Agarthi - Il Forum di Martin Mystère


Congiura nei cieli
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Congiura nei cieli, Martin Mystère n.322

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Professor Zoom
view post Posted on 23/8/2012, 11:28




Letta la storia. il voto è buono.
Detto questo devo fare alcune brevi riflessioni:
1) questo albo, volutamente o meno, si pone quasi in antitesi con la mini The Secret scitta dal bravo Di Bernardo ed edita nel 2011 dalla Star Comics. Senza andare nel particolare, anche lì si parlava di scie chimiche o della Sindrome di Morgellons (e di molto altro). Con la differenza che in quella mini tutte le teorie complottistiche considerate paiono essere "vere" o quantomeno "verosimili". Nella storia di MM invece le teorie considerate vengono smontate da Martin. Insomma, abbiamo una mini "complottista" contrapposta ad un albo "del CICAP" ;) . La breve distanza di tempo tra le due pubblicazioni mi va pensare che forse Recagno è stato incuriosito dall'argomento e lo abbia voluto analizzare dal suo punto di vista, però visti i tempi lunghi per le scenggiature Bonelli è anche possibile che si tratti di un caso;
2) Martin anti complottista? Mah! Martin è uno scienziato non scettico. Crede a quello che vede e non ha paraocchi che gli impediscono di accettare l'impossibile, inteso come non contemplabile dalla scienza/archeologia ufficiale. Ha le sue idee, sa che esistono diversi complotti e potentati nascosti nel mondo (Uomini in Nero, Illuminati, Giovanni e altro ancora, forse persino troppi) ma questo non gli impedisce certo di guardare con attenzione a tutti quei finti complotti che, come dice il capo degli UIN, servono proprio a nascondere quelli veri. E' anche un uomo, può sbagliare, può anche cadere in contraddizione (lo accetto nel momento che lo considero un uomo e non un super uomo), ma rimane nei valori base il Martin del Numero 1, invecchiato e meno avventuroso sicuramente, però tutt'altro che "divanista";
3) Gli UIN gli dicono che non gli ha mai dato reali problemi. Per me è un'emerita stupidaggine. Eccome se gliene ha dati, il che per me vuol dire che lo stanno prendendo in giro, che vogliono sminuirne il valore;
4) Cosa vuol dire cambiare in un fumetto seriale? Cambiare vuol dire di solito far prendere al personaggio direzioni nuove e in alcuni casi addirittura "senza ritorno". insomma cambiare radicalmente lo status quo. Da questo punto di vista le storie bonelliane questo lo fanno molto raramente (dovrei dire mai, ma forse in Nathan Never così non è). Se guardo a Zagor, Tex o MM i cambiamenti ci sono a volte stati, ma tutto sommato hano avuto un impatto minimo. Nel caso di Martin il matrimonio, la morte della fidanzata di Java, i cambiamenti di Sergey Orloff hanno mutato alcuni punti senza trasformarlo. Se guardiamo ad un personaggio che molto doveva a MM, cioé a Lazarus Ledd, lì sono avvenuti cambiamenti radicali, in una serie in cui una continuity serrata mostrava un personaggio nel qual lo status quo in effetti non esisteva.
Ma modificare Martin che vuole dire? Perdere le parti tradizionali, Java, Diana? Insomma innescare un evento traumatico che trasformi il personaggio o lo liberi da uan situazione ormai "legata"? E' un problema che negli USA affrontano spesso e che non hanno quasi mai problemi a risolvere con soluzioni sin troppo draconiane (la morte di Superman, Batman su una sedia a rotelle, il diavolo che "annulla" il matrimonio dell'Uomo Ragno, interi universi ricreati da entità cosmiche). In Italia, e alla Bonelli in particolare, mi pare improponibile. E poi ce ne sarebbe davvero bisogno?
Tuttavia questo pippone (del quel sin d'ora mi scuso) è dovuto ad una frase che ho letto in qustia discussione, quando si diceva che Martin avrebbe dovuto/potuto divulgare l'esistenza degli UIN. Facendolo cambieremmo davvero in modo radicale non solo il fumetto ma anche il mondo di Martin. Un mondo conscio dell'esistenza degli UIN, ed a cascata conscio dell'esisteza di alieni, di maghi, di licantropi e così via sarebbe del tutto diverso da quello nel quale si muove Martin e che deve essere, per rendere le sue storie verosimili, il più possibile simile a quello reale. Insomma, se cambiamo troppo cambiamo anche il personaggio stravolgendone le caratteristiche di base, se lo facciamo poco lo facciamo soltanto invecchiare e nulla più.
Pare un lavoro facile scrivere di queste storie, no?
Ciao Ciao :)
 
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view post Posted on 23/8/2012, 18:27
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Il Dybbuk

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CITAZIONE (Professor Zoom @ 23/8/2012, 12:28) 
Tuttavia questo pippone (del quel sin d'ora mi scuso) è dovuto ad una frase che ho letto in qustia discussione, quando si diceva che Martin avrebbe dovuto/potuto divulgare l'esistenza degli UIN. Facendolo cambieremmo davvero in modo radicale non solo il fumetto ma anche il mondo di Martin. Un mondo conscio dell'esistenza degli UIN, ed a cascata conscio dell'esisteza di alieni, di maghi, di licantropi e così via sarebbe del tutto diverso da quello nel quale si muove Martin e che deve essere, per rendere le sue storie verosimili, il più possibile simile a quello reale. Insomma, se cambiamo troppo cambiamo anche il personaggio stravolgendone le caratteristiche di base, se lo facciamo poco lo facciamo soltanto invecchiare e nulla più.
Pare un lavoro facile scrivere di queste storie, no?
Ciao Ciao :)

Cambiamento non è sinonimo di snaturamento, partire da questo assunto è partire già snaturati.
Detto questo, l'avevo proposta io quella idea, ma non l'avevo intesa come un cambiamento drastico e definitivo: sono il primo a dire che gli Uomini in Nero non possono essere sconfitti, per tante ragioni che non sto ad elencare. E' possibile, però, ridimensionarli, ad esempio sfruttando la diatriba falchi/colombe che dura ormai dal '98.
Ma aldilà di tutto questo, vorrei un Martin che ci provasse, a "sconfiggere" (metto le virgolette) gli Uomini in Nero, almeno nella finzione del fumetto. Se poi eventuali suoi tentativi andassero a vuoto, beh pazienza, non cambierebbe nulla, anzi l'ho già messo in conto. Ma non vederlo nemmeno tentare, e da anni ormai, mi "rattrista" (di nuovo fra virgolette). Tutto qua :)
 
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Professor Zoom
view post Posted on 24/8/2012, 09:28




CITAZIONE (MaxBrody @ 23/8/2012, 19:27) 
CITAZIONE (Professor Zoom @ 23/8/2012, 12:28) 
Tuttavia questo pippone (del quel sin d'ora mi scuso) è dovuto ad una frase che ho letto in qustia discussione, quando si diceva che Martin avrebbe dovuto/potuto divulgare l'esistenza degli UIN. Facendolo cambieremmo davvero in modo radicale non solo il fumetto ma anche il mondo di Martin. Un mondo conscio dell'esistenza degli UIN, ed a cascata conscio dell'esisteza di alieni, di maghi, di licantropi e così via sarebbe del tutto diverso da quello nel quale si muove Martin e che deve essere, per rendere le sue storie verosimili, il più possibile simile a quello reale. Insomma, se cambiamo troppo cambiamo anche il personaggio stravolgendone le caratteristiche di base, se lo facciamo poco lo facciamo soltanto invecchiare e nulla più.
Pare un lavoro facile scrivere di queste storie, no?
Ciao Ciao :)

Cambiamento non è sinonimo di snaturamento, partire da questo assunto è partire già snaturati.
Detto questo, l'avevo proposta io quella idea, ma non l'avevo intesa come un cambiamento drastico e definitivo: sono il primo a dire che gli Uomini in Nero non possono essere sconfitti, per tante ragioni che non sto ad elencare. E' possibile, però, ridimensionarli, ad esempio sfruttando la diatriba falchi/colombe che dura ormai dal '98.
Ma aldilà di tutto questo, vorrei un Martin che ci provasse, a "sconfiggere" (metto le virgolette) gli Uomini in Nero, almeno nella finzione del fumetto. Se poi eventuali suoi tentativi andassero a vuoto, beh pazienza, non cambierebbe nulla, anzi l'ho già messo in conto. Ma non vederlo nemmeno tentare, e da anni ormai, mi "rattrista" (di nuovo fra virgolette). Tutto qua :)

Ma la mia non è una critica a questa idea, ci mancherebbe pure. Anche a me piacerebbe un Martin proattivo più che reattivo, ma esistono evidenti problemi che anche tu hai notato, e che probabilmente gli sceneggiatori considerano in parte insormontabili. Proviamo a giocare, facendo delle ipotesi.
Diciamo che abbiamo un Martin impegnato in una furibonda lotta agli UIN, intesa non più come difesa contro il loro agire contingente ma contro la loro organizzazione. A me sa molto di "Bondizzazione", Martin Mystere da solo contro la "Spectre" ;) , tanto bello quanto irrealistico, visto il personaggio e vista la relativa "verosimiglianza" della serie, quindi imamgino che nessuno tra noi a prenderebbe sul serio.
D'altronde Martin sa da anni che esiste un'Organizzazione che da anni lotta contro gli UIN, ossia Altrove, e con loro collabora costantemente.
Tutto sommato esiste sempre la possibilità che certe organizzazioni alla fine vengano sconfitte definitivamente (come diceva il povero Falcone) perché si tratta comunque di fenomeni umani e quindi destinati prima o poi ad esaurirsi. Una storyline che prevedesse una lotta finale tra Altrove e gli UIN con Martin protagonista sarebbe bella, persino definitiva, e potrebbe anche lasciare il mondo ignaro di questa guerra, evitando lo schock culturale dato dalla scoperta delle innumerevoli verità nascoste.
Ma è un'idea, diciamo una provocazione, e probabilmente irrealizzabile. L'idea di liberarsi di un buon cattivo per sempre è poco considerata dagli sceneggiatori. E li capisco, i buoni cattivi (o le buone organizzazioni) non crescono sotto i funghi.
Quindi l'alternativa sarebbe o l'ennesimo scontro "casuale" o uno sforzo reale di Martin che però sarebbe destinato ad una sconfitta, o al massimo ad un pareggio. Se ben scritta potrebbe divnire una saga intera molto stuzzicante.
Ciao Ciao :)
 
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ollymystère
view post Posted on 27/8/2012, 11:28




Sapevo che Morton prima o poi si suicidasse. è matto! Poi il cognome...
 
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Fumettomania
view post Posted on 27/8/2012, 14:46




Salve, sono nuovo in questo forum ma vorrei intervenire nella discussione in atto.
Dopo aver letto questo numero di MM posso esprimere che l'ho trovato interessante, ben disegnato e con tanti spunti quasi tutti già sviscerati in queste pagine virtuali.
Sono daccordo con l'analisi realizzata dal professor Zoom e capisco, nel contempo, Maxbrody, essendo un lettore di MM fino dal n.1.
Mario
 
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view post Posted on 27/8/2012, 19:53
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Vecchio Saggio

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Ottima storia, piacevolissima sorpresa.
Di Martin Mystère finora ho letto ahimé solo una manciata di storie (e in nessuna di queste erano mai comparsi gli Uomini in Nero, pensate), ciononostante è parsa strana anche a me la scena del dibattito televisivo nella quale di fatto perculava (a ragione) il complottista... Non mi è sembrato un atteggiamento naturale da BVZM, anche se nel contesto ci poteva stare. Curioso tra l'altro come Congiura dei cieli si ponga in modo diamettralmente opposto rispetto alla precedente di Morales, che era un complotto unico (come del resto quasi tutte le storie del bravo sceneggiatore).
 
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view post Posted on 28/8/2012, 21:35
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Druido

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Discutevo proprio con Franco la possibilità di un Martin Mystere che si erge a divulgatore di segreti. Zoom parlava di smascheramento dei MiB, ma potrebbe essere qualsiasi cosa, da Atlantide agli alieni.

Presupposto: Martin ha una prova, piccola, ma definitiva, che svela uno dei suddetti mysteri. Che fa? La divulga.

Cosa succederebbe?
Secondo Franco e alcuni dei lettori di cui sopra, la serie sarebbe stravolta.
Io invece, ricollegandomi a Hari Shaldon (quello di Asimov) sostengo che l'umanità ha un punto di pareggio e che avvenimenti "dirompenti" come lo svelamento di un mystero nel giro di pochi mesi esaurirebbero la spinta e l'umanità tornerebbe ad ignorarli.

Insomma, anche senza MiB gli uomini tenderebbero ad ignorare la conferenza di Martin. Ci sono quelli che già non gli credono, quelli che penserebbero a pubblicità di un suo libro, quelli che penserebbero ad una caduta di stile di un grande studioso, quelli che come sentono la parola "mystero" cambiano canale, quelli che ci crederebbero, ma essendo dei ciarlatani tenderebbero a rendere la notizia meno seria. E ai pochi che darebbero retta a Martin potrebbero pensare i MiB.
Ma nella mia teoria, il risultato sarebbe che NONOSTANTE le prove, lo status quo NON cambierebbe e la serie potrebbe continuare senza problemi come nulla fosse.

La prova? Java!
E' un uomo di Nehandertal, ma nessuno lo considera. Chi pensa che non sia vero, chi pensa che non esista, chi pensa a una battuta,... ma nessuno lo considera più da almeno 30 anni.
 
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view post Posted on 29/8/2012, 09:45
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CITAZIONE (myster jinx @ 28/8/2012, 22:35) 
Discutevo proprio con Franco la possibilità di un Martin Mystere che si erge a divulgatore di segreti. Zoom parlava di smascheramento dei MiB, ma potrebbe essere qualsiasi cosa, da Atlantide agli alieni.

Presupposto: Martin ha una prova, piccola, ma definitiva, che svela uno dei suddetti mysteri. Che fa? La divulga.

Cosa succederebbe?
Secondo Franco e alcuni dei lettori di cui sopra, la serie sarebbe stravolta.
Io invece, ricollegandomi a Hari Shaldon (quello di Asimov) sostengo che l'umanità ha un punto di pareggio e che avvenimenti "dirompenti" come lo svelamento di un mystero nel giro di pochi mesi esaurirebbero la spinta e l'umanità tornerebbe ad ignorarli.

Insomma, anche senza MiB gli uomini tenderebbero ad ignorare la conferenza di Martin. Ci sono quelli che già non gli credono, quelli che penserebbero a pubblicità di un suo libro, quelli che penserebbero ad una caduta di stile di un grande studioso, quelli che come sentono la parola "mystero" cambiano canale, quelli che ci crederebbero, ma essendo dei ciarlatani tenderebbero a rendere la notizia meno seria. E ai pochi che darebbero retta a Martin potrebbero pensare i MiB.
Ma nella mia teoria, il risultato sarebbe che NONOSTANTE le prove, lo status quo NON cambierebbe e la serie potrebbe continuare senza problemi come nulla fosse.

La prova? Java!
E' un uomo di Nehandertal, ma nessuno lo considera. Chi pensa che non sia vero, chi pensa che non esista, chi pensa a una battuta,... ma nessuno lo considera più da almeno 30 anni.

Beh considera che nella maggior parte dei casi nelle scuole si insegna quella che per gli specialisti di una materia era considerata la teoria corrente circa 50 anni fa.

Altra prova del fatto che, nella maggior parte degli esseri umani, c'è una sorta di impermeabilità alle novità e a al fatto di rielaborarle in modo cosciente in funzione della propria vita.
Se Martin arrivasse con le prove dell'esistenza di Atlantide, così come è intesa nel mondo mysteriano, porterebbe le prove della fallibilità della scienza e della tecnica, del fatto che le "umane sorti e progressive" che trascinano l'avanzare dell'umanità con la forza della civiltà materiale non esistono, ma che l'avanzamento morale dell'umanità avviene solo con lo sforzo personale dei singoli individui.
Java, d'altra parte, porta altrettanti ricordi negativi, il fatto di condividere il lebensraum con altre forme di vita, il non poterlo accettare, la facilità e la stupidità del genocidio. Ricordarlo come uomo di Neandertal porterebbe questi fatti spiacevoli, meglio percepirlo come il signor Java, tipo un po' strano ma a posto.
Per tutto questo non servono nemmeno gli Uomini in Nero, basta la pigrizia umana. Un po' come, ad esempio, la storia di Mussolini e dell' "alleato sbagliato".

Fine del momento riflessivo
 
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view post Posted on 13/9/2012, 22:36
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Ho riletto Nea Heliopolis e Welcome To Italy!

Lo dico qui perché, secondo me, il Martin "scettico" vero è quello di questi due albi: a parole, Martin dice che quelle delle Ley Lines sono tutte teorie balorde, non le sottoscrive e ne parla con distacco analitico, prendendone solo gli elementi pseudo-scientifici per farli combaciare col caso assurdo su cui sta indagando.
Però trova affascinanti (non credibili) queste teorie e, soprattutto, le *usa*. Sebbene non lo possa dimostrare, esse sono lo strumento per costruire l'unica spiegazione credibile per certi fatti che si verificano nella storia.
Secondo me, è così che si bilanciano bene il fantastico della serie e la razionalità del personaggio.
Inoltre, il Martin (e il Castelli) migliore non prede una teoria qualunque del primo mentecatto che passa per dire che è *vera esattamente così come è*: la rielabora, la reinventa, la migliora, mostrando una realtà che ne se discosta un po' o che è diversa ma dà quell'impressione. E' questa la bellezza della scoperta degli albi di MM.
 
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view post Posted on 24/9/2012, 16:30
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Vecchio Saggio

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Bene. Ultimamente i commenti alle storie erano laconici e superficiali, ma ora (finalmente!) ho letto ottime digressioni che (senza entrare nel merito) difendono bene i vari punti di vista. Bravi. Bravi tutti. Era molto tempo che non leggevo commenti di tale profondità, e mi complimento per l'impegno che avete profuso: fa piacere.
Detto questo, ho visto che la discussione si è allargata sull'Etica mysteriana, e sui vari aspetti psicologici e sociologici del nostro eroe. Ottimi inverventi, di nuovo complimenti.

Vorrei rientrare nel merito iniziale della questione, provando a definire meglio i contorni di ciò che volevo far notare, in particolare al punto 4 circa la deontologia di Martin conduttore televisivo.
CITAZIONE (Professor Zoom @ 23/8/2012, 12:28) 
2) Martin anti complottista? Mah! Martin è uno scienziato non scettico. Crede a quello che vede e non ha paraocchi che gli impediscono di accettare l'impossibile, inteso come non contemplabile dalla scienza/archeologia ufficiale. Ha le sue idee, sa che esistono diversi complotti e potentati nascosti nel mondo (Uomini in Nero, Illuminati, Giovanni e altro ancora, forse persino troppi) ma questo non gli impedisce certo di guardare con attenzione a tutti quei finti complotti che, come dice il capo degli UIN, servono proprio a nascondere quelli veri. E' anche un uomo, può sbagliare, può anche cadere in contraddizione (lo accetto nel momento che lo considero un uomo e non un super uomo), ma rimane nei valori base il Martin del Numero 1, invecchiato e meno avventuroso sicuramente, però tutt'altro che "divanista";

il Martin del n.1 dici? E allora ricordiamo come era, il Martin del 1982.
Confrontate il dibattito contro Holz con (ad esempio) l'intervista a Judy O'Donnell (nel romanzo "l'occhio sinistro di Rama" RR10 pag.125) in cui il trentanovenne professore, oltre ad assecondare la tesi del testimone, fornisce anche una definizione assiomatica di murchdana! Altro che scettico! Quel Mystere del 1982 era un eretico! Insomma: dalle stelle alle stalle.
Il problema non è dar ragione o torto ad Holz (come osserva l'amico utente Sergej). Il fatto è che Martin si pone già prevenuto nei suoi confronti. Non gli concede appello, come ha fatto nei confronti di tanti millantatori in passato, che poi spesso si sono rivelati nel giusto (in senso mysteriano ovviamente). Una volta aveva un atteggiamento aperto, l'opposto di questo albo. Credo che questo appaia chiaro a tutti i lettori, no?
Leggo che anche l'amico Franco ha già rilevato ed esaminato questa involuzione. Su un punto però non sono d'accordo: non può essere giudicato un atteggiamento passivo, IMHO. Anzi, di solito è un settantenne fin troppo arzillo per la sua età, e pieno di iniziativa. Ovviamente è la mia fallibile opinione, ma, senza giudicare se faccia bene o faccia male, l'atteggiamento di Martin in questa intervista del 2012 è basato sui PREGIUDIZI. Questo è indiscutibile, credo. Egli non era così, anzi si è sempre definito uno che non scarta nulla a priori.

Per quanto riguarda la reticenza a denunciare l'esistenza degli UiN, non c'è nulla da obiettare. È una delle contraddizioni su cui si "fonda" la Serie (e di conseguenza si sospende l'incredulità per convenzione), e in questo convengo con i gustosi corollari fatti da Franco IlReRosso. Del resto, se essi sono (per definizione) ovunque, avranno verosimilmente prevenuto ogni tentativo di Martin di organizzare la divulgazione della loro esistenza (pensate ad esempio a mister Blackman, uno dei principali azionisti della ABC TV).
 
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Docteur Mystère
view post Posted on 24/9/2012, 18:03




Come ho già detto sono un vero e proprio lettore di MM da giugno quando ho iniziato a leggere le storie classiche! Ora sono arrivato all'86 (stavo per leggere Il Castello degli Orrori). Ho detto da subito che il comportamento di Martin in questo numero mi sembra fedele al suo personaggio e ripeto la frase che ho già scritto in precedenza: Per Martin tutto è falso e tutto è vero fino a prova contraria! Con questa affermazione intendo dire che Martin diventa scettico quando il complottista inizia a ripetere le stesse affermazioni senza parlare di prove concrete e ad accusare Martin di essere "uno di loro". Martin è un uomo democratico sia idealmente che politicamente (come detto da Castelli) e non può accettare quell'urlare ed accusare senza prove concrete che ostacolano un confronto democratico. Fuggire le domande usando slogan, insulti (o Vaffa....) indica la pochezza di argomenti a favore di una propria tesi e la fuga dallo studio dopo l'urlata è la prova che in un dibattito non si sarebbe più in grado di difendersi! Martin non parla di Atlantide e Mu in pubblico se non come ipotesi quando ha visto prove inequivocabili ma che sa di aver perso. Se Holz avesse parlato con calma e utilizzando teorie e prove migliori la trasmissione si sarebbe svolta in modo diverso. Ecco perché ho votato capolavoro e ringrazio ancora Recagno.
Ah, ovviamente IMHO.
 
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Sergej Orloff
view post Posted on 25/9/2012, 10:12




@ Aldous: secondo il mio parere, nel tuo ragionamento tu passi subito e troppo rapidamente dal particolare al generale, lasciando intendere che, siccome Martin in un singolo albo si comporta da scettico, allora è automaticamente diventato uno scettico a priori che rinnega se stesso e che rifiuta tutto ciò che va al di fuori della norma. Io non credo che basti un solo albo per dare questo giudizio e preferisco anzi considerare il contesto in cui si colloca lo scetticismo di Martin: Holtz si limita ad urlare che ha ragione e ad accusare Martin di essere un servo del sistema, senza fornire nè prove nè tantomento un ragionamento degno di questo nome; in passato, Martin si è sì trovato di fronte a persone che gli offrivano delle teorie "fuori del comune", ma che, quantomeno, consistevano in un insieme di ragionamenti che potevano stimolarlo a riflettere ed a riprendere l'argomento da nuovi punti di vista... insomma, ben altra cosa rispetto al "nulla" offerto da Holtz. Inoltre, va sottolineato che Holtz per primo si pone con un atteggiamento che chiude anziché invitare al confronto, facendosi portatore di una verità che gli altri possono solo accettare senza poterla mettere in discussione e, se ci pensi, sin dall'inizio della serie Martin si è sempre scagliato contro i portavoce delle verità precostituite. Almeno, io la vedo così e ribadisco il mio giudizio positivo sia sull'albo che sulla caratterizzazione di Martin nell'albo.
 
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Carlo Recagno
view post Posted on 25/9/2012, 10:27




Mi associo ad Aldous nell'esprimere soddisfazione per il dibattito che ha generato quest'albo, e quindi per l'interesse che ha suscitato. E spezzo una lancia a proposito della deontologia professionale di Martin Mystère:

CITAZIONE (Aldous @ 24/9/2012, 17:30) 
l'atteggiamento di Martin in questa intervista del 2012 è basato sui PREGIUDIZI.

No, è basato sulle PROVE DOCUMENTALI. Prima di ogni trasmissione, Martin si informa, studia l'argomento, e sulla base del materiale a disposizione verifica ciò che è vero (nel senso di accertato), cio' che è falso (in quanto contraddetto dai fatti) e cio' che semplicemente non è dimostrato (per mancanza di prove o per impossibilità).

CITAZIONE
Egli non era così, anzi si è sempre definito uno che non scarta nulla a priori.

E continua a esserlo. Martin non scarta nulla a priori, ma a posteriori sì.
 
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view post Posted on 28/9/2012, 10:29
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Vecchio Saggio

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CITAZIONE (Carlo Recagno @ 25/9/2012, 11:27) 
CITAZIONE (Aldous @ 24/9/2012, 17:30) 
l'atteggiamento di Martin in questa intervista del 2012 è basato sui PREGIUDIZI.

No, è basato sulle PROVE DOCUMENTALI. Prima di ogni trasmissione, Martin si informa, studia l'argomento, e sulla base del materiale a disposizione verifica ciò che è vero (nel senso di accertato), cio' che è falso (in quanto contraddetto dai fatti) e cio' che semplicemente non è dimostrato (per mancanza di prove o per impossibilità).

perfetto. "Prove documentali".
Se mi permetti, ti porto altri due esempi dal Romanzo "l'Occhio sinistro di Rama":

Era il febbraio 1982

- a pag.112 Martin dice a Travis e O'Donnell (due poliziotti appena conosciuti e che potrebbero deriderlo poi in pubblico): "So di non potervene dare le prove, ma armi di questo genere esistono". Non solo! Martin definisce bene che il suo murchdana ha diecimila anni.

- Altro esempio a pag.204: nonostante non avesse prove, Martin sentenzia che il Vimana esisteva veramente.

- a pag.281 mostra il proprio murchdana a 15 poliziotti.
 
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view post Posted on 28/9/2012, 10:34

Giovane Curioso

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ma Aldous, lui dice che non può darne le prove solo perché non le ha concretamente in mano, ma ha assistito in prima persona a cose, ha parlato con persone e ha visto luoghi che gli hanno dato la certezza documentata di ciò che sostiene!
 
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