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| Il mio giudizio vira sul Discreto. Quello dei 36 Giusti occulti è un tema che sono anni che mi ronza nelle orecchie, e finalmente ho potuto approfondirlo in tutte le sue sfaccettature. Trattato abbastanza bene e la storia me la sono davvero goduta. Ma gli ottimi li destino solo ai Martin seriosi, dove il personaggio vive le crisi realisticamente, e non in modo parodiesco (miei gusti degli ultimi anni). Ho visto anche un momento di “defiance” nella sceneggiatura finale. Ad un certo punto le pagine erano troppo poche, e Recagno doveva inventarsi in fretta una valida scappatoia che permettesse in 2 tavole, senza indagini e intuizioni, di portare Martin direttamente nel covo segreto degli avversari: ed infatti, la fusione con l'anima della defunta emissaria l’ho trovata “debolissima”. Sbagliato anche far comunicare la spia Jappo con una banalissima radio (parliamo di Agarthiani, ragazzi). Anche questo Kut Humi quasi umano, che di colpo sembrava aver perso tutta la propria onniscienza… Invece il finale mi riconcilia e attenua le critiche precedenti. Perché restituisce un Kut Humi “Superiore” che, fin dall’inizio, dimostra che la sapeva più lunga di quanto facesse credere. Ma anche il riferimento alla sua storia passata che l’ingenuo discepolo non ha colto. Ma con la testa sto già al “Superflare” del prossimo albo. Uno dei temi che più mi affascinano da quando ho visto “Segnali dal futuro”. Tanta roba! Edited by SEMTEX - 16/10/2012, 00:18
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