| Io mi sento di no nessere cosí largo di voti stavolta, anzi... è una specie di recupero dello Speciale "sparito", con Angie, per esempio, che pure commenta questo fatto con Martin, ma con pessimo tempismo. Un divertissement che mi lascia molto indifferente, ed è già almeno il secondo dal "rilancio" (ma la storia del tardigrado m isembrava di caratura migliore). Una delle poche cose che ho apprezzato è stata l'autorionia dei tecnici che commentano le banalità di Martin sul Natale... però quelle banalità ci sono lo stesso in questo albo. E quindi niente, mi dispiace essere cosí tranchant, ma spero di non vedere troppe altre storie del genere, almeno non sulla serire regolare: meglio in un ospazio loro.
Il romanzo di Cappi faccio sempre un po' fatica a seguirlo perchè mi perdo fra tutti i protagonisti (sarà che non sono cosí avvezzo al genere o allo stile di scrittura), però non mi dispiace, le cose si stanno focalizzando.
Invece, nota di deciso demerito per l'editoriale. Non è la prima volta che mi viene da pensare che Castelli dovrebbe forse lasciar stare gli argomenti di tipo piú mitologico/religioso, perchè spesso fa degli scivoloni. In particolare, lo Jul, o all'inglese Yule, è di origine germanica e non celtica. In varie lingue germaniche (e non solo) ancora oggi si usa per indicare il natale, per esempio in norvegese (god Jul! buon Natale!), mentre in tedesco oggi si dice Weihnachten (notti consacrate, piú o meno). Comunque i germanici non erano gli unici a festeggiare il solstizio invernale, ovviamente. Invece va proprio in tilt sul calendario giuliano/gregoriano. Non ho francamente capito tutta la disquisizione sulle date ortodosse: il calendario giuliano seguito da quelle Chiese per la liturgia è indietro rispetto a quello gregoriano di circa due settimane, quindi è ovvio che il nostro 7 gennaio sia il loro 25 dicembre, quindi Natale, mentre il nostro 25 dicembre è circa il loro 12 dicembre, quindi niente. Se il calendario gregoriano ha avuto uno spostamento in avanti di tot giorni (e il divario col passare del tempo continua ad aumentare), è chiaro che le date in quello giuliano arrivino dopo rispetto a quelle gregoriane. La stessa cosa vale per le festività della chiesa etiope, ma lí sí che hanno date "interne" proprio diverse (cioè Natale cade nel loro quarto mese, cioè "aprile"). Sí, sono cose che confondono un po', però sono abbastanza semplici... starò prendendo uno sfondone io, ma sono rimasto perplesso.
E vabbe', quest'anno mysteriano è stato decisamente particolare. Vediamo come inizia il prossimo!
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