G. Nevio |
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| Bella storia. Nonostante non apprezzi certi toni allarmistici sulla questione climatica, è una storia densa, sintetica, suggestiva, ben sceneggiata e molto interessante. Soprattutto si riflette su quella che è la conseguenza più pericolosa dell'azione scriteriata dell'uomo sull'ambiente: l'alterazione di un equilibrio estremamente complesso e instabile, senza il quale non sarebbe potuta e non potrebbe esistere la vita umana. Interessante poi il finale, nel quale si sottolinea come determinati torti siano arginabili solo con ulteriori azioni gravi e pericolose, perché un equilibrio tanto precario è pressocché impossibile da recuperare pienamente e senza conseguenze. Passando ai difetti, il pretesto narrativo di esordio è povero, e per una volta anche la resa psicologica non è da Morales: temo sia colpa in entrambi i casi del poco spazio a disposizione. Ci sono comunque dei passaggi molto ben fatti, ad esempio Martin che crede Diana morta.
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