L'ho riletta giusto ieri ("sgamando" così la frase di Aldous nel gioco delle citazioni
) e alla fine dò un sufficiente ad una storia con luci e ombre: mi è piaciuto l'intento di recuperare un'approccio avventuroso "classico" e Vietti sa narrare con mestiere; tuttavia, sulla storia pesano alcune scelte per me poco felici (come, ad esempio, il fatto che i lagadiani non avessero previsto che il loro attentato avrebbe fatto crollare Laputa su Lagado).
Per quanto riguarda i disegni, devo dire che Torti, pur ritraendo certi volti in modo troppo grottesco, non mi è dispiaciuto in questa prova: molto ben riuscite le sequenze del crollo di Laputa e della tempesta di sabbia.
@Aldous:
1) Saratov si è convinto di ciò perchè la città non è mai stata rilevata dai satelliti.
2) In effetti, la scena rappresentata è un classico dei film d'avventura
Comunque, i simboli non hanno un significato particolare: sono decorazioni che "nascondono" il meccanismo d'apertura della porta.
3) In effetti, sembra contradditorio e l'unica spiegazione che mi viene in mente è un pò tirata per i capelli: come si dice nell'albo, alcuni di quegli artisti e studiosi si sono trasferiti permanentemente a Laputa (e quindi i loro scritti sono rimasti conservati lì); quanto a coloro che hanno visitato Laputa senza stabilirvisi, presumibilmente non hanno ritenuto opportuno parlarne nei loro scritti oppure i loro scritti sono andati perduti.
4) Hai dimenticato la pappa reale di Sherlock Holmes
Io sono più propenso a pensare che si tratti del medesimo effetto ottenuto tramite sostanze diverse, però non abbiamo controprove ed ogni ipotesi rimane valida
5) Riguardando le vignette dopo aver letto il rilievo di UbC, non mi sento di dar torto al recensore: le mosse sembrano consecutive (in una vignetta è coinvolto il pezzo che il giocatore aveva in mano nella vignetta prima) e, per come sono ritratte, non sono "plausibili" da un punto di vista scacchistico. Si tratta comunque, per me, di un dettaglio che non incide sulla qualità complessiva della storia.
6) Oltre all'aspetto temporale (per il quale appoggio la spiegazione "percettiva" di Aldous), risulta difficile anche spiegare perchè Omar parla a Martin di Mefyr e Michail come di due persone distinte: certo, si può dire che all'inizio Omar non si fidasse ancora di Martin al punto da fargli questa rivelazione ma, di fatto, aveva già svelato così tanto che non si capisce perchè questo aspetto viene omesso. Mi sarebbe piaciuto di più, magari, che Omar fosse più reticente riguardo a Michail (ne avrebbe guadagnato in effetto anche la rivelazione finale sull'identità di Mefyr IMHO).
7) Beh dai, in più sappiamo che ha conosciuto un viaggiatore di nome Gulliver, da cui ha preso il nome del protagonista della sua opera satirica e dai racconti del quale ha tratto ispirazione per la rappresentazione di Laputa.