Storia molto avventurosa che regala una lettura piacevole e che costituisce uno dei tasselli della saga della Guerra senza Tempo.
@ Aldous:
1) Credo si tratti di una leggenda apocrifa: in base alle scritture canoniche San Pietro non dovrebbe essersi spinto sino alla Sardegna.
2) Concordo con te sul fatto che in Martin Mystère vi sono molte trame e spunti lasciati in sospeso che meritano di essere ripresi e, in effetti, è quella che mi sembra si stia cercando di fare nel recente periodo. Al tempo stesso, credo sia giusto alternare queste storie con storie basate su nuovi spunti, che possono stupire e divertire anche chi non è un cultore della continuity mysteriana
3) Presumo si tratti della Grande Madre.
4)
secondo me quell'espressione serve più a creare un pò di suspence su ciò che Martin scoprirà poi che a indicare un'effettiva ignoranza di Vincent.
5) Ti do ragione: hai scovato una svista degli autori.
6)
visto che non viene spiegato, provo con un'ipotesi: poiché lo scultone fa da guardia alla Grande Madre (v. albo 35 pag. 27), magari sono i discendenti atlantidei che si occupano di lasciargli regolarmente del cibo.
7) Nelle persone convivono tante anime, ed anche per una fervente credente può essere difficile dimenticare il retaggio della propria terra e delle relative credenze e superstizioni. Inoltre, come hai ben sottolineato, il personaggio si adatta perfettamente alla sceneggiatura.
Per quanto riguarda i veri nemici dei sardi, ti quoto: la risposta verrà data ne "La vera storia del capitano Nemo".
8)
Bepi Vigna agisce da custode della Grande Madre.
9) Credo che la fattucchiera non centri nulla con gli UiN, poichè le sue motivazioni sono completamente diverse.
Infine mi chiedo: quale sarà la verità sull'origine degli Etruschi? Quella narrata da Sazzani ne "La stirpe maledetta" o quella spiegata in questo albo? Chissà che il Maxi non ci riservi qualche sorpresa in merito
