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Faccio un'osservazione a margine sulla questione dell'età nei fumetti. Nei mesi scorsi io, Antonio Serra e Davide Rigamonti abbiamo curato la miniserie Nick Raider - le nuove indagini, che riprende la serie chiusa quasi 20 anni fa. Nick è come Martin, nel senso che per decisione (dell'epoca) di Nizzi lui e i personaggi di contorno invecchiano con il passare del tempo, in sincrono con il passare del tempo reale. Ovviamente ci siamo presi degli ampi margini di interpretazione sull'invecchiamento sia di Nick che degli altri personaggi, per evitare l'effetto ospizio, ciononostante la lamentela che ho sentito più spesso da parte dei lettori di vecchia data era che "Nick è invecchiato, non è più lo stesso" (cioè è rimasto fedele al canone, ma faglielo capire 😄). Certo, è vero. Nemmeno io sono lo stesso di 20 anni fa. Ma ci metterei la firma, se potessi invecchiare come Nick o Martin 😄 Tutto questo per dire che nessuno degli autori aveva previsto che certi personaggi sarebbero durati così a lungo, ed è naturale che questo abbia dato luogo a qualche forzatura, ma le alternative a queste forzature in definitiva sono due: o ci si rimangia tutto ciò che si è detto finora su questi personaggi, e si decide che non invecchiano più, oppure si fanno storie con personaggi ottantenni che combattono contro la pressione alta e l'ingrossamento della prostata. La via di mezzo però mi pare ancora la soluzione migliore.
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