| Agosto 1983. Travis, ancora sotto forma di bacarospo, si imbarca clandestinamente su un aereo diretto verso gli USA. Ma l'aereo viene dirottato da un gruppo di eco-terroristi decisi a trasformare l'effetto Serra in un effetto Medda e costringono il pilota a virare verso la Mongolia. Quivi il bacarospico Travis rischia la vita in svariate circostanze ma, tutto sommato, riesce a giungere nella Città delle Ombre Diafane, ove potrà risolvere un enigma vecchio di secoli.
'Diafane' si pronuncia 'Diàfane' o 'Diafàne'? Travis, già che c'è, va a chiederlo a un'ombra diafana, che dovrebbe saperlo, ma questa si mostra, oltre che quadri-bracciuta, anche un po' scortese, e gli dà una quadri-manata. Travis capitombola ripetutamente verso l'abisso. Ivi incontra una testa gigante. Travis, che ha letto i post di Beretta sul forum, capisce che si tratta di Amaterasu, o quel che ne rimane, e le chiede venia. Amaterasu si impietosisce e ritrasforma Travis nell'uomo che tutti conosciamo. A questo punto, il laboratorio crolla e a Travis non resta che fuggire coll'amaro in bocca per non essere venuto a capo del mistero.
Gennaio 1984. Travis non è ancora riuscito ad uscire dalla Mongolia, per via di quel fastidioso fenomeno di "fata morgana" che tutti sappiamo. Mentre sta lanciando improperi contro la bella fattucchiera amica di Loki, Travis scorge una figura pelosissima che si sta dirigendo verso di lui. Travis, credendo si tratti di uno yeti, lancia un grido allucinato e corre zigzagando qua e là:solo più tardi scoprirà trattarsi di Avalon Hillman con la sua pelliccia nuova. Dopo mesi di corsa nella neve, Travis sconfina in Russia. Qui decide di cercare un posto civile, possibilmente privo di russi (Travis è uno yankee convinto, mica cotiche). Colto il riferimento e la critica alla guerra fredda, Travis conclude la sua giornata vedendo un'enorme alce gigante (più avanti si accorgerà che "enorme" e "gigante" sono sinonimi, ed eliminerà uno dei due vocaboli nella prossima ristampa riveduta e corretta). Indeciso se rimettersi a correre zigzagando o fingersi morto, a Travis scappa una scoreggia:l'avesse mai fatto! Una valanga di neve gli si abbatte fra capo e collo, tramortendolo senza pietà.
Mentre i russi (che sono dipinti come i buoni, in contrapposizione alla capitalista american way of life) trasportano Travis all'ospedale, il nostro ispettore ha delle visioni deliranti, nelle quali un fiorentino del '300 gli spiega tutta la storia di come sono giunti in Russia. Al chè Travis, che ha letto l'almanacco 2008 ma non ha gli albi vecchi, decide di risvegliarsi.
Marzo 1984. Travis è in volo dalla Russia diretto verso l'America, ma l'aereo precipita e si schianta nientemeno che sull'isola di Min (Giappone). Quivi Travis, ancora convalescente e con due polpacci tanti, telefona a Martin accreditando la chiamata al biondo archeologo, ma Martin non è in casa. Travis non capisce dove diavolo possa essere Martin, ma conviene che sicuramente si trova ad almeno un emisfero di distanza da quel posto pieno di musi gialli. Per distrarsi un poco, Travis fa una passeggiata lungo il mare, quando incappa in un robot gigante seppellito sotto la sabbia. La cosa lo fa incavolare parecchio perchè quasi si rompe l'alluce, così decide di riseppellire l'assurdo automa.
Giugno 1984. Travis ha i mesi contati perchè sa che nel numero 29 o 30 compare, quindi deve tornare a New York. Per farlo accetta di viaggiare in classe supereconomica su un dirigibile. A bordo, un tizio gli dà un foglio, sul quale si racconta di come il padre di Travis fosse stato, un tempo, un Uomo in Nero. Al chè Travis, che ha visto il film con Will Smith e Tommy Lee Jones, capisce che si tratta di uno scherzo. Nel frattempo ritorna a New York, giusto in tempo per incontrare Martin nell'albo di cui sopra.
(continua)
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