CITAZIONE (Aldous @ 3/10/2007, 16:11)
sì sono d'accordo. Il nome del capo supremo è Giovanni come il Battista. Sta quindi preparando la strada al "redentore!" Attendiamo quindi la rivelazione dell'*** in una delle prossime storie? Ok però bisognerebbe spiegare in che relazione è con gli Uomini in nero. Dato che questi infatti nell'universo misteriano rappresentano la più grande e capillare organizzazione mondiale non possono non essere in una qualche relazione con Giovanni. Ciò necessita una risposta.
Questo intervento ci porta ad un problema della serie, di gestione della serie. Castelli ha concepito Martin Mystere come un personaggio di fantasia classico. Con questo voglio dire che all'Autore non interessa che quello che accade nella serie sia vero o anche verisimile, si parte dal presupposto che quello che avviene nella storia avviene in un universo di fantasia, quindi non ci deve essere un eccessivo realismo, gli "dei venuti dallo spazio" non sono una teoria scientifica (come pretenderebbero Von Daeniken, Sitchin e compagnia cantante), ma espedienti narrativi. Lo stesso vale per gli Uomini in Nero, per Altrove, per Atlantide. Al lettore non viene chiesto di credere che quello che viene raccontato sia vero, al lettore viene chiesto di divertirsi a leggere.
Questa era la concezione del fumetto in voga quando MM è nato, ed è la concezione che ha anche Sergio Bonelli: offrire al lettore un passatempo.
Forse adesso questa concezione è un poco datata, se volete apriamo una discussione sulla cosa, ma questo non c'entra.
Dopo questo preambolo rientro però In Topic: Morales con questa storia non rientra questi parametri narrativi, vuole darci una storia realistica, verosimile. "Giovanni" è un personaggio che potrebbe benissimo esistere, che probabilmente esiste, è una figura che fa parte della nostra realtà contemporanea, una figura con cui Martin si deve confrontare non come personaggio dei fumetti, ma come essere umano, così come facciamo io, tu, un abitante di Sidney, uno di Ottawa e così via.
Per questo motivo non ha molto senso inserire "Giovanni" nella trama composta dagli Uomini in Nero, da Altrove, da Mister Jinx eccetera, perchè sono realtà differenti: sarebbe come pensare di uscire per strada e incontrare Paperino. Cioì pretendere di mescolare fantasia e realtà.
La soluzione? E' la più semplice possibile: cercare di godersi ogni storia per quello che può dare, farsi prendere dalla narrazione, pensare, riflettere, oppure cercare di farsi due risate, niente di più, altrimenti si rischia di perdersi troppo nello "spiegazionismo" e di finire come UBC, scrivendo recensioni dove si segnala come incongruenza che Martin ha il frigorifero troppo piccolo per una casa americana. Al che la risposta è un "e chi se ne frega?"