CITAZIONE (Carlo Recagno @ 17/8/2012, 20:39)
CITAZIONE
negli anni '90 si poneva dubbi su ogni governo o politico che gli passava davanti,
E lo fa ancora
Fra sé e sé, probabilmente. Una volta si incazzava addirittura, ora ho l'impressione che si sia convinto di non potere fare nulla e, rassegnato, si sia chiuso nel suo mondo fatto di dime novels, non avendo più voglia di affrontare la realtà (e questo, in effetti, è un atteggiamento più infatile che adulto).
CITAZIONE (Carlo Recagno @ 17/8/2012, 20:39)
Perchè si è documentato e non le ha trovate. Il che non significa effettivamente che le prove non esistano. Se mai verranno scoperte, Martin non avra' nessun problema a cambiare idea.
Quanto allo sbeffeggiamento, non è la prima volta che Martin parla con sarcasmo dei complottisti (per esempio, nello speciale n. 20. "Il mago della pioggia"). I complottisti in genere sostengono a oltranza affermazioni straordinarie senza averne le prove (e anche in faccia a prove che li smentiscono); se Martin si comportasse così, si meriterebbe anche lui di essere sbeffeggiato.
Beh, nel n.1 parla della sua teoria con Diana, mentre in pubblico (giustamente) ci va cauto. E' stato tacciato anche lui di complottismo, ed è questo il punto che sottolineo: umanamente dovrebbe 'capire' il complottista, anche a costo di movimentare la discussione, ma non sfotterlo sottilmente come fa in trasmissione. Perlomeno per come la vedo io. Detto ciò, non discuto e non giudico Martin, che so essere in buona fede. Non lo giudico nemmeno per essere rassegnato (vedi sopra). Sto solo cercando di delinearne il carattere.
Si sarà capito che io preferisco un Martin "settantottino", controculturale (come si dice nella prefazione della raccolta del Corriere di due anni fa), anche a costo di vederlo sostenere o non combattere teorie apparentemente assurde. Ma so che quello che preferisco io conta poco.
CITAZIONE (GGP @ 17/8/2012, 20:17)
Non so, forse ci mancano un po' di elementi. Per un bel po' di tempo il mystero è stato assente (o quasi) dalle pagine del BVZM, quel mystero attuale e quotidiano, anche se non sotto gli occhi di tutti, nascosto magari da calciatori e veline, che avevamo imparato a conoscere e amare. Negli ultimi due numeri, indiscutibilmente, c'è. Legato all'attualità, fra crisi e inquinamento, fra televisioni e uomini in nero, c'è.
Non so, inizialmente ho provato un po' di fastidio anch'io nel vedere Martin schierato dal lato dell'ufficialità, non vederlo cercare il mystero, ma poi ho riflettuto con lui, e mi trovo d'accordo.
Starò invecchiando anch'io? (Vedi anche i discorsi Nathan Never - Serra nel forum apposito, per chi sa).
Non so, Max, tu dici che Martin aveva creduto ad Atlantide senza prove. Non credo, le prove archeologiche, e anche geologiche c'erano, bastava leggere i dati in maniera un po' diversa, leggere Platone, vedere fonti egizie. Prove ne aveva, le aveva raccolte in giro per il mondo.
Eppure la scienza "ufficiale" dice che Atlantide è un mito, forse è qui il discrimine. Martin non deve semplicemente opporsi alla scienza ufficiale, deve essere uno scienziato, provare e verificare, sulle scie chimiche lo fa, e la conclusione a cui giunge è diversa da quella dei complottisti e da quella ufficiale.
Non c'è il paradosso di Umberto Eco per cui esistono solo i positivisti e i diabolici, grazie al cielo la realtà è diversa. Non esistono solo la realtà e solo la fantasia, il mondo in cui viviamo è una strana mistura dei due. A volte "quello che insegnano a scuola" è una cagata pazzesca, a volte è solo uno dei mondi possibili, a volte è stranamente vero.
Sono d'accordo su tutto. Non mi sono spiegato benissimo, anche perchè nell'articolo linkato da IlReRosso il mio discorso (scritto prima del divampare di questa discussione) è più articolato e collega varie sensazioni degli ultimi tempi, oltre che argomenti diversi fra loro.
Io personalmente non credo in nulla, il nulla più assoluto. Le uniche due cose di cui sono convinto (per sperimentazione anche fisica) sono la facilità con cui ognuno può arrivare a commettere ingiustizie (uso questa parola per semplificare) e la necessità di ciascuno di dover impiegare il tempo in qualche maniera, cosa che è facilmente possibile attraverso la finzione (di qualunque tipo, dall'opera di fiction alla manipolazione politica).
La mia non è questione personale, però: nell'articolo ho scritto che Martin non è un sant'uomo, è un uomo contraddittorio, ma senza giudicarlo, ciascuno ha le sue contraddizioni.
Il punto è che Martin è anche un fumetto, un fumetto che è sempre stato in bilico fra verosimiglianza e fantasia sfrenata. Da qualche tempo a questa parte, la prima prevale sulla seconda (e sono convinto che per un fumetto, Bonelli per di più, questo equivalga ad un suicidio editoriale).
Comunque, per sintetizzare: fra il non credere ad ogni cosa e il dare la caccia ai truffatori c'è una bella differenza. I truffatori ci sono sempre stati e sempre ci saranno, preferisco concedermi la possibilità di avere la possibilità (sic!) di sognare.