Giusto !
Allora mi hai fatto venire voglia di cimentarmi a cercare le altre, e con l' ausilio del libro di arte alchemica di cui ho parlato in precedenza ne ho trovate altri cinque !
Pag. 17
Basilius Valentius - AzothAzoth è un temine paracelsiano, indicante Mercurio, composto dalla prima e dalle ultime lettere degli alfabeti latino, greco ed ebraico. Qui, per mezzo dell' albero, si dimostra che l' Azoth simboleggia tanto l' inizio dell' Opera, le radicali forze mercuriali, quanto le punte dei rami rappresentano il mercurio dei filosofi, l' elisir, la panacea universale.
Pag. 34
Gerardus Dorneus - De genealogia mineralium Dal corpo morto, che sul fondo della storta cade vittima della decomposizione, "vengono estratti l' anima, lo spirito e la tintura mercuriali". Secondo Gerardus Dorneus, Mercurio è "la radice minerale dell' albero piantato dalla natura nel centro del suo grembo". Tutti i metalli procedono da lui, e i suoi rami crescono su tutta la Terra come i vasi sanguigni nel corpo.
Pag. 47
Agrippa Von Nettesheim - De occulta philosophia
"Si tendano le braccia più in alto possibile sopra la testa, in modo che i gomiti giungano all' altezza della sua sommità; se ora la persona che si trova in questa posizione, con i piedi uniti, viene inscritta in un quadrato di cui le piante dei piedi e le punte delle dita delle mani toccano i lati opposti, il centro del quadrato si situerà nell' ombelico, che costituisce anche il punto mediano tra la sommità del capo e le ginocchia."
Pag. 104
Alchemical and rosicrucian compendium
Secondo il
Rosarium, "il leone verde che divora il Sole", è il "mercurio nostro". Lui solo agisce in profondità in ogni corpo e lo eleva. Quando viene mischiato a un corpo, egli lo ravviva e illumina e ne trasmuta la sostanza".
Secondo Heinrich Khunrath, il leone verde è "il tutto universale e comprensibile in modo conciso e naturale, e tutto ciò che è naturale in natura e tutto ciò che la supera, con l' arte, secondo i principi naturali".
Pag. 118
Mutus Liber
(Per questa bisogna tenere presente che è solo una di una serie di tavole)
Tavola 11. Rispetto alla tavola 8, il contenuto della fiala è diventato trasparente e si è trasformato "nella profondità più fonda di una luce senza corpo". Il mercurio filosofico appare ora innalzato al color porpora, mentre il simbolo del tartaro solforoso è dotato del glifo della sublimazione. In basso le tende che nascondevano le finestre sono scomparse.
Edited by DarkStar - 29/8/2015, 13:08