Magico Vento |
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| Questa è sicuramente una delle storie più strane e "assurde" del personaggio (infatti, da tradizione degli almanacchi, è presentata dallo stesso Martin all'inizio come un racconto immaginario), ma comunque spassosissima (vedi, ad esempio, l'alieno che sceglie i nomi terrestri da affibbiarsi), divertente e riuscita. D'altronde Castelli in questo periodo (e non solo) è in un vero stato di grazia. Nonostante l'apparente leggerezza di varie situazioni (come il modo grottesco con cui sono presentati gli alieni) e della storia nel complesso, in fondo c'è anche un tema e una critica sociale importante come quella sulla speculazione edilizia. Castelli riesce sempre a trovare uno spunto nuovo e originale per ogni sua storia, e in questo caso anche, come dimostra l'inedita situazione che deve affrontare Martin all'inizio della storia: lo sfratto dalla sua storica casa in Washington Mews. Da qui comincia un racconto ironico ma geniale, compreso il suo finale: chi poteva mai immaginarsi, all'uscita di questa storia, che Donald Trump sarebbe diventato presidente? Anche qui, seppur non esplicita, ho notato una certa dose di "preveggenza" e avanguardismo in Castelli, per il fatto di aver inserito un personaggio all'epoca relativamente poco noto rispetto ad ora. Buona la prova ai disegni di Crivello, imitatore piuttosto fedele dello stile di Alessandrini.
Storia: 8 Disegni: 8
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