Una storia di Natale, Martin Mystere nn. 93-94

devo (ri)leggerla ancora.
Mi pare di ricordare però che questa storia abbia una sorta di continuazione nel n.270 Il gatto che sapeva leggere.
Mentre attendo una conferma/smentita a ciò, chiedo:
è una storia immaginaria o fa parte della continuity?

Capisco il tuo messaggio filosofico a prescindere dalla storia, però il soggetto del racconto verte proprio sulla vittoria dell'uomo sulla materia. Ed è in questa direzione che ora mi dirigerò. Seguimi.

1) Il grande Alfred sa trattare un tema spinoso (ma ricorrente nella serie e credo nella sua intera vita artistica come credo voglia sottolineare anche GGP) quale è l'invecchiamento senza mai sfociare nel ridicolo o nell'esagerazione. Anzi direi che imbastisce un canovaccio in tutto e per tutto verosimile. Anche i collegamenti della trama rispettano i canoni di un giallo plausibile. Ne sono esempi le difficoltà di un neonato di muoversi e la febbre che credibilmente lo assale in seguito agli sforzi compiuti, il dialogo di Martin con l'infermiera del Bethlehem Orphanage, la ricostruzione degli avvenimenti che fa Carol, etc.
Insomma un autore così attento ai dettagli merita di essere il padre di un personaggio unico nel panorama fumettisco qual è il nostro eroe, un personaggio che per quanto viva esperienze di fantasia trova sempre (o quasi) il modo di apparire reale, a cominciare dalla sua precisa caratterizzazione anagrafica e geografica. Tale dogma dovrebbe farci sentire tutti in dovere di porci innazitutto la seguente domanda:
2) Come è riuscito Manny a ringiovanire? Dalla costruzione del racconto l'unica deduzione che riesco a fare è che abbia sviluppato una forza interiore tanto forte da permettergli di fermare (e addirittura invertire) il decadimento fisiologico delle proprie cellule. Come abbia fatto non ci è dato sapere, lo farà notare Daniele Calandra nella recensione al grandioso seguito. Ciò apre la strada (e quasi impone IMO) una terza storia esplicativa.

Prima però vediamo di mettere in ordine gli eventi:
3) Per ben tre anni Manny tiene la moglie all'oscuro di tutto. Non si può certo dire che siano una coppia modello. Di solito il coniuge è l'unico a conoscere i più reconditi segreti di uno scienziato. Ma il professor Gould non la pensa così. Ok, non essendo "culturalmente preparata" Carol non avrebbe capito.
4) Poi in ben due occasioni (pag.60 seconda vignetta e 64 ultima) chiarisce che della moglie non gli importava nulla. Questa costruzione mi porterebbe a pensare che il mutamento sia stato indotto dall'assunzione diretta di un qualche farmaco, ma tale evento non è mai stato "esplicitato" nel racconto.
5) Di sicuro è riuscito a confezionare il preparato di pag.64 che, al contrario, fa invecchiare improvvisamente una scimmia.


6) La risposta sarà sicuramente insita nel complicato trattato scientifico di pag.94. Per questi motivi essa costituisce l'impalcatura dell'intera finzione mysteriana riguardo le proprietà dei vari Immortali della serie. Ritengo perciò molto importante chiarirne l'ontologia.
7) In tale evoluzione, l'unico elemento certo, a quanto mi pare di capire, è il risultato che ha raggiunto Manny di privare le proprie cellule dell'informazione sull'invecchiamento.
8) Anche Martin si "rifiuta" di invecchiare inconsciamente a quanto asserisce nel suo lungo e antologico discorso con Diana. Non credo sia solo comico l'intento del BVZA nel ricostruire con le medesime parole la conversazione dei coniugi Gould. Il BVZM instaura in sè (chissà come) lo stesso mysterioso processo del collega, seppur in misura minore.
9) Non sono quindi le pillole di zio Paul ad aiutare Martin, o forse solo in parte.
10) A pag.77 il BVZM asserisce di trovarsi molto più a proprio agio con i giovani che con i coetanei, e fa un preciso riferimento a chi ha vent'anni meno. Forse con tale attestazione Castelli voleva "misurare" il ringiovanimento del protagonista? Mi piace pensarlo.
11) Da tenere in considerazione anche il probabile evento che i tipi come Babyface (pag.60) abbiano "inconsciamente" instaurato il processo anti-invecchiamento senza assumere alcun farmaco. Si complica il problema di spiegare "come" sia potuto accadere, se non facendo leva su forze nascoste insite nella natura umana, e che solo pochi riescono ad attivare.
12) Un'altra conseguenza è il rischio di raggiungere i fatidici 110 anni con conseguenti poteri ESP. Ciò apre un ulteriore scenario di deduzioni.
13) Da un punto di vista pseudo-scientifico la capacità di alcuni organismi monocellulari (pag.25 quarta vignetta) di sopravvivere 250 milioni di anni può fornire la base di partenza. Per quanto fantasioso sia, il grande Castelli sa pervadere l'intero racconto di un afflato razionalistico che mi ha sedotto, e mi fa ben sperare in virtù di quanto ho esposto al punto 1.
14) Il presentimento di Martin (pag.35 seconda vignetta) è dovuto ai suoi latenti poteri simil-ESP visti una volta sola (non ricordo quale albo) o ad altro (impulsi del terzo occhio, informazioni oniriche agarthiane...)?
15) il professor Gould aveva abbandonato una ricerca che stava procedendo a gonfie vele (pag.17 seconda vignetta). Quale?
16) Ad ogni modo mi pare poco verosimile che Manny non abbia informato nessuno delle proprie ricerche. Tutto questo per arrivare a supporre: Altrove non sa nulla?
17)
In effetti gli sviluppi si avranno solo per quanto riguarda Jinx, a quanto ricordo io, e rimangono gli interrogativi seguenti:
18) chi è il signor Hatchplot? Data la evidente somiglianza citata ma non espressa (per esiziali ragioni di copyright) e la lapalissiana caratterizzazione indagativa, dovrebbe essere un detective, e per giunta il migliore in assoluto del campo, semprechè questo campo sia quello investigativo.
19) La sua organizzazione ha raccolto ogni pensiero dei protagonisti. E come ha fatto???
20) È un Uomo in Nero?
21) Di cosa si occupa la Rockford Enterprises?
22) Che fine farà Richard?

soprattutto per la DOMANDONA FINALE:
23) In quale mondo va Manny dopo (cioè prima de) il punto zero? La vignetta spaziale di pag.76 ha un chiaro significato cosmico.
24) La risposta andrebbe data in relazione all'Orizzonte degli Eventi di Aldridge?
25) Quale luce vede a pag.75?

CA-PO-LA-VO-RO senza "se" e senza "ma"
voto 10

Bella storia di Castelli che tuttavia personalmente non includo tra i suoi capolavori. In ogni caso c'è sempre da lodare l'ecletticità e la fantasia del BVZA, capace di creare storie con spunti sempre nuovi, originali e innovativi, senza mai dare la sensazione di déjà vu, e con i soliti colpi di genio che lo rendono un unicum nel fumetto e nella letteratura mondiale.
Questo episodio, inoltre, sembra quasi concludere un trittico ideale di storie (insieme a Il cuore di Christopher e Caccia alla strega) dedicato non ai mysteri classici, ma a temi più psicologici e sociologici, come soprattutto la mente umana.
La storia è piuttosto semplice e scorrevole, e anche il fatto che il bambino trovato da Martin sia in realtà Manny si intuisce abbastanza subito, eppure il racconto riesce a tenere col fiato sospeso fino all'ottimo finale, che contiene la geniale spiegazione architettata da Castelli per giustificare il processo di ringiovanimento di Manny. Questa è ovviamente la parte migliore è più affascinante della storia. Memorabile la magnifica vignetta conclusiva, con il neonato nello spazio, dopo "il passaggio tra un mondo e un altro mondo".
Degno di nota anche il cameo iniziale e finale di Mister Jinx.
Buoni i disegni di Vercelli. La resa dell'espressività del neonato Manny è però a dir poco magistrale!
Di notevole bellezza la prima copertina, mentre la seconda è solo discreta.

Storia: 8
Disegni: 8

Non ci avevo fatto caso leggendo l'albo ma in effetti è così, l'idea era già stata accennata in quella storia.