa energia.
19) Direi di no, visto che Boccaccio non aveva bisogno di ricorrere alla musica per effettuare i suoi spostamenti.
22) Mi sa che il riferimento all'ottavo gigante non l'ho colto: puoi essere più esplicito?
23)
credo di no, anche perchè non mi pare che la musica presentata in questo SdA preveda partiture dodecafoniche.
25) Se guardi bene sono 7: 6 anteriori e 1 posteriore. L'Olifante ne ha 5, ma questa differenza può essere spiegata dal fatto che il ferro di prua delle gondole è stato
ispirato dall'Olifante, ma non ne è una pura
copia.
26) Si tratta di complici di Monegario: egli conservava quei documenti come eventuale arma di ricatto (non si sa mai cosa può accadere!).
27) Il nome non viene riportato.
28) Non è dato saperlo.