devero |
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| Ho letto solo le 3 storie d'appendice, perché la storia principale a colori me la leggerò ad agosto. E no, a me non piace il colore nei fumetti, specie questi colori troppo pesanti.
Comunque se rileggere Scintilla è stato bello, un tuffo nel passato ai tempi dell'autunno '89 con la caduta del muro di Berlino e dintorni (che non c'entra nulla con la storia in se ma molto con le metafore nelle storie del BVZM) la storia del cimitero dei computer non mi era piaciuta all'epoca e non mi piace nemmeno ora. Troppo compressa per i miei gusti, visto l'argomento trattato.
Papé Satan, Aleppe! Bene, si sono letti Barbero e ciò è ottimo. Peccato per la malattia di Aldo Di Gennaro, spero che davvero si sia ripreso, perché ho visto diversi conoscenti avere strascichi non da poco nel post-covid19, compreso la perdita di memoria a breve e medio termine e spesso una lentezza di pensiero/elaborazione delle cose sentite. Questo può spiegare i diversi svarioni del lettering, visto che se Mangiantini ha dovuto disegnarla a tempo di record (e in due o tre vignette si nota) il letterista avrà corso come un folle. L'anno 1860 al posto di 1260 è soltanto lo svarione che salta più all'occhio, ce ne sono tanti. Comunque la storia mi è piaciuta e la copertina è un grande omaggio!
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