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| CITAZIONE (uswzb @ 22/11/2013, 15:38) Quel primo Mystère aveva, tra l'altro, un atteggiamento piuttosto macho che poi ha perduto invecchiando-evolvendosi. Personalmente ritengo che il momento di svolta sia stato "I giorni dell'incubo" e quella crisi di compleanno (la sua stessa morte veniva poi tragicamente "recitata" dal BVZM-Clochard). Da quell'albo prendiamo coscienza di un'eroe che invecchia, di un mondo familiare che si scopre preziosissismo (Diana acquista una sua dimensione).
Con tutto questo voglio dire che questo Martin Mystère anni trenta mi sembra, in qualche modo, un ironico ritorno all'inizio: un riscoprire le poche origini;) Dimenticavo di dire che sono d'accordo: il Martin Mystère di Castelli è Martin Mystère, a prescindere dal contesto narrativo e dalla continuità, perchè si tratta della creatura di Castelli, il quale di conseguenza la capisce e può scriverla in qualunque modo, senza mai snaturarla. Anzi, proprio perchè è una sua creatura, ciò che scrive Castelli risulta essere comunque un'espansione, un approfondimento e un'analisi del personaggio. Non so se rendo l'idea, ma per me si tratta del vero Martin Mystère perchè rappresentato in un'opera che viene da una mente che negli anni ci ha sempre regalato riflessioni tutt'altro che banali sul personaggio, raccontandole sempre con grande maestria: ciò che Castelli reputa interessante e degno di essere raccontato, è anche ciò che definisce il concetto stesso di MM (curioso per eccellenza!). |
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