CITAZIONE (SEMTEX @ 13/9/2012, 19:40)
Ma come...nemmeno quelle ambientate a Praga col Teatro dei passi perduti, Nikolaus, gli Spock, la boblioteca polverosa, Malà stana...?
Il doppio 15/16 suk blues maledetto??
Comunque migliora crescendo....
No, no, mi sono piaciuti tutti! E in tutti ho trovato qualcosa da ridire.
In generale non mi piacciono i dialoghi in stile Zagor, che vanno bene su Zagor che è ambientato nel passato, ma nel 2000 chi è dice "attento a te, uomo!"?
A parte questo, alcuni numeri sono affascinanti (il n.5 con l'esordio di Caleb, o l'8 col Dybbuk), altri lanciano un bel messaggio (la storia sulla guerra disegnata da Casini,
dove non ci sono mostri e vampiri perchè i mostri sono i guerrafondai
, o i primi due numeri). Le storie con i mostri che fanno "rrruaarggh", invece, non sono il mio genere. O meglio, per quelle cose Dampyr mi sembra sorpassato. Sto scoprendo Hellboy, che fa più o meno le stesse cose, ma in maniera più spigliata. Stesso discorso per la storia blues: c'è una puntata di Supernatural simile che mi è piaciuta di più (è però vero che Dampyr è arrivato prima). Insomma, per essere un fumetto moderno e cool è un po' troppo bonelliano, troppo legnoso. Ma lo dicevo anche di Magico Vento al n.15, e non ho mai preso cantonata più grande
. Sono sicuro che migliora col tempo, come tutte le opere seriali. Già la doppia del Transilvanian Express è una gran bella storia. Troppo: mi ha saziato e mi ha fatto passare la voglia di proseguire, come se con quella storia la serie mi avesse già detto tutto quella che aveva da dire.
Mah, prima o poi continuerò. Più che altro mi interessano alcuni singoli numeri recenti, ad es. quelli italiani o la saga del n.100, però leggere la serie a salti non mi va. Magari a Natale, se avrò tempo, andrò un po' avanti.
CITAZIONE (SEMTEX @ 13/9/2012, 19:40)
P.S
In continuity con "L'eredità dei Teutoni"?
In teoria
la "civiltà perduta" che ha creato l'arma micidiale è Atlantide. In pratica è una civiltà perduta generica, ma con Atlantide si fa prima e non si cozza con la continuity bonelliana.