Best Comics n.17 raccoglie 3 racconti pubblicati originariamente su L'Eternauta nn.108,112,116:
L'ombra e il balenotratto da un racconto di
Jack LondonTesti:
Antonio SerraDisegni:
Giancarlo AlessandriniLa lente di diamantetratto da un racconto di
Fitz-James O'BrienTesti:
Mauro BoselliDisegni:
Corrado RoiL'occhio senza palpebretratto da un racconto di
Philarete ChaslesTesti:
Alfredo CastelliDisegni:
Roberto Diso____________________________________________________________
Queste tre storie del 1992 non furono contemplate da Castelli nell'indice analitico, ma nel
sito vedo che sono stati elencati come "fuoriserie" (creando anche confusione
nella numerazione RB fatta in MM241 ). Sono riduzione di racconti di altri autori.
Ecco la
scheda. Ho anche
trovato un sunto/recensione.
Lascio a voi amministratori decidere come classificarle (storie brevi o zona x). Io mi dedico a commentarle. Sebbene non facciano ufficialmente parte dell'universo mysteriano, ne potremmo ricavare interessanti indicazioni.
CITAZIONE
• L’ombra e il baleno. (A.Serra/G.Alessandrini - 22T b/n). Tratto dal racconto omonimo di Jack London.
Pubblicato originariamente su L’Eternauta n°108 dell’Aprile 1992.
Questo primo racconto ci potrebbe fornire alcuni elementi di studio per indagare sulle cause mysteriane dell'invisibilità. In fondo anche Serra fa parte degli autori di MM.
Lloyd Inwood cerca il
Nero Assoluto, e a pag.15 ci dà una precisa spiegazione scientifica dei colori, ma ha un problema: l'ombra.
Paul Tichlorne, biondo, invece cerca la
trasparenza. Studiando la luce polarizzata (pag.16) riesce a cambiare
la struttura molecolare di un essere vivente. Il suo problema sono i
lampi di luce, prodotti dalla rifrazione di essa
nella foschia, nella pioggia e nel vapore (pag.20).
Gli effetti collaterali di Lloyd sono alterazioni della vista, sensazioni come nelle
cripte (pag.24). Paul invece fa
balenare l'arcobaleno. Credo che possiamo dar ragione al professor Moss (pag.11): ai punti vince Tichlorne.
1) Paul e Lloyd ebbero il Nobel (pag.10) o quale altro premio? È alquanto illogico che i
parenti disperati e furiosi distruggessero il laboratorio (pag.28) piuttosto che trarne i frutti per settant'anni.
2) Un piccolo appunto al grande Giancarlo. Lloyd stima in
non più di dieci piedi la profondità ma la prospettiva di pag.9 (prima vignetta) fa sembrare il lago profondo almento trenta piedi.
CITAZIONE
• La lente di diamante. (M.Boselli/C.Roi – 22T b/n). Tratto dal racconto omonimo di Fitz-James O’Brien.
Pubblicato originariamente su L’Eternauta n°112 dell’Agosto 1992.
Linley, il protagonista, cerca la bellezza nell'
infinitamente piccolo. La lente perfetta è un diamante di 140 carati, sottoposto per un mese a corrente elettromagnetica. Anche questo elemento potrebbe essere inserito tra gli "oggetti magici" mysteriani.
La trama assume che i morti possano manifestarsi tramite i medium quali Madame Vulpes (pag.39) e rivelare ai mortali segreti che hanno conosciuto nell'oltretomba. Così interferiscono col libero arbitrio degli uomini, ma si fermano se si trancia una vita umana.
Nella fattispecie, allo spirito del padre della microscopia, Leeuwenhock, viene imposto dall'anima del negro ucciso che l'
Occhio del Mattino non valga una vita, benchè fosse quella del suo assassino.
Molto cristiano il gesto. Il messaggio che l'autore vuole fare passare è che i morti perdonano chi li ha uccisi?
Potremmo anche cambiare tutta la prospettiva. In effetti quanto proferisce Jules Simon nella quarta vignetta di pag.41, ci autorizza a pensare che Madame Vulpes abbia architettato tutto, e dopo l'epilogo si fregherà il diamante che lo scienziato pazzo ha lasciato per terra.
Alle pag.44 e 45 Boselli si preoccupa altresì di fornirci i dettagli dell'omicidio perfetto. Perchè? Probabilmente per darvi un tocco didascalico o pseudoscientifico. Bene, a tal fine resta da capire, nella finzione del racconto, cosa sia Animula, una creatura... dagli occhi viola: un'illusione di Linley o un concreto essere vivente? Non lo sapremo mai.
Osservo però che il mondo in cui si trova ricorda molto i cristalli del Vril, visti in "nonmiricordoquale" albo di MM.
CITAZIONE
• L’occhio senza palpebre. (A.Castelli/R.Diso 24T b/n). Tratto dal racconto omonimo di Philarete Chasles.
Pubblicato originariamente su L’Eternauta n°116 del Dicembre 1992.
Il recensore StorioneSaggio ha tratto "grande delusione" dal terzo racconto. A me invece è piaciuto (ottimi i disegni di Roberto Diso) soprattutto per i sintomi mysteriani che possiamo riscontrarvi. Castelli ci mostra le superstizioni irlandesi usando come antagonisti gli Spunkies. Credo che nessuno di voi possa obiettare che, sebbene storia fantasy, essi facciano parte del Piccolo Popolo. Del resto lo asserisce anche Martin nella presentazione.
Le eterogenee rappresentazioni di pag.59 e 62 sono molto simili ai folletti visti in MM n.76. Cosa voglio dire: anche se non fa parte della Continuity, questo adattamento di un racconto ottocentesco può servire per comprendere alcuni elementi ricorrenti, anche etimologicamente,
della mente di Castelli.
Ad esempio, quelli che escono dallo specchio (pag.69) ricordano i Grandi Antichi. Sono comunque spirti maligni, contrapposti alla
Corte Benedetta di cui fa parte Marian, stando almeno a quanto sostiene Jock a pag.72.
Altra curiosità: Philarete Chasles lo scrisse nel 1832, ma Castelli ha scelto di ambientarlo il 31 ottobre 1854.
7) L'unica domanda importante che vorrei fare, e cui gradirei risposta riguarda il modo in cui muore Jock Muirland (pag.78). Vediamo che si porta le mani al petto. Forse gli viene un infarto? In tal caso da cosa è provocato? Non credo che la moglie volesse ucciderlo. La trama fa capire che lo amava, e anche "molto".
8) Marian si trasforma in anatra e segue il marito al mero scopo di sorvegliarlo, a quanto ho capito.
9) Perchè l'anatra Marian non muore con la freccia in corpo? Uno Spunkie ha "mille occhi". È anche immortale?
10) E poi perchè le cade mentre vola?
11) Nelly (pag.66) ha almeno tre cose da farsi perdonare. Quali?
12) La fede di Jock (pag.71) "non viene via". Viene fornita una spiegazione etica, ma quella fisica? Voglio dire: John poteva tagliargli il dito e fregarsi l'oro. No?
13) Nell'ultima vignetta di pag.72 vediamo tre pettegole che invidiano la sorte di Marian. Esse sanno che è una strega, "altro che fata". Mi domando come mai poi non lo dicano a tutti (pag.75) piuttosto che lasciar bandire Jock dall'Irlanda. In tal modo lo scagionerebbero, trattenendolo in patria e... magari sposandolo. Non so se ho ben spiegato la logica...
Edited by MaxBrody - 30/6/2013, 18:47