Il castello degli orrori, Martin Mystere nn. 52-53-54

Solo 4 post per questa tempesta di emozioni?????????????????

Stavolta devo proprio fare un elenco delle cose che mi hanno colpito:

1)La scena iniziale con la "consueta" descrizione di Ginevra del 1800 che fa da contrasto con le case di "periferia" degli artisti

2)Le mille nozioni storiche inserite in tutta la storia

3)i disegni di Bagnoli che a questo punto mi viene spontaneo chiedere perchè non ritorni su MM

4)Per quanto riguarda il BVMZ mi sembra che già da questa storia cominci ad assomigliare a quell'amabile divagazione vivente di cui mi avete parlato e che io devo ancora "scoprire"

5)Diana sotto la doccia

6)La spiegazione più vera e profonda del romanzo di Frankenstein data dal BVMZ nelle prime pagine del numero 52 e la reinterpretazione del romanzo originale con finale totalmente diverso ma sempre con una morale che volge lo sguardo al rapporto del "diverso" con la società....

Ops...bè dai sono perdonato io sono ancora nelle prime ere geologiche del BVMZ

Anche se quasi si fatica a riconoscerlo, perchè purtroppo il suo standard attuale mi pare decisamente al ribasso.
In queste sue prime avventure del BVZM Bagnoli è parte integrante del successo delle storie che disegna. Dimostra una grande capacità visionaria, i suoi personaggi recitano alla grande e soprattutto evadono continuamente dalle vignette, tanto che la famosa gabbia bonelliana è ridotta in frantumi e l'emotività e la leggibilità ne vengono esaltate (cosa difficile, ma lui ci riesce).
Il Bagnoli attuale mi sembra si sia parecchi appiattito sul "compitinobilmente", vedere Bowie Knife per credere...
Probabilmente è anche questione di sceneggiatura.

Qui siamo a livello di capolavoro (accadeva spesso in questi mesi)

E questo spiega benissimo perchè sembra di trovarsi di fronte a due disegnatori diversi.
Sei un genio, Sergej!

Aperto il sondaggio

Riletta da non molto, è una delle storie che apprezzo maggiormente.
Devo dire che non amo particolarmente Bagnoli, ma l'atmosfera dark che si respira in questa avventura, è in gran parte merito suo, oltrechè di Castelli, per come riesce sempre a creare l'attesa, la suspance. Insomma per me il voto è ottimo, solo perchè ritengo che ci siano storie ancora più belle di questa che meritano il "capolavoro".
Spettacolari le prime 20 pagine nel n° 52, bellissime tutte le parti descrittive, dell'ambiente, delle situazioni, dell'anatomia, che si apprezzano in tutto il resto della storia.
Unico piccolo "neo" a mio modo di vedere, l'epilogo, che come a volte succede, è un pò troppo compresso e concitato, e, secondo me "scorre" ad una velocità troppo superiore al resto della storia. Ma comunque sempre "alternativo" e, per certi versi, sorprendente.
...Nostalgìa...