Gli Uomini in Nero, Martin Mystere n.1

Dopo tanto agognare ho finalmente avuto la possibilità di leggere il primo numero di Martin Mystère, che considero una delle serie più geniali della Bonelli.

Ovviamente mi sono avvicinato alla lettura consapevole di leggere un albo che ha la mia età (aprile 1982), quindi per forza di cose differente nella sensibilità attuale di un lettore di fumetti.

Per questo sono rimasto sorpreso quando (didascalie descrittive a parte) tutta questa abissale differenza non l’ho trovata.
Nonostante la prolissità sia il marchio di fabbrica del BVZM, Castelli scrive una sceneggiatura molto fluida.
Anche se, a mio modesto parere non proprio equilibrata. La prima parte scorre con i tempi giusti mentre la seconda si perde in un crescendo finale un po’ affrettato.

Molto convincente il primo Alessandrini, con un tratto più sporco e una rappresentazione grafica di Martin più robusta.

La copertina non c’entra nulla con la storia ma rappresenta una sorta di icona per la mitologia del BVZM.

In definitiva un buon numero introduttivo che, letto col senno di poi viene apprezzato di più, conoscendo la straordinaria evoluzione della serie.

caro Andrea, credo di poter esprimere profondo apprezzamento per la tua intensa logorrea a nome di tutti; se non è così fustigatemi pure.
Bene, detto ciò entro nel merito della tua gustosa ipotesi. Potrei sbagliarmi, ma, che io ricordi, gli Atlantidei non costituiscono alcuna "stirpe", nè in linea dinastica nè in senso genetico, conservatasi fino ai giorni nostri. Forse potremmo parlare di società segrete o associazioni che sono sopravvissute nei secoli e nei millenni. Di queste, vedrai, ce ne sono a iosa, e io mi meraviglio un po' che non abbiano collegamenti tra loro. Alcuni sembrano doppioni di altri, per non dire in contraddizione, ma non voglio anticiparti nulla affinchè tu gusti (e magari qualche risposta) i quesiti nei relativi topic (G3 - ciclo del countdown e molti altri albi). Se invece ne vuoi un sunto apri lo spoiler.

Esiste però, ad esempio (MM 121) il priorato di Sion, in linea con le tue supposizioni, per cui non mi meraviglierei che un giorno le tue tesi vedessero la luce, generando l'ennesima ridda di domande che già mi frullano nella testa.
4)
Nell'universo mysteriano la storia di Ulisse fu ispirata dalle gesta del personaggio che ho indicato nel precedente spoiler.
5)
osservo, con gusto, che questa è la medesima (e storica) strategia che, molti secoli dopo, gli Asburgo useranno in Europa, ad esempio.
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Bene. Stimolato dal supplemento al n.320 (Doc Robinson), fedele all'originale (che non possiedo ) più del TUTTO MM (su cui compio la disamina), eccomi nell'esecrabile intento di fare domande sul n.1.
Al puro fine di far inorridire Semtex, rivelo di aver usato l'evidenziatore anche qui. È pur vero che anche l'albo-ristampa è ormai divenuto introvabile...
I confronti tra MM e TMM hanno già individuato i nodi cruciali. Ecco qui quello della lista e qui quello di UBC.

Un Doc... Robinson!
6)
Veramente l'unica battuta di Diana circa il PC è quella sull'aggeggio ed è rimasta uguale. Sono le risposte di Martin a cambiare.
7)
Ritengo che il manoscritto di IBN BATTUTA costituisca verità mysteriana, quindi sostituirei tale parola al tuo "ipoteticamente".
Dopo aver applaudito alla conoscenza che Martin ha delle lingue (pure l'Arabo antico! Pag.48) vediamo cosa rivela questo basilare testo.
8) Secondo tale testo, le piramidi d'Egitto furono edificate per nascondervi i tesori dell'antica scienza (pag.49 seconda v.). Dallo special n.3 sappiamo che
9) Nella Storia mysteriana, quindi, le piramidi di Giza furono costruite prima del Diluvio. Chi fu il re che la fece edificare? Quale "segno" lo spaventò?
10) La terza vignetta di pag.50, a quanto pare, forse, ci fornisce il suo nome: SAID-IBN SARID. Ma la prima piramide non credo fosse a Giza.
11) Il luogo segreto usato da Teoda era Luxor. Quali Savi parlarono con Ibn Battuta? Discendenti atlantidei (magari qui potrebbe inserirsi la tesi di Andrea), depositari del Sapere di una Setta millenaria, o semplici lettori di testi occulti?
12) Altra constatazione importante che non deve passare in secondo piano è che nel 14° secolo vi erano illuminati i quali conoscevano tutta la storia di Atlantide. Essi mostrarono e tradussero per il viaggiatore Ibn Battuta alcuni volumi stampati diecimila anni prima, spiegandogli per giunta le varie tecnologie. Al quanto sembra, poi, Ibn non era in grado di capirle scientificamente. Fosse stato Leonardo le avrebbe descritte con approccio molto più didascalico.
13) Tra le varie meraviglie il viaggiatore islamico apprese il motivo per cui il fuoco e l'acqua avevano distrutto la terra, e cioè l'eziologia della catastrofe del 8512 a.C. per cui ora Poseidonia giace in fondo al mare. In questa collazione sarebbe dovuta rientrare l'arma di fine millennio, e diverse altre cose, ma soprattutto la conoscenza etica di quella civiltà. Eppure Ibn Battuta è stato troppo ermetico. È strano.
14) Forse la spiegazione risiede nel fatto che quello è solo una parte del manoscritto. Siete sussultati? In MM 222 (pag.11) vediamo che Morel ruba un tomo intero, già rilegato. A Martin poi spedirà solo pochi fogli sciolti (TMM 1 pag.46) indicandoli sommariamente come "il manoscritto" (pag.4 e 48). Che fine ha fatto il resto del libro?
15) Ibn Battuta giurò di non divulgare tali segreti (pag.53 terza v.). Scusate, ma non capisco. A quale scopo, allora, i savi di Luxor glieli rivelarono?
16) Fu forse iniziato ad un culto segreto?
17) Egli mise per iscritto (pag.76) persino quali pietre bisogna spostare nel tempio occulto della Valle dei Re. Con quale finalità?
18) In quali mani sicure affidò la propria relazione?
19) Lo scriba che gli eseguì la pianta lo aveva accompagnato in questo viaggio?

20) L'ipotesi che fa Martin nell'ultima vignetta di pag.52 non è degna di un professore, IMO, per giunta specializzato all'Istituto Belle Arti di Firenze. La Storia dell'Arte ci insegna che nel giro di poche generazioni le forme artistiche sovente mutano radicalmente. Pensate ad esempio dal Rinascimento al Barocco. Nell'ultima vignetta di pag.40 il nostro archeologo accomuna l'origine delle sculture iperrealistiche con i bronzi di Riace, ovvero dell'arte previgente all' 8512 a.C. con la scuola ellenistica. A parte la profana e discutibile osservazione che la forma più adatta ad una civiltà sull'orlo del collasso etico e sociale sarebbe il decadentismo; su quale base culturale egli pensa una cosa del genere? In qual frangente si atteggia a ragionare come un docente. Non dovrebbe dir ciò. E ritiene addirittura che facciano parte di una stessa "serie", sebbene separate da 8 millenni di storia e preistoria!
21) In pratica il dotto archeologo ipotizza una società statica che perpetua tale immutabile tecnica artistica per 80 secoli. Mi pare insostenibile qualsiasi teoria a riguardo.
22) A detrimento del punto 20, quand'era sottacqua (pag.24 prima vignetta) aveva osservato che i Greci difficilmente rappresentavano animali in modo così fedele.
23) Forse il soggetto stabilische che, nel mondo mysteriano, a Riace furono trovate due statue atlantidee?
24) Al quanto pare, la civiltà atlantidea delle Azzorre realizzava sculture con tecnica iperrealistica (pag.23). Nell'originale (pag.87) veniva usata la parola semplice: "realistica". Perchè è stato aggiunto l'IPER?
25) L'unica cosa chiara è lo scopo degli Atlantidei: il realismo servì (o meglio fu lo strumento) per perpetuarne la memoria (pag.41).
26) Dopo tutta questa erudita dissertazione,
entra la fidanzata (pag.43) e la chiama stupida teoria. Meno male che è, come hai osservato, innamorata!
27) Questo è il primo di tanti albi in cui conosciamo l'incorruttibilità e l'eterna conservazione della misteriosa energia sfruttata dagli Atlantidei. Ne parlo perchè il BVZA si è preoccupato (pag.82) di giustificare l'efficienza del meccanismo della palla, grazie all'indeperibilità della pietra. Ma le scosse che uccidono Stark, da dove provengono? Da una fonte di energia conservatasi per oltre diecimila anni. Forse un derivato del Vril? I lampi azzurrognoli dovrebbero piuttosto denotarne la matrice muviana. Sbaglio?
28) Ricordo anche che in sottile polvere biancastra o roba del genere si ridurranno diversi altri personaggi. Ma questo potrebbe essere tranquillamente un caso.
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Il passato di MARTIN
29) Nell'ultima vignetta di pag.42 Diana attesta che PRIMA dell'aprile 1982 il nostro amato archeologo sia già stato da Machu Picchu all'Isola di Pasqua, da Stonehenge a Lochness.
30) Fin da pag.35 Martin viene sempre disegnato con un triangolino in fronte. Solo a pag.74 gli scompare.
31) Ricordo di aver letto teorie di dotti lettori (forse di Mario Oduarpa) che ipotizzavano una origine anagrafica atlantidea per Martin. Se qualcuno trova il messaggio in lista, è bravo.
32) Nella quinta vignetta di pag.44 Martin nasconde un diario alla vista di Diana. Cosa vi è scritto? Il nostro cibernetico fu forse così tonto da avervi annotato le proprie fedifraghe esperienze sessuali?
33) Di non scarsa rilevanza è la precoce rivendicazione matrimoniale della ventitreenne Diana per qualcosa di più (pag.45 prima v.). Addirittura già nel 1982 si perdevano nel tempo.
34) All'uopo ricordiamo che i due si conobbero nel 1977 e fidanzarono nel 1979.
35) Diana forse esagera un po' a pag.43: "ci conosciamo da anni", dice. Eppure, questa è una frase che nell'originale non c'era! Anzi, è stata cancellata la sua sudditanza psicologica al maturo professore: "ho letto tutto i tuoi libri". Come mai Castelli? Scegliesti, nella ristampa, di renderla un po' più ignorante? O meno sottomessa?
36)
La scoperta del porto atlantideo viene effettuata da Java sulla base del proprio istinto. Come sapremo, egli si basa su un olfatto ultrasviluppato. Qui, sott'acqua non può annusare niente con la maschera, per cui, invece, viene presentato come un "sesto" senso, quasi un potere ESP (che non possiede, mi pare) sebbene segua una traccia (pag.17). Che genere di traccia?
37) Siamo d'accordo sulla forza erculea di Java, ma nemmeno un elefante può staccare una grata di ferro con una sola zampa (pag.69 quarta v.).
38) Padre Kastron esordisce a pag.58 dicendo: "non potete neppure immaginare quali segreti si celino tra queste mura!" Perchè diamine stuzzica così il nostro archeologo? Voleva incuriosirlo. No, anzi. Mah.
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Maria Foteynos
39) Il compito di Maria Foteynos era usare la professionalità di Martin per arrivare alla stanza segreta e poi sbarazzarsene. Bene. Come mai Sergej Orloff abdicò all'immenso e irrinunciabile piacere di uccidere il rivale con le proprie mani?
40) A pag.84 Maria ritiene di essere sola con Martin e Java. Per quale incomprensibile motivo non vuole pronunciare il nome del suo padrone?
41) Come fece Orloff a venire a conoscenza delle scoperte di Morel?
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Uomini in Nero
42) Come ha fatto Stark a intuire che Martin in quel momento, proprio lì, aveva appena scoperto i tesori sommersi? L'unica spiegazione che riesco a trovare è che... lo sapesse già. Ma in tal caso non si spiega perchè non li avesse fatti distruggere precedentemente. Avete una deduzione migliore?
43) Potrei dedurre che i sommozzatori UiN comunicassero via radio la scoperta in diretta (con eventuali coordinate precise) allo scafo assalitore, ma questo passaggio (doverosamente chiarificatore) non è stato mostrato.
44) Anche l'ipotesi radio però, non rende logico il comportamento degli UiN. Perchè i sommozzatori, fessi fessi, appena scoperto il porto sommerso, non sono semplicemente tornati alla chetichella in superficie subito avvertendo i compagni a bordo di sganciare le bombe?
45) A pag.85 gli Uomini in Nero salvano la vita a Mystere, inaugurando uno dei ricorrenti leit-motiv della Serie: il desiderio del villain di turno di lasciare in vita il nostro archeologo giusto il tempo di spiattellargli in faccia le proprie astruse dottrine e/o visioni malsane della realtà; tempo che sistematicamente gli sarà fatale.
46)
A tal proposito, non posso esimermi dal denunciare lo stridore di una clamorosa "falla" nell'economia filosofica esposta da Stark a pag.88. Che da duemila anni vi siano determinate religioni è un'affermazione che persino un bambino di 5° elementare potrebbe contestare. Con tutte le guerre sante che ci sono state da Diocleziano al MedioEvo, l'ORDINE che essi difendono è stato sovvertito numerose volte, altro che vacillare. Piuttosto che 2000 doveva dire 37 (cioè dalla Conferenza di Yalta).
47) Circa la mancanza di centralismo degli UiN vi segnalo questo messaggio di Alex.
48) Nella ristampa l'ultima aggiunta è una frase a pag.98 che attesta che fino al 1982 Martin si era sempre rifiutato di credere all'esistenza degli UiN. Memento, autori dei prossimi special sulla gioventù del nostro eroe!
49)
Mi permetto di precisare: Stark era solo un dirigente di medio livello.
50)
intendi di usare la Conoscenza come arma?
51)
però devi ammettere che siano... reticenti.

Scelgono cosa non dirti, o meglio scelgono cosa... evidenziare.
52) Incredibile Martin a pag.96: "è meglio che nessuno sappia mai". Perchè, novello UiN, decide di metterci una pietra sopra? Anzi, un lastrone.
53) C'è un comportamento inverosimile della manovalanza UiN che non ho mai compreso. Fin dal primo albo della Serie (v.pag.32) uno di loro non esita a sacrificare i propri compagni per la causa. Va bene che sono cattivi, ma in qualsiasi sodalizio, specie se di carattere militare, la mancanza di corporativismo conduce prima o poi alla sfiducia reciproca e in definitiva allo sfaldamento totale; contro tale Logica, gli UiN stranamente sono un'associazione con oltre 10.500 anni di età.
54) Osserviamo poi che nella Grecia degli anni '80 la Giustizia non funzionava affatto bene. La criminalità locale poteva dotarsi facilmente di armi con cui sparare prima alle ruote e poi a Morel stesso, lasciando i bossoli a terra, quindi. Ciònonostante essi ritengono sufficiente spingerlo con l'auto nel burrone per farlo sembrare un incidente. Essendo pregiudicati, dovrebbero temere una prossima visita delle forze dell'ordine, o una perquisizione al loro camion, ad esempio. La logica richiederebbe che la Scientifica effettuasse una previa perizia sul luogo. I malviventi dovrebbero procurarsi un alibi... Mah.
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ALBO 221
55)
questo verrà approfondito in "Strano, ma vero!", che ci svelerà chi fu la talpa nel monastero che fece la soffiata agli UiN.
56) In MM 221 (pag.97) apprenderemo che pochi giorni prima di salire al monastero, Edouard Morel visse il medesimo spavento del camion che vediamo qui nelle prime pagine. Anzi, se fate il raffronto, noterete che... i due camionisti sono gli stessi! Incredibile! Come è possibile che Morel a pochi giorni di distanza abbia rivissuto la medesima esperienza?
57) In quale periodo della sua vita, Edouard Morel venne a conoscenza dell'esistenza degli Uomini in Nero? Nelle prime pagine sono rappresentati i suoi ultimi istanti di vita. Egli sa che gli sono alle costole, quei bastardi e sa anche che sono davvero così potenti (pag.7). Una consapevolezza del genere non può essere raggiunta in poco tempo, per cui ne deduciamo che quando salì al monastero (MM 221 pag.98) conoscesse bene il pericolo da essi rappresentato. Magari potrebbe esser stato edotto da Aubrey, il quale gli diede disposizioni precise. E invece no! In quell'albo si chiese (MM 221 pag.97 quarta vignetta): "ma perchè diavolo un camionista avrebbe dovuto prendersela con me?" Era quindi molto ingenuo? No, la ricostruzione non regge. Bah... evidentemente quelle storie di mostri mi hanno influenzato...
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Incongruenze di UBC.
58) UBC segnala alcune incongruenze di poco conto, come ad esempio che il saluto del camionista greco è grammaticalmente sbagliato anche nella correzione effettuta in ristampa.
59) Ce n'è una però, quella del cesto di vimini sostituito dalle scale in ristampa, che crea un grosso problema di logica. Perchè rischiare la vita sul deltaplano? Per trovare la risposta analizziamo un'indizio che ci dà Martin (anche in ristampa) a pag.61. Egli dice: "anche ammesso di riuscire ad arrampicarsi lassù, come potremmo scendere se venissimo scoperti?". Ebbene, si potrebbe addurre che la scale fossero sorvegliate.
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Visione subacquea
60) Nel Mare delle Azzorre Martin vede il perimetro di un piccolo porto (pag.21). Per quanto corta possa essere la banchina dovrà pur avere almeno qualche decina di metri di lunghezza. A giudicare dalla prospettiva della prima vignetta Martin e Java dovrebbero trovarsi almeno un centinaio di metri più in alto. Quindi sarebbero scesi a -140 metri!
61) C'è poi la non sindacabile realtà che non si può percepire alcunchè fino a tale profondità, ad occhio nudo. Anzi, oltre i 100 metri è buio completo.
62) Martin e Java si trovano alla verosimile profondità di 40 metri (pag.18 e 28). A Pag.87 Stark, inspiegabilmente asserisce che la barca fosse 80 metri sopra i sub ma, dal riscontro con Doc Robinson, ho scoperto che nell'originale ribadiva i 40 metri. Perchè diavolo è stato corretto?
63) E poi come si fa a vedere a 80 (ma anche 40) metri di profondità, da sopra una barca? È impossibile che abbia seguito tutto lo svolgersi dell'attacco (pag.32).
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DISEGNI
64)
A quale ti riferisci? Quello a pag.41 è rimasto uguale. Quello di pag.56 è stato... srigato.
65)
anche questo, in Doc Robinson, non risulta affatto. I disegni sono identici.
66) A pag.37 esordisce Manhattan con una fedele fotografia del Chrysler building e del Metlife (Pan Am fino al 1991) building visti dall'Empire State building.
66)
Il primo oggetto insolito che vediamo è una sfinge (pag.39 ultima vignetta) posta sopra un sarcofago-arca dell'alleanza. Questo sembra a me. Mi chiedo: di quale materiale è fatto? Spero non di metallo, peserebbe una tonnellata.