Io invece l' ho letta due volte (!), perchè la prima lettura era stata effettivamente assai poco soddisfacente, confermo anche io la "pesantezza". Con la seconda le cose migliorano un po', e alla sufficienza ci arriva.
Mi ero anche ripassato l' avventura del 242-243, di cui confermo il voto di buono dato a suo tempo. Questa qui mi ha deluso principalmente nella parte dedicate a Za-Te-Nay e Pancho, dove si inserisce, in un modo abbastanza forzato, una vecchia storia di Zagor, La minaccia verde, anche perchè alla fine costituisce una divagazione non utile alla trama principale, oltre che poco interessante.
Trama principale piacevolmente mysteriosa invece, e giustamente enigmatica come è giusto che sia quando si parla di ufo e alieni, con gli strani comportamenti dei vari personaggi.
Purtroppo però su tutto aleggia questa incresciosa presenza
Il cavatappi alieno !
A un certo punto cominciano a chiamarlo Edi, ma in realtà è qualcosa di molto più ridicolo e infantile, con quegli occhietti e smorfie varie. Peccato perchè l' idea in sè era buona, ma realizzarla graficamente in questo modo ... mi chiedo chi tra Castelli e Devescovi sia il responsabile di questo scempio.
Certo che è mysterioso anche questo "lontano pianeta" da cui proviene (pag. 150), ma per quanto mi riguarda la storia potrebbe anche finire qui, e a questo punto una terza parte non me la auguro.
Interessantissimo invece si conferma questo "genius loci". Per come è descritto questo personaggio entra di diritto tra i più importanti di tutta la mitologia mysteriana, e in questo senso può sembrare strano che venga tirato in ballo solo per questa vicenda.
Episodio quindi abbastanza frammentario e dispersivo, e oltretutto un certo numero di pagine è stato riprodotto tale e quale dalla storia del 2002. Sceneggiatura invece brillante, con una pag. 154 che evoca sapori antichi ...
Davvero divertente oltre che istruttivo Castelli quando parla di questa tigre di Martini (non la sapevo questa cosa), però intanto questa tecnica la usa ben due volte, a pag. 105 e 117 !
Devescovi a me è sempre piaciuto, che si rifaccia allo stile di Alessandrini per me è più un pregio che un difetto. In leggero calo rispetto all' avventura precedente, ma tutto sommato le tavole accostate tra loro non stonano.
P.S Credo di avere trovato un errore nella frase di O' Hara a pag. 86 che dovrebbe essere "Ora, se teneva tanto a
non fare scoprire ..."
COPERTINA:
5 (Veramente insensata !)
TITOLO:
5 (Sarebbe più appropriato "L' ombra di Edi")
SOGGETTO:
5SCENEGGIATURA:
7DISEGNI:
6,5COMPONENTE MYSTERIOSA:
6RUBRICHE:
7