| 1) cosa puoi dirci della tua esperienza su dylan dog nell'albo gigante?. 2) dopo tutti questi anni a realizzare le copertine di mm, quanto è difficile non ripetersi?. 3) nel corso degli anni, pur avendo uno stile riconoscibile, il tuo tratto è mutato più volte. è avvenuto naturalmente o per una scelta ben precisa?. 4) molti disegnatori di mm scimmiottano il tuo stile con risultati spesso discutibili, che tusappia è un'imposizione della redazione per avere un tratto più omogeneo all'interno della serie? cosa ne pensi?. 5) per una volta oltre che disegnarlo ti piacerebbe scriverlo un fumetto?. 6) sei un lettore di mm più per dovere o segui con interesse la serie? 7) ora le tue copertine le colora castelli, sinceramente cosa ne pensi del suo operato? 8) preferisci colorare al computer o coni vecchi e cari pennelli?. 9) ormai per comodità anche nomi storici colorano al computer, così facendo non credi che vada perso un qualcosa, si vada verso l'estinzione di un'arte?. 10) domanda di rito, quali sono i disegnatori che ti hanno influenzato e quelli che semplicemente ti piacciono.
1) Bellissima esperienza. Stimo molto il personaggio e chi l'ha creato e quindi mi sono sentito molto onorato di essere stato invitato a partecipare alla realizzazione del Dylandogone. Per non parlare poi della Barbato che ha realizzato la sceneggiatura e che reputo sicuramente oggi come oggi la migliore sceneggiatrice in circolazione. L'unico rammarico è che quella storia l'ho disegnata in un momento un pò difficile per cui non ero al massimo della creatività, però alla fine nonostante tutto devo dire che il risultato non è stato malvagio.
2) In effetti non è semplice anche perchè la copertina non solo non deve assomigliare alle altre, non deve assomigliare neanche a quelle delle altre serie! Fortunatamente il bravissimo Recagno mi manda sempre degli ottimi spunti per cui in linea di massima vado tranquillo.
3) E'avvenuto assolutamente in modo naturale. Io lo giudico a periodi e cioè al periodo del pennino e pennello, a quello del pennarello Tombo, a quello della stiligrafica Omas e a quello di adesso dove uso un pò di tutto questo e a secondo di come mi sveglio la mattina. Invece la scelta precisa di cambiare stile è stato quando ho realizzato diversi cartonati per la Francia dove mi sono dovuto adeguare allo stile del di quel mercato. Esperienza molto stimolante. Mi sono messo alla prova per vedere se riuscivo a disegnare con uno stile diverso dal solito, e questa ricerca devo dire che probabilmente ha un pò influenzato il mio disegno su M.Mystere.
4) Oilà! scimmiottano il mio stile! Probabilmente sei rimasto ingannato dal viso di Martin che deve assomigliare a quello che faccio io, ma ti assicuro che per il resto siamo moooolto diversi sia per tecnica, per come mettiamo i neri, per impostazione della vignetta etc. E'che veniamo un pò tutti dagli stessi maestri ma le differenze ci sono eccome. Questa mattina girando sul forum mi sono letto un pò di commenti e devo dire che sono rimasto un pò così su certi giudizi tipo " orrendi cloni ", " l'innominato" etc. A proposito dell'orrendo clone che mi ha anche sposato!!, si è preso-a il premio Inca insieme a Morales da quelli di UBC per la storia di Martin "D' improvviso una notte". Anche se mi assomiglia come stile come clone non è stato poi giudicato così orrendo. Ma i gusti sono gusti e quindi oguno dica la sua, ci mancherebbe altro.
5) Sarebbe la mia massima aspirazione ma lo farò solo quando sarò sicuro di avere tra le mani un soggetto ho un personaggio per me convincente.
6) A questa domanda rispondo velocemente: una via di mezzo.
7) Bè, devo essere sincero: all' inizio ero "abbastanza" terrorizzato all'idea, ma poi, visti gli ottimi risultati mi sono detto: Stai a vedere che adesso oltre ai colori si mette a disegnare anche le storie e se poi le disegna con la velocità con cui disegna l'omino bufo, qui andiamo tutti a casa!
8) Coloro poco ma quando lo faccio preferisco l'acquarello, anche se il Painter sul computer mi attizza parecchio.
9) E' lo stesso discorso della carta che si diceva verrà sostituita dai cd e leggeremo tutto sul computer.Non ci credo. Conosco anche nomi storici che usano tutte e due le tecniche a seconda delle commissioni.A qualsiasi casa editrice non interessa la tecnica di lavorazione, a loro interessa solo che il risultato finale sia soddisfacente con o senza il computer.
10)Hugo Pratt in primis che leggevo sul Corriere dei Piccoli a 6 anni e che mi ha fatto scattare la scintilla. Poi i vari disegnatori americani Robbins, Toth etc. e Gino D'Antonio che copiavo tantissimo nella Storia del West di Bonelli ed è lì che ho imparato, proprio copiando, la tecnica del fumetto. Tieni conto che parlo degli anni 60 e a quei tempi non c'erano scuole d i fumetto, si imparava da soli o facendo gavetta da qualche professionista già affermato. Seguo sempre Moebius e sono un patito di Valerian disegnato da Mezieres.
Ho risposto allo sbudellatore (aiut!) domani mattina risponderò anche agli altri A presto Giancarlo Alessandrini
Scusatemi ma vedo che il copia e incolla di quello che ho scritto qui sopra è venuto orrendo. Scusatemi Giancarlo Alessandrini
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