Che dire di questa storia?
Più che mai un discorso di merito "mi è piaciuto/non mi è piaciuto" è assolutamente fuori luogo, ci sono troppi fatti, troppe cose, troppi enigmi lasciati là per le nostre elucubrazioni per poter dare un giudizio riduttivo.
Dico solo che trovo geniale il modo in cui Castelli riesce a non risolvere gli enigmi, creandone invece altri.
Ora, andiamo con le risposte, perchè qui ci vuole la guida
3) Qui entriamo in un bel groviglio: secondo varie tradizioni il graal (parlo di quello cristiano) nasce come pietra per poi diventare una coppa. Era infatti in origine uno splendido smeraldo che ornava la fronte di Lucifero e che si staccò da essa per cadere sulla terra, quando il demonio cadde sulla terra dopo essere stato sconfitto dall'arcangelo Michele. Questa pietra fu infine trovata e lavorata in modo da diventare la coppa che Gesù utilizzò nel corso dell'Ultima Cena e che Giuseppe d'Arimatea usò per raccogliere il sangue del Redentore.
Insomma, qui Castelli fa riferimento a tradizioni correnti, ma queste sembrano essere in disaccordo con la sistematizzazione dei 4 grandi esagoni. La soluzione che mi pare accettabile (dopo aver ricordato che la tradizione di Lucifero viene ricordata ne Le sette città d'oro) è che questa tradizione faccia riferimento all'estrema malleabilità degli esagoni originari, che sono in grado di assumere la forma desiderata dal loro scopritore.
6) Qui mi sento di quotare in pieno la ricostruzione di Sergey che mi sembra azzeccata. Di fatto Bernardo viene presentato come un "mezzo traditore" della religione universale di Agarthi, che privilegia scopi personali a quelli generali (è una condizione che si ritrova in parecchi iniziati di Agarthi, vedi ad esempio lo stesso Orloff, il che potrebbe farci riflettere a lungo sui metodi di iniziazione, ma penso che rimanderò la discussione fino all'analisi del secondo gigante)
11)Questa è una grandissima chicca del BVZA
13) Anch'io confermo la Madonna nera di Chartres
16-19) Qui entriamo di nuovo in contatto con i misteri di Agarthi. Hasan è quasi sicuramente un iniziato del centro primordiale, che poi sia anche un tipo losco non è in contraddizione con quanto abbiamo visto altrove nella serie.
20) In realtà la "pietra" di re Mida potrebbe essere, vista anche la localizzazione geografica, il graal di San Nicola. Però siamo sempre nel ginepraio di confusione pietre - coppe
28) Non possiamo dire che la scena sia realistica, di certo si tratta di una "morte simbolica" tipica di un'iniziazione, in particolare qui la simbologia usata da Castelli ricorda molto le scene di pesatura del cuore che vediamo raffigurate in molte tombe egizie. Credo, sempre per il discorso della duplicità della mistica agarthiana, che sia anche molto importante il fatto che Martin sia "spezzato in due", cosa che sembra essere la premessa necessaria per un ritorno alla condizione unitaria di perfezione (e dunque al recupero del graal), mi sembra che si possa definire uno schema di tesi - antitesi (spezzamento) - sintesi (rigenerazione e apertura di nuovi orizzonti)
31) Mi viene da chiedere a questo punto: è possibile che ognuno degli esagoni opriginari avesse una funzione specifica? Se si, sarebbe interessante scoprire quale sia la funzione di ognuno...
36) Diciamo che Martin ha avuto accesso completo all'Akaschi e al resoconto di come funziona il cosmo, un po' come succede a Foscolo e Einstein nell'ultimo SdA, ma, come loro, non è in grado di mantenere un ricordo preciso della cosa
Infine vi segnalo questo link sull'allineamento di pianeti del 1989:
http://www.andrebarbault.com/histoire_prevision_ita.htm