L'ultimo convoglio, Martin Mystère n.305

Tavola 1 e Tavola 2

Soggetto e sceneggiatura: Paolo Morales
Disegni: Fabio Grimaldi
Copertina: Giancarlo Alessandrini

Anno 1945. Nelle foreste dell’Austria meridionale, in una miniera apparentemente abbandonata, due ragazzi assistono involontariamente a un evento sinistro, e ne porteranno i segni per il resto delle loro vite. Anno 2009. Mosca. Nel palazzo della Lubjanka, un vecchio documento tedesco torna improvvisamente alla luce dagli archivi del KGB, gettando nello scompiglio i servizi segreti russi. E per la prima volta da decenni viene sussurrato un nome a lungo dimenticato, ma che evoca istantaneamente sgomento: Arjan Bauer. Un nome che lascia una scia di morte, e che mette in fuga il maggiore Olga Petrovna, costretta a sfuggire ai suoi stessi superiori ed ex colleghi, che intendono farla tacere per sempre. Olga non ha altra scelta che chiedere aiuto a un vecchio amico con il quale aveva già collaborato, in passato: Martin Mystère!

Edited by MaxBrody - 2/8/2013, 18:53

E' il maggiore dell'esercito russo che compare nel decimo gigante: L'angelo del male

A leggere la trama mi viene da chiedere... ma per Morales i cattivi sono solo o russi o asiatici?
....la guerra fredda è finita, vero?

Copertina bellissima! Sicuramente si distinguerà dalle altre in edicola!

Molto bella la copertina, spero convinca al meno altre 10 persone all'acquisto!!!

La copertina mi piace e anche il titolo, ma la trama non mi colpisce più di tanto. Vedremo.

Nell' albo precedente torna Li Voxian, in questo Olga Petrovna, ma un personaggio nuovo se lo inventano? E' vero che le innovazioni possono anche non piacere, ma con la scusa di sta continuità, ogni albo nuovo sembra estratto, come un abito usato, dall’ armadio di una signora attempata e odora di naftalina o come direbbe la mia nipotina di 6 anni: puzza di vecchio.
~Lampo~

Personalmente non sono d'accordo:molte storie recenti ( ad esempio Bowie Knife, La sindrome di Matusalemme, Meteore) presentano molti personaggi e situazioni nuove. Al di là di questo, secondo me la qualità della storia non dipende dal fatto che i personaggi che vi compaiono sia "nuovi" o "vecchi", ma da come questi personaggi vengono usati (ossia da come vengono caratterizzati, dalle relazioni che si creano tra loro, dal contributo che danno alla trama dell'albo etc...). Ovviamente, tutto questo IMHO

Ciao Sergej Orloff!
Anzitutto, grazie per il link alla discussione su hypnerotomachia.
Non ho ancora avuto tempo di leggerla, per pigrizia, ma presto lo farò.

Ne hai tutto il diritto. Naturalmente ho scritto il mio punto di vista non la legge di Ohm .
Ti credo sulla parola, anche perché non ho letto nessuno degli albi che tu hai elencato. Mi piacerebbe farlo, infatti, credo che alla fine mi farò tentare e curioserò qualche albo nuovo. Ma devo dire che mi piacerebbe rileggere tutto dall’ inizio, magari con una GRANDERISTAMPA, stile Dylan Dog o Nathan Never, per capire il tutto meglio. In più devo dire che non amo molto la cadenza bimestrale, specie quando il racconto non finisce.
Su questo punto la penso esattamente come te. La mia era solo paura che si fossilizzassero a riesumare vecchi cavalli di battaglia nella speranza di migliorare le vendite o accontentare i fedelissimi ai danni della qualità dei racconti.

Ovviamente.
~Lampo~

mi pare che la storia si concluda sempre in un unico albo..

Da come viene presentata la storia mi pare alquanto intrigante...

Chissà, potrebbe essere il primo bimestrale che compro,
sperando che Morales non sia eccessivamente introspettivo, e che il finale non sia affrettato!

La storia sembra interessante, solo che il riallacciarsi alla II guerra mondiale mi fa ricordare l'età del BVZM: nato nel 1942, si avvia verso i 70 anni! Allora sì che la sindrome di Matusalemme regnerà... e allo stesso modo, storie nate dalla guerra se avevano un senso quando il fumetto è nato, nel remoto '82, oggi mi sanno un po' di stantio... ma bisognerà leggere l'albo per commentare.