Agarthi - Il Forum di Martin Mystère


Ottant'anni fa
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Ottant'anni fa, Martin Mystère n. 375

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view post Posted on 19/5/2021, 15:17
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Giovane Curioso

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CITAZIONE (Unità 221 @ 17/5/2021, 22:56) 
Boh, gli ho dato la sufficienza, sicuramente abbondante, senza star troppo a chiedermi il perchè di tante cose. Avevo detto che avrei atteso 3-4 numeri prima di sbilanciarmi e capire se continuare, e così farò. Non sono stato neanche troppo a cercare di capire quale sarà il numero di pagine in futuro, ma mi auguro vivamente che questo sia stato un'episodio a parte (o un esperimento limitato), perchè se no, non credo che continuerò a prenderlo per una settantina di pagine di fumetto. Ma, come ripeto, voglio attendere almeno fino a settembre. Spero tanto in una riscoperta dei temi (a me) più cari, come quello atlantideo ad esempio, senza che questo diventi poi onnipresente. Di sicuro ciò che detesto di più sono mostri e creature improbabili simili dotate di oscuri ed invincibili poteri che crollano miseramente dopo millenni di vita, di fronte allo ZM che in un paio di vignette trova la chiave per distruggerle (e in tal senso l' anteprima della tavola 3 del prossimo numero, certo non mi incoraggia).

Concordo in toto con questo post. A parte il fatto che non gli do la sufficienza: un tale finale (e la presenza di un personaggio come il bruco, che rovina il resto della storia) non merita un 6!

Mi sarebbe piaciuto che Martin spiegasse qualcosa di più sul Voyager, sulla situazione geopolitica ai tempi di Atlantide e Mu della zona dove appare il Voyager (nord africa, sicuramente zona contesa tra le due potenze antidiluviane, il che potrebbe spiegare il motivo delle idee del bruco, inondare tutto per fermare l'avanzata del nemico) e che magari si scoprisse che non tutti i Voyager avevano lo scopo di salvare, magari alcuni servivano, specie nelle zone di confine, per continuare la GST.
 
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view post Posted on 19/5/2021, 16:06

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CITAZIONE (JavaRGHH! @ 19/5/2021, 15:33) 
Non si offensivo,"giogad". Il forum è stato creato non solo per osannare i fumetti, ma anche per fare qualche puntualizzazione. Sono sicuro che "kammit" non volesse offendere Alfredo Castelli

Non vedo offese, ma solo, da parte di entrambi, un aperto dissenso.
 
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view post Posted on 19/5/2021, 17:12
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Vecchio Saggio

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CITAZIONE (devero @ 19/5/2021, 15:38) 
Oddio, quando penso all'Eura-Aura io penso più che altro a Lanciostory e Scorpio, che avevano un loro perché soprattutto negli anni '70 e '80 e non è che fossero sempre senza redazionali.

Ma lasciata da parte la concorrenza a me è sempre piaciuto l'Almanacco, e parecchio, specialmente i primi, quelli su carta non patinata. Poiché questa terza incarnazione della serie me li ricorda, lo considero un fatto positivo.

Si certo, figurati, li leggevo negli anni 90, di cui ho annate complete, e anche se in copertina c'era sempre la scritta TUTTOFUMETTO :D, in realtà c'erano rubriche di cinema, musica ecc.
Ma mica lo dicevo per denigrare l' Eura, era per fare un esempio di fumetti nudi e crudi senza nient' altro, e i loro monografici brossurati sono sempre stati così invece.
Al contrario, per fare l' esempio di uno dei fumetti per eccellenza in Italia, e cioè Topolino, ha sempre avuto una grandissima parte di rubriche al di fuori delle storie vere e proprie. Per questo non capisco chi si scandalizza di queste "poche" pagine extra su MM. E si potrebbe quasi considerare come avere una specie di mini-Almanacco tutti i mesi, effettivamente.
 
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view post Posted on 20/5/2021, 16:14
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Vecchio Saggio

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Scusate, ma se alla fine del terzo gigante Martin distrugge il Voyager (comportandosi da autentico Uomo in Nero) come fa in questa storia a ritrovarlo in Libia? Cosa mi sono perso?
 
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view post Posted on 20/5/2021, 18:36
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Vecchio Saggio

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CITAZIONE (^Ned^ @ 20/5/2021, 17:14) 
Scusate, ma se alla fine del terzo gigante Martin distrugge il Voyager (comportandosi da autentico Uomo in Nero) come fa in questa storia a ritrovarlo in Libia?

Non è il Voyager, quello libico: solo un mezzo della stessa serie (ce n'era più di uno dedicato al salvataggio dei superstiti).
 
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view post Posted on 20/5/2021, 23:01
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Vecchio Saggio

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Considerazioni di continuità generale (nello stile "non detto" che impera ormai in redazione), nonchè di metafore e simbolismi.

Lo spazio adimensionale con un drone assistente (il "ragioniere") ricorda L'eredità dei Teutoni ( Martin Mystere nn.160-161), dove il Volto di Orfeo e i suoi comici assistenti risiedono in un'analoga tasca dimensionale (sempre illustrati da Filippucci).

Il cattivo di turno, cioè Sua Eccellenza Rylech il Senza Nome, dichiara di essere un tardigrado mutante (Carlo Recagno in persona ci ha confermato che non è una sua idea per citare Star Trek: Discovery), rimandando quindi potenzialmente a Korg (il mutato buono di Martin Mystère Gigante n. 3), quasi si trattasse del suo opposto incarnato.
Rylech si comporta come il Brucaliffo di Lewis Carroll, richiamando quindi anche le insensate creature della dimensione di Ibez, vista ne La sfera di cristallo (Martin Mystere nn. 28-29-30).
Rylech valica il confine scienza/fantasia quando, esplodendo, rigurgita un immaginario fumettistico collettivo che si estende per millenni, e così facendo si accomuna ai recenti Il barone di Munchausen e Le porte dell'immaginazione, dove il primo fumetto parla di una tecnologia decimillernaria che, oltre ad aver agito sull'immaginario umano, potrebbe aver generato i particolari talenti del tardigrado, e il secondo fumetto potrebbe descrivere gli effetti del vampirismo fantastico di Rylech ai danni dell'umanità.

La distruzione di Rylech causa il rilascio dell'immaginario fantastico che accumulava da millenni, e logicamente essa avviene all'epoca di V.T.7. nonostante il coinvolgimento di Martin: ma dove si riversa, tutta quella fantasia così liberata? Castelli sembra voler dire che essa è all'origine dell'età dell'oro del fumetto italiano (e non solo italiano?). Va anche notato che teoricamente l'evento avviene anche nel 2021, per cui l'immaginario rilasciato da Rylech potrebbe anche essere destinato a innescare una simile rinascita nel presente.

Vale la pena di notare che, sebbene Castelli non lo dica per non banalizzarne il ricordo, restando prettamente nella logica narrativa interna di Martin Mystère, G.L. Bonelli trascende qui la sua mortalità per divenire una delle entità eterne che, come Kut Humi, interviene per indirizzare la Storia dell'umanità.
 
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view post Posted on 21/5/2021, 16:24

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Scusate, nel forum alcuni partecipanti hanno scritto che la serie proseguira' come nei primi anni, ovvero non piu' una storia per albo ma riprendendo lo stile delle prime annualita',ovvero con storie che magari termineranno a meta' albo per lasciare il passo alla storia seguente gia' dalla pagina successiva.

Domanda: e' solo una vostra ipotesi/speranza o e' stato confermato da Bonelli?

Nel secondo caso sarei contento, perche' nonostante l'elevato numero di pagine non dedicate al fumetto, per lo meno non ci dovremmo aspettare storie limitate dall'esiguo numero di pagine a disposizione.

Se invece, come ho capito e come temo, avremo un futuro di storie da un singolo albo da circa 80 pagine, non riesco a capire come alcuni di voi possano ritenere la cosa un vantaggio. Se in 96 pagine non si riesce sempre a fare storie valide, in base a quale ragionamento scendendo a 82 pagine possiamo sperare in un aumento della qualita'?

Comunque la domanda iniziale rimane, se davvero avremo storiedi N pagine senza il vincolo di doverle fare tutte di circa 80 pagine e' un conto... in caso contrario, non sono ottimista circa il futuro della serie.
 
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view post Posted on 21/5/2021, 16:56
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Vecchio Saggio

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Veramente non mi pare che qualcuno abbia detto (con cognizione di causa) che sarà ripristinata la lunghezza libera delle storie ... al massimo potevano essere speranze ...
Purtroppo invece, mi sembra proprio di capire dalle anticipazioni che la struttura sarà di storie singole, la maggior parte, oppure doppie, questo è il programma delle uscite fino a fine anno.
Certo che la lunghezza libera è la formula ideale che tutti amiamo, ma accontentiamoci. Il vantaggio (almeno potenziale) per me è che, rispetto ai bimestrali che erano storie abnormemente dilungate in modo snervante sulle 160 pagine ma che potevano stare comodamente in metà spazio, tanto vale uscire ogni mese con qualcosa di nuovo ... Poi certo che tutto starà alla qualità di suddette storie e se c'è un minimo progetto di organizzarle tra loro, un aspetto questo che si è perso da fin troppo tempo.
 
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view post Posted on 21/5/2021, 18:57
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Dunque, partendo dalla storia, che è la parte che interessa di più, la prendo anch'io come un numero zero, che unisce le celebrazioni per gli 80 anni della Casa alla "ripartenza" mensile.
Settantotto pagine di un racconto piacevole, mai pesante negli autoriferimenti e interessante nella descrizione dei progetti
irreali di mega-ingegneria.

Non mi sento però di andare oltre la sufficienza, anche se piena, vista anche la brevità del racconto.
Sul voto influiscono inoltre negativamente alcuni elementi come: la presenza del romanzo alla fine che, personalmente per ora non gradisco, poi magari fra 3/4/5 mesi avrò cambiato idea ma ne dubito, se voglio il romanzo mi compro il romanzo. Secondo me basterebbe la rubrica finale in aggiunta al fumetto.
I disegni. Non mi hanno impressionato un granché.
I caratteri del titolo e del numero dell'albo. Ma veramente questo è il meglio che si poteva fare? Lo so che sono solo particolari ma per alcuni lettori come me sono particolari importanti. Così è proprio il massimo dell'anonimato.
Pensate a qualsiasi albo che avete in libreria, qual è il lato che si vede? La costa col titolo e il numero. Per questo conta molto anche quell'aspetto.

Alla fine sono comunque contento per il ritorno alla mensilità, spero che il livello medio delle storie torni a risollevarsi e attendo di vedere quale sarà la lunghezza di ogni racconto, personalmente non mi fanno impazzire quelli divisi a metà fra un albo e l'altro, come ai vecchi tempi, però sono aperto a tutto.

Voto: 6,5 (sufficiente)
 
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view post Posted on 22/5/2021, 13:06
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Discreto il primo numero del rilancio mensile del BVZM.
La storia mi è piaciuta, ma ho trovato abbastanza confuso il finale. Come metafumetto è divertente e carino (io però preferisco nettamente le storie di Martin Mystère più "classiche"): simpatici gli inserimenti di Alfredo Castelli e di Gianni Bono. Divertentissimo il personaggio di Tomi, caratterizzato da un umorismo tipicamente Castelliano (stupenda la battuta che rivolge a Martin Mistero: "Se colpo prendeva padrone piena testa, no problema! Colpito organo no indispensabile!"). Ottimi i rimandi storici all'operazione Compass, ai Leoni di Bardia e ai carri armati "Matilda" e "M13/40": con Martin Mystère non si smette mai di imparare, neppure in storie metafumettistiche e "surreali" come questa. Ho trovato la parte con il bruco un po' confusa (l'unica pecca del racconto), mentre il colpo di scena finale è molto riuscito.
Ottimi i disegni di Filuppucci e buona la cover di Alessandrini (non capisco però perché l'albo n.331 dell'Audace sia datato "4 gennaio 1941", quando dovrebbe essere "11 gennaio 1941").
Ho apprezzato le rubriche. Molto belle e interessanti le due pagine che parlano di mysteri non pertinenti alla storia raccontata.
Albo dunque promosso, ma che non mi ha fatto proprio impazzire (si merita comunque un bel 7). Confido nel prossimo numero, che pare molto più adatto ai miei gusti.

Storia: 7
Disegni: 8,5

Edited by Magico Vento - 22/5/2021, 20:23
 
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view post Posted on 22/5/2021, 19:02
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Non giudico, per ora, la storia in sé, ne la grafica di copertina. Per quanto alcuni apprezzamenti ma anche alcune critiche mi trovino concorde.

Rispondo solo ad alcuni dubbi.

1 la lunghezza delle storie
si aggirerà in media sulle 156 pagine (due albi), il che vuol dire che ogni tanto vi saranno storie da 78 tavole e rari casi di storie da 234 tavole. Non è detto però che saltuariamente vi sia una storia da circa 120 tavole seguita da una da 36 (o simili) ma saranno casi rari. Storie di lunghezza libera/variabile sono praticamente scomparse dal panorama fumettistico essendo difficilmente gestibili.

2 la lunghezza dell'albo
con le entrate di oggi di Martin si riescono a produrre solo quel numero di tavole al mese. Guardacaso, due albi ne hanno praticamente le stesse di un bimestrale. Quindi, passando da bimestrale a mensile e non potendo aumentare i costi, il numero di tavole di fumetti prodotti doveva essere quello. Quindi avremmo potuto avere un albo da 82 pagine di cui 78 a fumetti. O uno da 96 con 78 a fumetti. Il costo è praticamente lo stesso in quanto i redazionali sono opera dei curatori. Forse per risparmiare qualche centesimo (ma davvero qualche spiccio) avremmo potuto rinunciare al romanzo. Ma comunque le pagine di fumetto non sarebbero aumentate. Sarebbe solo diminuito il numero di pagine dell'albo e avremmo risparmiato pochi sghei.

3 se volevo un romanzo mi compravo un libro
Nulla di più vero, stessimo parlando di Tex o di Serie Alterttanto Onorevoli Ma Classiche. Ma stiamo parlando di Martin. Innovativo. Diverso. Avvenieristico. E' sempre stato un nostro vanto. Infatti, parafrasando, potrei rispondere: se avessi voluto un fumetto senza libro né rubriche mi sarei comprato Orfani (una serie X qualsiasi... Nessun astio con Orfani).
Ma Martin è diverso: vero che è nato senza rubriche, ma queste sono arrivate preso. Castelli ha lottato per averle! Prima il frontespizio, poi la posta, poi i mysteri,... Castelli adora quegli scambi con il lettore. Qui una sua intervista a riguardo www.lospaziobianco.it/invenzione-rubriche-mysteriose/
E' una particolarità di Martin. Può piacere o meno, ma è nel suo dna. Come la logorroicità. Martin che parla poco e spara si chiama Nick Rider che indaga sui misteri. Si chiama Tex contro Mefisto (un'opera fantastica, ma di Tex non di Martin). Che poi, ribadisco: non piace il racconto? si salta. Come se aveste comprato un albo da 80 pagine invece che da 96. Come vi dicevo sopra, il romanzo non porta via spazio ai fumetti. Riempie un vuoto che non sarebbe stato colmato con nulla.

4 Qattara o Cattara
E' corretto Qattara, ma durante il fascismo si tendeva a italianizzare le parole quindi nell'albo dell'epoca (e nelle cartine geografiche anni 40) Qattara diventava Cattara
 
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view post Posted on 22/5/2021, 19:22
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CITAZIONE (myster jinx @ 22/5/2021, 20:02) 
4 Qattara o Cattara
E' corretto Qattara, ma durante il fascismo si tendeva a italianizzare le parole quindi nell'albo dell'epoca (e nelle cartine geografiche anni 40) Qattara diventava Cattara

Grazie mille!
 
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view post Posted on 22/5/2021, 21:03
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CITAZIONE
1 la lunghezza delle storie
si aggirerà in media sulle 156 pagine (due albi), il che vuol dire che ogni tanto vi saranno storie da 78 tavole e rari casi di storie da 234 tavole. Non è detto però che saltuariamente vi sia una storia da circa 120 tavole seguita da una da 36 (o simili) ma saranno casi rari. Storie di lunghezza libera/variabile sono praticamente scomparse dal panorama fumettistico essendo difficilmente gestibili.

2 la lunghezza dell'albo
con le entrate di oggi di Martin si riescono a produrre solo quel numero di tavole al mese. Guardacaso, due albi ne hanno praticamente le stesse di un bimestrale. Quindi, passando da bimestrale a mensile e non potendo aumentare i costi, il numero di tavole di fumetti prodotti doveva essere quello. Quindi avremmo potuto avere un albo da 82 pagine di cui 78 a fumetti. O uno da 96 con 78 a fumetti. Il costo è praticamente lo stesso in quanto i redazionali sono opera dei curatori. Forse per risparmiare qualche centesimo (ma davvero qualche spiccio) avremmo potuto rinunciare al romanzo. Ma comunque le pagine di fumetto non sarebbero aumentate. Sarebbe solo diminuito il numero di pagine dell'albo e avremmo risparmiato pochi sghei.

3 se volevo un romanzo mi compravo un libro
Nulla di più vero, stessimo parlando di Tex o di Serie Alterttanto Onorevoli Ma Classiche. Ma stiamo parlando di Martin. Innovativo. Diverso. Avvenieristico. E' sempre stato un nostro vanto. Infatti, parafrasando, potrei rispondere: se avessi voluto un fumetto senza libro né rubriche mi sarei comprato Orfani (una serie X qualsiasi... Nessun astio con Orfani).

Ringrazio per le spiegazioni sulla lunghezza delle storie.
Almeno per me, ora, è tutto più chiaro e posso mettermi il cuore in pace su quello che troverò in edicola, anche se, come scritto ieri, sono aperto a tutto per quanto riguarda il numero delle tavole, l'importante è la qualità delle storie.

Apprezzo inoltre il fatto che Castelli, negli anni, abbia arricchito via via gli albi con le varie rubriche.
I vari approfondimenti li considero un elemento base del personaggio e contribuiscono a farmi acquistare ogni numero quasi quanto le singole storie.
Sul romanzo a puntate storco un po' la bocca perché non mi piace leggere un racconto 10/15 pagine alla volta, una volta al mese, ma questo non pregiudica il fatto che continuerò a seguire MM con la stessa passione (per quel poco che conta il mio singolo parere...).
 
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view post Posted on 24/5/2021, 15:22

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Grazie anche da parte mia per le informazioni.
Con le storie a multipli di 78 pagine l'una potremo comunque confidare in un miglioramento... piu' che altro perche', speriamo, gli sceneggiatori potranno decidere secondo la trama e i dettagli se scendere a un solo albo o salire a tre. E' comunque una flessibilita' potenzialmente utile alla qualita' delle storie.
Rispetto a durata fissa sempre e comunque, intendo.

Sul romanzo continuo a non apprezzare l'idea, magari c'erano modi migliori per usare quelle pagine e magari i lettori li scopriranno tra dodici mesi al termine del romanzo. Oltre tutto temo che non aiuti nemmeno a reclutare nuovi lettori, che magari comprano un numero con un capitolo con il capitolo cinque (per esempio) e per loro si che quelle sono davvero pagine di poca utilita'.

Non riesco invece a essere d'accordo sul ragionamento:"Non piace il racconto? si salta. Come se aveste comprato un albo da 80 pagine invece che da 96".
 
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view post Posted on 29/5/2021, 15:24
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Vecchio Saggio

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Il primo capitolo de Il potere del falco, oltre a raccontare una storia accessibile al lettore occasionale, contiene una sfilza di interessanti elementi e succosi premi per l'appassionato della serie, che andiamo qui a sviscerare.
Innanzitutto, giustamente, l'azione si svolge simbolicamente subito dopo Gli uomini in Nero (Martin Mystère): che razza di inizio celebrativo del nuovo corso sarebbe, se non si avesse l'accortezza di tornare alle origini del mito?
E, quindi, ci ritroviamo a godere di un momento inedito, ma importantissimo: quello in cui Martin esamina l'impatto emotivo e cognitivo degli eventi del citato n. 1 (Orloff ancora vivo e ostile, la biblioteca di Luxor perduta per sempre, l'esistenza e la spietatezza degli UiN, la verità degli scritti surreali di Ibn Battuta), e si rende conto che un intero mondo di certezze sta crollando (certo, Martin già da tempo era sulle tracce di "qualcosa", ma aveva raccolto indizi, non prove, mentre oggi, qui, di colpo, gli sono piombate addosso enormi rivelazioni a catena, difficili da metabolizzare in poco tempo).
C'è anche l'inedita ma illuminante prospettiva dell'Uomo In Nero "comune", cioè la manovalanza che esegue gli ordini senza sapere o capire: coinvinto di aver aderito a una consorteria che promette potere e contatti con persone influenti, il signor Borghetti si trova invece a dover vestire insensatamente di nero in qualunque stagione, e a obbedire a ordini provenienti dall'alto che per lui non hanno senso (come spiare Martin e i perquisire suoi effetti).
In questa accurata ricostruzione del mondo originale di Martin Mystère, esplorata attraverso angolazioni inedite che la arricchiscono in modo assai castelliano, esplode poi il prezioso e inimitabile elemento bibliofilo-letterario di approfondimento, per molti anni quid esclusivo di Martin Mystère, che differenziava la serie da qualsiasi altra produzione fumettistica (certo, oggi non è più vero, perchè per molti anni anche Dampyr ha portato avanti un discorso simile, prima di passare alla narrazione porno-soft). Dall'ossessione dell'accumulo di libri (che accomuna Martin Mystère, Alfredo Castelli e lo stesso Cappi, autore anche di romanzi dedicati a un cacciatore di libri) si passa alla mitologia egiziana, e qui subentra la classica intuizione alla Castelli che connette due mondi completamente diversi: i romanzi hard-boiled di Dashiel Hammet (e il mondo hollywoodiano dei relativi film) e i segreti dei Cavalieri Templari. Non può mancare l'agile ma accurata esposizione storica dei due argomenti, che Cappi dimostra di conoscere in modo appassionato (e non per semplice riciclo di nozioni della wikipedia). Si chiude la narrazione nel modo più mysteriano e arguto, con una teoria che attribuisce una nuova identità all'idolo che i Templari adoravano, e che capovolge l'enigma del Falcone Maltese di Hammet, andando a scomodare il binomio Horus/Gesù. Ogni pagina è inoltre corredata di illustrazioni a tema, che visualizzano (letteralmente) certi dialoghi del racconto.
Sarà davvero questo il primo tassello del mosaico di un'indagine (per ora a noi ignota) di Martin Mystère, che una presenza invisibile e ostile sta cercando di ricostruire?
E quale altra epoca della storia di Martin verrà esplorata la prossima volta?
Come anticipato all'inizio, ecco ora spiegato con chiarezza come funzionano questi racconti: sono narrazioni autoconclusive, che approfondiscono momenti importanti della storia di Martin Mystère e che offrono nuove conoscenze e speculazioni (com'è ovvio che Martin faccia in continuazione nel tempo libero), ma sono corredate anche di un sottile e discreto filo rosso che le collega tutte, formando un arco narrativo più ampio. Il isultato, già spiegato dallo stesso Castelli più volte, è che il lettore casuale si può godere la singola storia senza disperarsi di sapere "come va a finire", e il lettore fedele coglie il frutto dell'assiduità nel seguire la serie.

Edited by IlReRosso - 29/5/2021, 19:53
 
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