Agarthi - Il Forum di Martin Mystère

Il Pendolo Di Foucault

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Deki5
view post Posted on 25/6/2007, 14:44




L'ho iniziato da poco e già me ne sono innamorato! Ovviamente sto parlando del grande libro scritto da Umberto Eco, un libro molto mysterioso. L'avete letto? Se la rispota è sì, buon per voi; se la risposta è no, leggetelo subito! :D
 
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view post Posted on 25/6/2007, 16:50
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Il Dybbuk

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Buon per me, allora!

Uno dei miei 5 libri preferiti di sempre! (non che siano poi chissà quanti, eh...)

Non me lo ricordo proprio bene, ma rammento che i personaggi erano ottimamente caratterizzati....bello bello
 
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view post Posted on 25/6/2007, 17:07

Vecchio Saggio

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CITAZIONE (MaxBrody @ 25/6/2007, 17:50)
Buon per me, allora!

Uno dei miei 5 libri preferiti di sempre! (non che siano poi chissà quanti, eh...)

Non me lo ricordo proprio bene, ma rammento che i personaggi erano ottimamente caratterizzati....bello bello

Indubbiamente un gran libro, comunque non è una lettura facile. Penso sia l'unico libro che ho riletto, proprio per capire meglio molte citazioni.
Cmq di Eco preferisco il Nome della Rosa e Baudolino. L'Isola del giorno prima e La misteriosa fiamma invece non mi sono granchè piaciuti...
 
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view post Posted on 25/6/2007, 17:12
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Il Dybbuk

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CITAZIONE (vivaelleon @ 25/6/2007, 18:07)
Indubbiamente un gran libro, comunque non è una lettura facile. Penso sia l'unico libro che ho riletto, proprio per capire meglio molte citazioni.
Cmq di Eco preferisco il Nome della Rosa e Baudolino. L'Isola del giorno prima e La misteriosa fiamma invece non mi sono granchè piaciuti...

In effetti dovrei rileggerlo anch'io, ma ne ho un po' di altri libri che attendono da tempo immemore di essere letti (e tra questi "Il nome della rosa")

concordo sulla lettura non facile, cmq....alcune parti sono davvero toste
 
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Deki5
view post Posted on 25/6/2007, 17:35




Beh, sicuramente non è facile da leggere, ma a me sta scorrendo sotto gli occhi, credo perchè le citazioni ecc... si riferiscano ad argomenti che conosco e che mi appassionano.
 
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view post Posted on 26/6/2007, 06:56
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Vecchio Saggio

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Credo di averlo letto quattro o cinque volte (ecco quello che se la tira :D :B): ).
Mi ha appassionato come storia e ho anche imparato molte cose. Certo alcune cose non mi vanno tanto giù, ad esempio la concezione di "occultismo" di Eco, cavoli per lui il Conte di Saint-Germain, Postel e il mago Otelma sono praticamente la stessa cosa, cioè degli imbroglioni che vogliono solo raggirare un po' di gonzi :(
 
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Deki5
view post Posted on 26/6/2007, 16:10




Ne ho letto esattamente un sesto e non vedo l'ora di leggere il resto... Anzi, adesso vado :D .
 
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Deki5
view post Posted on 2/7/2007, 21:00




Va bè, giusto per proseguire questa sorta di diario di bordo, v'informo che ho superato la metà e che non appena avrò finito inizierò a parlarne sul serio, visto che ci sono numerosi spunti.
 
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Deki5
view post Posted on 12/7/2007, 08:43




Wow! L'ho finito, ma siccome l'ho praticamente divorato ne ho fatto indigestione... Cioè, il finale è terrificante.
Comunque un libro fantasmagorico, bellissimo, entrato di prepotenza tra i miei preferiti (il preferito?).

SPOILER (click to view)
Comunque, GGP e chiunque altro legga, la visione di "occultismo" e "esoterismo" di Eco (o almeno quella che traspare dal libro) non è proprio così. Per lui Saint-Germain non era un cialtrone che voleva raggirare i creduloni, bensì il fantomatico conte con tutti i "diabolici" sono una schiera, anzi la schiera delle persone ancora non realizzate, che hanno bisogno di un'essenza materiale, di un segreto da toccare con mano, ma che alla fine non vogliono toccare con mano, perchè la loro vita è la ricerca: finita la ricerca, finita la vita. Per questo il parallelo con le sephirot dell'Albero della Vita: leggendo il libro le abbiamo percorse tutte e 9 per arrivare alla decima, per sapere cosa rappresentasse, dove voleva arrivare il protagonista, il libro, l'autore, così come Casaubon voleva scoprire il segreto, l'ultimo tassello, l'ultima sephirah (noi l'ultimo capitoletto dell'opera) per diventare saggio, ovvero capire di essere diventato saggio troppo tardi. Ebbene il segreto di Malkuth è Malkuth stessa. Il segreto è il segreto e basta ovvero non c'è nulla dentro Malkuth, come non c'è alcuna mappa. L'ultima sephirah fa capolino appena per un solo attimo nelle nostre vite per poi sparire per sempre, ma quando si lascia intravedere noi non siamo ancora in grado di capirla e così passiamo la vita (questa è la metafora dell'immortale Saint-Germain) a cercare un segreto dentro un segreto. La trama del libro è spiegata dal presente al passato prossimo, dal passato prossimo a quello remoto, dal passato remoto al passato prossimo, dal passato prossimo al presente solo per un attimo e poi termina. La risposta alla domanda su che cosa sia Malkuth non si trova in un passato/futuro composto da coppe sacre, lance o dischi volanti, terre cave o concave, sette e ordini oscuri; si trova nel presente, nell'eterno presente di quel momento nel quale abbiamo intravisto la Verità senza rendercene conto, celebrando le nostre Nozze Chimiche e nell'ultimo istante quando, invece, ce ne rendiamo conto. Il senso di Malkuth è il non averne.


Oddio, scusate la lunghezza e se avete letto questo mio delirio ermeneutico vi compiango e vi prometto, per ripagarvi dello sforzo, che non lo farò mai più ^_^ .

Edited by Deki5 - 20/7/2007, 17:05
 
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view post Posted on 21/7/2007, 11:49
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Vecchio Saggio

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Ehm, questo post mi era sfuggito...

Deki, la tua ermeneutica non è noiosa, anzi. E poi è pure condivisibile. Il problema, secondo me, è proprio quello, per Eco il senso di Malkuth è non avere senso. Non è una posizione solo di Eco, sia chiaro, è una concezione diffusa, serpeggia nelle scienze moderne, nella filosofia, in ogni ambito della nostra vita.
Poi è anche vero che per molti di noi quello che da' il senso è la ricerca stessa, lo diceva anche il buon vecchio zio Platone con la sua teoria dell'Amore.In fondo è così anche per Eco, ma per lui tutto è un gioco perchè la ragione umana da una strada, impone i suoi limiti (come insegnava Kant) e oltre quelli non si può andare. Allora chiunque va oltre questi limiti si perde, diventa un tassello del gioco stesso, e tutto può essere usato per spiegare tutto. Cercare la verità è un'illusione perchè la verità non esiste, o, se preferisci, è qualcosa di sfocato perchè l'uomo, se anche l'avesse, non si accorgerebbe di averla.
Se partiamo da questi presupposti possiamo capire che non importa allora capire chi fossero davvero i Templari (per fare un esempio), non importa capire se fossero davvero dei santi, uomini con degli ideali di costruire un mondo migliore e quindi al servizio di Dio, o degli adoratori del demonio che badavano solo al proprio interesse e al proprio piacere. Non importa saperlo, allora possono essere entrambe le cose. Anzi se sono tutte e due le cose la storia diventa più ricca di spunti.
Ma i Templari erano uomini, la loro storia è importante, è importante capire chi fossero davvero, cosa facessero, perchè questo è rendere giustizia ad un uomo. Quello che manca ad Eco è questo, manca il rispetto, il Piano fagocita tutto e tutti, fagocita gli ideali e gli uomini che li vissero, mescolandoli a quello che è la mancanza assoluta di un ideale, diventando anzi l'esaltazione assoluta della mancanza di ideali.
E' questo che non mi piace.

"Io sono la puttana e la santa" questo dice la Pistis Sophia, la saggezza umana, arrivata su questa terra. Cosa significa?
Ce l'hanno detto in tanti, soprattutto Ficino e Pico, seguendo le orme di Ermete, significa che l'uomo con la sua ricerca può arrivare ovunque, può arrivare alle stelle o alle stalle. Però poi qualcuno ci ha detto che le stelle sono inarrivabili, allora abbiamo preferito cancellarle, ci siamo costruiti altre luci, tanto che le stelle ormai non le guardiamo più.
Abbiamo abbellito la nostra stalla, o la nostra caverna, come la chiamava Platone, abbiamo reso la sapienza una puttana.
Speriamo almeno che sia come Bocca di Rosa ;)

Mi scuso a mia volta per la lunghezza.
 
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Deki5
view post Posted on 21/7/2007, 14:33




Sì, condivido quello che dici. Proprio per questo, però, il Piano non deve piacere. Gli stessi 3 creatori se ne rendono conto chi in un modo e chi in un altro e vengono travolti essi stessi dalla loro creazione. Come hai detto bene tu, quando si va oltre i limiti consentiti dall'umana natura, ci si perde. E' come se nascesse un universo parallelo dove effettivamente il Piano è reale perchè tutto può essere spiegato per mezzo di tutto. Non è questa un'interpretazione del neoplatonismo, ermetismo, umanesimo interiore e simili? Tutto è in tutto, la dottrina delle corrispondenze, l'anima mundi eccetera. E qui sorge una domanda: ma allora Eco vuole dirci semplicemente che converrebbe rimanere entro i famosi limiti? Sembrerebbe di sì, ma c'è qualcosa che non mi convince: il libro, alla fin fine, è tessuto sull'Albero della Vita e già questo potrebbe sembrare un controsenso, da un certo punto di vista, e poi c'è quella citazione iniziale di Heinrich Cornelius Agrippa von Nettesheim (mi piace troppo scriverlo tutto :D ), che non è uno a caso, che dice "Solo per voi, figli della dottrina e della sapienza, abbiamo scritto quest'opera. Scrutate il libro, raccoglietevi in quella intenzione che abbiamo dispersa e collocata in più luoghi; ciò che abbiamo occultato in un luogo, l'abbiamo manifestato in un altro, affinché possa essere compreso dalla vostra saggezza".
 
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view post Posted on 21/7/2007, 18:34
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Vecchio Saggio

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No, non è vero che nell'ermetismo, nell'umanesimo, nella cabala, nel neoplatonismo tutto può essere spiegato per mezzo di tutto: sono dottrine costruite secondo una propria logica coerente, solo che è una logica che ammette la possibilità di conoscere lo spirituale, cosa che il pensierocontemporaneo non concepisce.
Esistono movimenti new age che tentano di spiegare tutto con tutto: quelli sono davvero "i diabolici", gente che parte con un preconcetto e allora è tutto buono per dimostrare tutto. Il problema è che nell'attuale panorama culturale sembra che questi movimenti new age siano gli unici a considerare la possibilità dell'esistenza e della compresnsione dello spirito, e si crea un sillogismo falso: siccome quelli che ammettono la possibilità di conoscere lo spirituale adesso sono illogici, allora tutti quelli che hanno cercato di fare un percorso del genere hanno usato procedimenti illogici.
Aristotele sarebbe inorridito davanti ad una simile conclusione.

Naturalmente la mia è l'opinione di uno che ha "Iside tra Ermete Trismegisto e Mosè" nella firma. ;)
 
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Deki5
view post Posted on 22/7/2007, 00:36




Sì ed infatti ho detto che è "una interpretazione". Del resto se pensiamo alla teoria della corrispondenza di Paracelso, se pensiamo a Cusano e tutta la Filosofia di Giordano Bruno, possiamo applicarvi una certa spiegazione del tutto con tutto, ma non in senso dispregiativo o riduttivo bensì nello stesso senso dell'esplicatio su cui fa perno tutto il concetto del microcosmo-macrocosmo. Il punto è che Eco (o almeno i suoi personaggi ed il suo libro) non smentisce l'effettività della teoria. Anzi, sembra che essa sia alla base di tutto. Ragionamento: se si cerca di andare oltre i limiti e cercare corrispondenze tra, che so io, gli Illuminati di Baviera ed Ermete Trismegisto, tali connessioni si trovano eccome e sapete perchè? Perchè tutto è in tutto. Questo non significa negare la loro esistenza in quanto ne esistono di infinite, ma proprio perchè ne esistono di infinite, un sillogismo del genere vuol dire svuotarle di senso o meglio d'importanza, ovvero svuotare Malkuth ed arriviamo alla conclusione della storia. Però (e proprio per questo) Malkuth rappresenta l'apice del sapere esoterico e di quello umano, che con qualche pressione possiamo farlo coincidere col sapere-di-non-sapere, la dotta ignoranza. Sembra esser questo l'atto di saggezza della citazione introduttiva di Agrippa.

Tengo a precisare che questo non è quello che penso io sulla vita o sull'esoterismo. Sono sulla strada della ricerca filosofica ben lungi dal traguardo, perciò le mie sono riflessioni su ciò che, perlomeno, ancora non riesco a dimostrare o a confutare a me stesso. Vista la tua firma, ti confesso che studiando sono rimasto completamente affascinato dalla filosofia rinascimentale (e tutto ciò che ne consegue dalla Cabala alle società segrete ecc...): Cusano, Ficino, Pico, Agrippa e gli altri, ma in particolar modo da Bruno e leggendo il Corpus Hermeticum sono arrivato alla vetta di tale pensiero.
 
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view post Posted on 22/7/2007, 09:14
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CITAZIONE
Però (e proprio per questo) Malkuth rappresenta l'apice del sapere esoterico e di quello umano, che con qualche pressione possiamo farlo coincidere col sapere-di-non-sapere, la dotta ignoranza. Sembra esser questo l'atto di saggezza della citazione introduttiva di Agrippa.

In fondo è questo il punto di partenza, è l'immagine del Matto dei tarocchi, l'uomo che parte con il suo piccolo bagaglio di conoscenza (o di sapere di non sapere) e va alla ricerca facendo della ricerca tutto quello che ha. E' di nuovo e sempre il filosofo platonico. Anche quando crede di non esserlo.
 
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Deki5
view post Posted on 22/7/2007, 18:27




Credo che la nostra ermeneutica abbia fatto centro. :D
 
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26 replies since 25/6/2007, 14:44   768 views
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