grazie delle spiegazioni Vincenzo, però...
Meno male che sul fatto di allucinazione/mystero ha espresso precise perplessità (e domande) anche il dotto Franco Villa nella recensione. Se vedete, lui ha saputo forse porre meglio di me le questioni, ma ovviamente nel sito nessuno risponderà.
CITAZIONE (Vincenzo Beretta @ 8/9/2015, 06:27)
In sostanza, non c'è nulla nell'albo che non sia spiegato nell'albo stesso.
Gustave D'Amberle trovò nei boschi di Clark's Corner
la stessa cosa che ha trovato Clarisse (pag.86). Cosa? Le ombre che vede Alina a pag.97? O banalmente la schizofrenia? No, tu mi dici che Martin è andato "oltre", quindi ha trovato... cosa? Insomma gli "Altri" chi sono?
CITAZIONE (Vincenzo Beretta @ 8/9/2015, 06:27)
In più, tanto per dirne un'altra, cosa succede di estremamente particolare e unico nella vignetta poco prima che Clarisse decida di uccidere Mark? E che discorso fa Martin, nella conferenza iniziale, sul ciclo dell'acqua? Metti insieme le due cose, e capirai perché un certo evento faccia definitivamente sclerare Clarisse, saturandola al massimo con LV-426...
L'evento sarebbe la pioggia, ho capito, ma non ho inteso l'andare "oltre" di Martin a quale conclusione mysteriosa sia arrivato.
E poi scusami se insisto sulla continuity. Tu già nel 2012 scrivesti (come promo di quest'albo) che "Flamel fece un pellegrinaggio a Santiago de Compostela come voto verso l'apostolo San Giacomo (patrono degli alchimisti)", etc. richiamando chiaramente la vicenda di MM 142 "Il tredicesimo segno". E a pag.109 infatti arriva il chiaro riferimento. Un mysteriano allora si interroga sulle correlazione (quantomeno geografica) con quella chiesetta a tredici rampe, ma qui non ha alcuna rilevanza? Ok, ma allora perchè mettere quel riferimento, mi chiedo? Perchè riempirci di "indizi"?
Su Ramon Llull non mi hai risposto, ma fa parte della continuity, perchè mettere un riferimento allora?
Così come il
piccolo saggio che stava
a ogni forca (pag.89) ci richiama alla mente i vari folletti di Faerie o magari una creatura dell'Annwn, IMO, invece a Martin non ricorda nulla, nemmeno quando è reticente in piazza a New York (ma del resto ormai lui nasconde la verità come il peggior UiN, quindi non vorrei divagare).
I "non nati" mi ricordano Mabus, ma sono altri tipi di entità, chiamati uguale, ma diversi. E aggiungiamo altra carne al fuoco, invece di rimettere ordine.
Il nodo delle cose (pag.89) dovrebbe IMO trovare riferimento nelle interazioni con i leys, altrimenti significa che il mondo mysteriano ha delle situazioni doppione, simili ma non correlate, e ciò lascia un senso di incoerenza, almeno in me. Nella maggioranza dei lettori, no, al quanto pare. Mah, sono abituato a sentirmi in minoranza.
Ciò non toglie che questo racconto sia un capolavoro, sia chiaro (sebbene strapieno di "sincronicità", ad esempio sono tutti psicologi professionisti che si incrociano già da piccoli, Sarah Ellison, la sig.ra Landry e persino la nonna del benzinaio della Sunoco!). Ad esempio il dualismo Alina-Clarisse è un tocco da maestro, però ci sono alcuni passaggi che non capisco, abbi bontà.
L'esempio più stridente è quella
fortezza, la capitale dei mondi che esce poetizzata da Clarisse a pag.90, e chiaramente si rivela essere la baia (pag.92) in cui si reca Alina. Cosa voglia risultare da questa similitudine mi è oscuro.
CITAZIONE (Vincenzo Beretta @ 8/9/2015, 06:27)
Aldous: è tutto molto più semplice.
Aldous! Invece che partire per Esagoni, e Pietre di Fal o non di Fal, LEGGI L'ALBO!
È tutto lì! Gas e allucinazioni possono alterare la memoria di Martin, ma non possono fare nulla a delle FOTO DIGITALI!
Ah, già. Anche la "Franklin's House" (pag.156) non ho capito cosa sia (ormai dispero che il riferimento a Benjamin Franklin e a Thomas Jefferson di pag.111 porti... Altrove) però mi fermo qui perchè non voglio scocciarti troppo. Magari puoi rispondere agli interrogativi che Franco ha fatto nella recensione?